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VENETO e covid-19 nel paziente a rischio ospedalizzazione COME OTTIMIZZARE I PERCORSI DALLA DIAGNOSI ALL’ACCESSO ALLA TERAPIA APPROPRIATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Secondo i dati Oms di monitoraggio a livello globale dell’attuale pandemia, si osserva una continua riduzione di contagi settimanali, comunque ampiamente sottostimati, e morti. Grazie all’elevato numero di soggetti immunizzati con il vaccino o con l’infezione naturale e alla circolazione di un virus ad alta trasmissibilità ma a bassa virulenza, si sta andando verso un’endemia. Alla luce di queste considerazioni, si deve tenere presente che il virus continuerà a circolare e si deve essere pronti ad assistere i soggetti infetti, soprattutto le popolazioni di pazienti fragili e defedati affinché non vadano incontro a un’evoluzione della malattia, che metterebbe a rischio la loro salute e lo stesso funzionamento degli ospedali. Quindi occorre non solo non abbassare la guardia, seguitando a dare corso alle corrette pratiche vaccinali, ma essere attenti nel trattare queste particolari popolazioni con le terapie adeguate che attualmente sono a disposizione della classe medica. Ad oggi stenta ad entrare nella routine clinica l’utilizzo dei farmaci antivirali mirati alla cura dell’infezione, che devono essere utilizzati entro i primi 5 gg dalla comparsa dei sintomi, riuscendo a prevenire il rischio di ospedalizzazione nell’80% dei casi. Nonostante le iniziative messe in atto per facilitare l’accesso a queste terapie, rendendo disponibile la prescrizione ai MMG e la distribuzione attraverso le farmacie territoriali, la situazione non è migliorata, infatti risulta molto disomogenea secondo i dati ufficiali di monitoraggio tra regione e regione. Motore Sanità proseguendo con la Regione Veneto attraverso un confronto aperto tra tutti gli attori di sistema, vorrebbe comprendere quali siano i motivi di questa situazione e fornire idee/soluzioni per garantire un percorso appropriato in particolare per le popolazioni a rischio. L'articolo VENETO e covid-19 nel paziente a rischio ospedalizzazione COME OTTIMIZZARE I PERCORSI DALLA DIAGNOSI ALL’ACCESSO ALLA TERAPIA APPROPRIATA proviene da Motoresanità.it. Read More
piemonte e covid-19 nel paziente a rischio ospedalizzazione COME OTTIMIZZARE I PERCORSI DALLA DIAGNOSI ALL’ACCESSO ALLA TERAPIA APPROPRIATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Secondo i dati Oms di monitoraggio a livello globale dell’attuale pandemia, si osserva una continua riduzione di contagi settimanali, comunque ampiamente sottostimati, e morti. Prendendo ad esempio la Regione Piemonte, la curva dei contagi al mese di Marzo 2023, continua a presentare un andamento stazionario di decrescita rispetto al periodo precedente. L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 2,8%, quello della terapia intensiva allo 0,6%, mentre la positività dei tamponi è al 2,1%. Grazie all’elevato numero di soggetti immunizzati con il vaccino o con l’infezione naturale e alla circolazione di un virus ad alta trasmissibilità ma a bassa virulenza, si sta andando verso un’endemia. Alla luce di queste considerazioni, si deve tenere presente che il virus continuerà a circolare e si deve essere pronti ad assistere i soggetti infetti, soprattutto le popolazioni di pazienti fragili e defedati affinché non vadano incontro a un’evoluzione della malattia, che metterebbe a rischio la loro salute e lo stesso funzionamento degli ospedali. Quindi occorre non solo non abbassare la guardia, seguitando a dare corso alle corrette pratiche vaccinali, ma essere attenti nel trattare queste particolari popolazioni con le terapie adeguate che attualmente sono a disposizione della classe medica. Ad oggi stenta ad entrare nella routine clinica l’utilizzo dei farmaci antivirali mirati alla cura dell’infezione, che devono essere utilizzati entro i primi 5 gg dalla comparsa dei sintomi, riuscendo a prevenire il rischio di ospedalizzazione nell’80% dei casi. Nonostante le iniziative messe in atto per facilitare l’accesso a queste terapie, rendendo disponibile la prescrizione ai MMG e la distribuzione attraverso le farmacie territoriali, la situazione non è migliorata, infatti risulta molto disomogenea secondo i dati ufficiali di monitoraggio tra regione e regione. Motore Sanità partendo da regione Piemonte attraverso un confronto aperto tra tutti gli attori di sistema, vorrebbe comprendere quali siano i motivi di questa situazione e fornire idee/soluzioni per garantire un percorso appropriato in particolare per le popolazioni a rischio. L'articolo piemonte e covid-19 nel paziente a rischio ospedalizzazione COME OTTIMIZZARE I PERCORSI DALLA DIAGNOSI ALL’ACCESSO ALLA TERAPIA APPROPRIATA proviene da Motoresanità.it. Read More
RIDUZIONE DEL RISCHIO COME STRATEGIA DI SALUTE PUBBLICA NELL’ELIMINAZIONE DEL FUMO DI SIGARETTA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Si fuma da secoli, e in diversi modi: sigari, sigarette, pipe. Il fumo fa male: “nuoce gravemente alla salute” come viene correttamente riportato sulle confezioni di sigari, sigarette, tabacco.  Sebbene l’obiettivo di ogni Operatore Sanitario debba rimanere la totale disassuefazione, i fumatori non sono in diminuzione, o calano troppo lentamente. In Italia ci sono 11 milioni di fumatori, fuma circa un adulto su 4, e la dipendenza dal fumo è quindi una condizione di molti. Non è sufficiente voler smettere di fumare per riuscire a smettere di fumare. Il tabagismo è una dipendenza chimica, da nicotina, ma anche una dipendenza psicologica, di gestualità, di appartenenza ad un gruppo. Come per tutte le dipendenze anche per il tabagismo è necessario attivare delle strategie di sostegno per: A) Smettere di fumare
B) Ridurre il fumo
C) Ridurre i danni provocati dal fumo I recenti progressi tecnologici hanno permesso lo sviluppo di una categoria di prodotti alternativi non a combustione, che proprio per il fatto che potenzialmente riducono il rischio, offrono una valida opportunità per i fumatori adulti. Molti gli studi indipendenti realizzati finalizzati alla comparazione del danno, ma poche le conclusioni scientifiche per valutare la reale riduzione del rischio. Un confronto per valutare la riduzione del rischio con i prodotti alternativi è estremamente importante, dato il numero di morti legato al fumo da tabacco combusto. In molteplici campi della medicina (alcolismo in primis, ma anche oncologia, alimentazione, malattie infettive…) è contemplato il concetto di riduzione del rischio. Nel mondo del tabagismo, però, questo aspetto non è ancora accettato né applicato.  È obiettivo prioritario dunque perseguire una strategia progettuale che focalizzi l’attenzione sul concetto di riduzione del rischio dei prodotti alternativi senza combustione, per rendere le Istituzioni consapevoli del fatto che i MMG e tutti gli Stakeholder coinvolti in questo ambito debbano essere informati per fornire valide indicazioni agli assistiti che decidono di continuare a fumare. Anche la FDA si è di recente pronunciata sullo snus, sui prodotti a tabacco riscaldato e sulla sigaretta elettronica, definendoli un’opportunità per ridurre l’esposizione a sostanze dannose dei tabagisti che decidono di continuare a fumare. Data la grande opportunità che ci si pone davanti, le Istituzioni del nostro Paese non possono rimanere indifferenti, ma dovrebbero promuovere un confronto. Per fare ciò, è necessario anche dare maggiore evidenza ai risultati scientifici degli studi condotti su questa categoria di prodotti ed analizzare i risultati con spirito olistico. Tra i più recenti contributi, il rapporto di valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità afferma che: non è possibile riconoscere la riduzione delle sostanze tossiche dei prodotti non a combustione rispetto a quelli a combustione, a parità di condizioni di utilizzo; I dati scientifici non permettono di stabilire il potenziale di riduzione del rischio rispetto ai prodotti a combustione a parità di condizioni di utilizzo, sia per quanto riguarda l’impatto nei fumatori relativamente alla riduzione della mortalità e morbilità fumo correlate, sia per quanto riguarda l’impatto nei non fumatori e negli ex-fumatori relativamente alla capacità del prodotto in
U.O.C. MEDICINA DELLO SPORT E DELL’ESERCIZIO  ED EXERCISE IS MEDICINE ITALY – DIMED presentano: CORSO TEORICO-PRATICO DI PRESCRIZIONE DI ESERCIZIO FISICO PER STUDENTI E LAUREATI IN MEDICINA E CHIRURGIA – EVENTO ECM –
Archivi Eventi - Motoresanità.it Modalità d’Iscrizione: Il corso è gratuito con registrazione obbligatoria attraverso la piattaforma FAD_DIMED, link: https://www.rad.unipd.it/FAD_DIMED/ dalla quale è possibile accedere al corso ed effettuare l’iscrizione. Rivolto a Studenti e Laureati in Medicina e Chirurgia, aperto anche a Specialisti e Medici in Formazione Specialistica in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico. Organizzazione e segreteria: Cristina Degan e Chiara Bison – Dipartimento di Medicina – DIMED providerecm.dimed@unipd.it Motore Sanità Razionale Numerose evidenze dimostrano che l’esercizio fisico agisce con efficacia spesso pari o superiore a quella di un farmaco nella prevenzione e terapia di un’ampia gamma di patologie croniche. Per questo motivo, lo sviluppo di competenze inerenti alla prescrizione individualizzata di esercizio fisico è fondamentale sia per gli studenti che per tutti i laureati in Medicina e Chirurgia, futura classe medica su cui investire per diffondere conoscenze sul tema. La modalità formativa scelta ha lo scopo di fornire i principi teorici delle limitazioni funzionali legate alle patologie croniche e dei benefici ottenibili grazie all’esercizio basati sulle evidenze scientifiche, associandovi l’applicazione pratica delle conoscenze con casi clinici reali, proponendo problemi e barriere derivanti da condizioni concrete e modi per superarli.  La presentazione dei casi clinici da parte dei Medici in Formazione Specialistica facilita la discussione interattiva con studenti e laureati in Medicina e Chirurgia, garantendo, comunque, un evento di alto valore scientifico ed esperienziale grazie alla presenza di Direttori di Scuola di Specializzazione provenienti da tutta Italia. Le differenti sessioni saranno registrate ed utilizzate anche nell’ambito degli insegnamenti di Medicina dello Sport e dell’Esercizio per la formazione degli studenti di Medicina e Chirurgia, allo scopo di ampliare la platea di studenti che possono sviluppare le loro competenze su queste tematiche. L’evento, grazie al coinvolgimento di tutte le Scuole di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico afferenti alle Università italiane, vuole anche essere una occasione di scambio scientifico-culturale che avverrà grazie all’organizzazione e patrocinio del Dipartimento di Medicina e dell’Iniziativa Exercise is Medicine Italy, coordinata dal Dipartimento stesso. Responsabili Scientifici: Andrea Ermolao, Daniel Neunhaeuserer, Francesca Battista, Sara Ortolan Organizzatori: U.O.C. Medicina dello Sport e dell’Esercizio, Dipartimento di Medicina, Università di Padova L'articolo U.O.C. MEDICINA DELLO SPORT E DELL’ESERCIZIO ED EXERCISE IS MEDICINE ITALY – DIMED presentano: CORSO TEORICO-PRATICO DI PRESCRIZIONE DI ESERCIZIO FISICO PER STUDENTI E LAUREATI IN MEDICINA E CHIRURGIA – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
ABSSSI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI E INNOVAZIONI NELLE INFEZIONI DI CUTE E TESSUTI MOLLI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il fenomeno dell’antimicrobico resistenza (AMR)  ha un impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) ed è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS.. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, in particolare la ricerca di antibiotici attivi contro i Gram+. A seguito dell’incalzare del fenomeno dell’antibiotico resistenza, indicata come prima causa di morte nel 2050  (10 milioni di Morti/anno) e le ripercussioni sulll’economia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni terapeutiche efficaci. Alcune aziende di settore hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida sia per quanto riguarda nuove molecole attive contro i germi Gram+ sia per quanto riguarda molecole attive  contro i germi Gram-. L’obiettivo di tale incontro sarà la ricerca di un corretto e condiviso place in therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato delle terapie antibiotiche. Motore sanità darà un contributo per aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale che riguarda le terapie innovative  con l’intento di creare e proporre modelli organizzativi e percorsi diagnostico terapeutici nell’ambito delle infezioni di cute e tessuti molli che rappresentano una parte delle infezioni che gravano sul Sistema Sanitario Nazionale. L'articolo ABSSSI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI E INNOVAZIONI NELLE INFEZIONI DI CUTE E TESSUTI MOLLI proviene da Motoresanità.it. Read More
Progetto Vitiligine TOSCANA e MARCHE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La vitiligine è una condizione cronica della pelle caratterizzata dalla comparsa, in vari distretti corporei, di chiazze bianche o traslucide dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina. La causa sarebbe l’attacco da parte del sistema immunitario ai melanociti, cellule produttrici di questo pigmento, ma allo stato attuale delle conoscenze è considerata una patologia multifattoriale con cause non solo immuno-mediate ma anche genetiche, endocrine, metaboliche, infiammatorie e secondo alcune ipotesi anche virali. I fattori di rischio comunque includono, seppure con una relazione non completamente chiarita, anche storia familiare di questa patologia o di altre malattie autoimmuni (ipertiroidismo in particolare se causato dalla malattia di Graves o ipotiroidismo in particolare se causato dalla tiroidite di Hashimoto, alopecia areata, anemia perniciosa, diabete, morbo di Addison). Le zone colpite sono il viso, le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ginocchia, le mani, la cresta tibiale, le caviglie, le ascelle, l’ano e l’area genitale, l’ombelico e i capezzoli. La cute affetta è estremamente predisposta alle ustioni solari. Le zone cutanee interessate producono anche peli di colore bianco. Viene classificata in 2 forme: una detta segmentaria (meno diffusa colpisce una sola zona del corpo, monolateralmente tendenzialmente non progressiva) ed una non-segmentaria (più diffusa simmetrica e progressiva che colpisce in particolare volto e arti superiori e inferiori). Nella forma più severa si arriva in alcuni anni alla perdita quasi completa della colorazione cutanea del corpo. Per quanto riguarda l’epidemiologia non ci sono dati sicuri ma a livello mondiale si stima che colpisca circa 0,5-2% della popolazione (100 milioni). In Italia si stima una prevalenza di circa 700 mila – 1 milione con una età media d’insorgenza tra i 10 e i 30 anni. La vitiligine non incide sulla aspettativa di vita ed è considerata una patologia di tipo “estetico”. Ma come condizione può avere pesanti ripercussioni psicologiche: infatti è tra le malattie con i più bassi indici di qualità della vita, per l’impatto psicologico che causa nei pazienti e le ricadute sociali/di relazione sia nella vita professionale che privata. In passato le diverse terapie disponibili portavano spesso ad insuccesso terapeutico, ma oggi la ricerca ha prodotto interessanti nuove opportunità di cura attraverso lo sviluppo di inibitori JAK (ruxolitinib) e di anticorpi monoclonali anti-IL-15Rβ (in grado di colpire linfociti T autoreattivi e far regredire stabilmente la patologia) L'articolo Progetto Vitiligine TOSCANA e MARCHE proviene da Motoresanità.it. Read More
La PANDEMIA DIABETE T2 DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Razionale Scientifico Attualmente la prevalenza del diabete in Italia viene stimata intorno al 6%, con approssimativamente 3,6 Milioni di soggetti che ne sono affetti. Ma da più fonti viene indicato come il sommerso/non diagnosticato raggiunga numeri ben più elevati. I dati recenti pubblicati dal database nazionale Health Search che raccoglie 1.200.000 cartelle cliniche relative ai MMG, indicano una prevalenza di diabete tipo 2 nella popolazione adulta pari al 7,6%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul SSN e sui servizi regionali è molto importante, basti pensare che: 7-8 anni è la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in CONTROLLO GLICEMICO, 60% almeno della mortalità per malattie CV è associata al diabete, il 38% delle persone con diabete ha insufficienza renale (può portare alla dialisi), il 22% delle persone con diabete ha retinopatia, il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori e piedi
32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni) con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni, l’8% del budget SSN è assorbito dal diabete con oltre 9,25 miliardi € (solo costi diretti a cui ne vanno aggiunti 11 di spese indirette), la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica circa 2.800 euro per paziente (il doppio che per i non diabetici) Ma il 90% dei costi è attribuibile a complicanze e comorbilità, mentre solo il 10% è assorbito dalla gestione del problema metabolico. Attraverso questo scenario il diabete rappresenta chiaramente un esempio paradigmatico di patologia cronica la cui condizione spesso polipatologica, richiede una complessa gestione multidisciplinare. Nel diabete di tipo 2 raggiungere l’obiettivo glicemico indicato dalle linee guida con il solo cambiamento dello stile di vita è raramente possibile e diventa necessario l’utilizzo di farmaci, in primis la metformina. Durante le fasi successive della malattia inoltre, spesso la terapia richiede ulteriori implementazioni con farmaci orali o iniettivi. E secondo le più recenti linee guida nazionali “l’intensificazione della terapia è uno strumento efficace nella prevenzione delle complicanze a lungo termine che determina una riduzione dei costi legati alla gestione delle complicanze stesse”. Nell’ultimo decennio il panorama terapeutico si è molto arricchito di efficaci opzioni terapeutiche e visti i dati epidemiologici di questa cronicità in continuo aumento, Motore Sanità ritiene importante un confronto tra tutti gli attori di sistema per rivedere i percorsi di cura mantenendo la sostenibilità di sistema. L'articolo La PANDEMIA DIABETE T2 DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA proviene da Motoresanità.it. Read More
Profilazione molecolare dei tumori solidi quale modello per l’oncologia ligure?
Archivi Eventi - Motoresanità.it Programma RAZIONALE SCIENTIFICO La crescente disponibilità di nuovi farmaci con uno specifico bersaglio molecolare, o comunque con biomarcatori indicativi dell’attività terapeutica, identificati e testabili, sta rivoluzionando il trattamento dei tumori solidi con grandi benefici in termini di outcome per i pazienti ma anche in appropriatezza, sostenibilità e governo dei costi per il sistema. A livello genetico-molecolare, anche tumori con lo stesso istotipo e derivati da uno stesso organo sono infatti potenzialmente diversi l’uno dall’altro. La cosiddetta “oncologia di precisione” mira quindi a trattare i pazienti sulla base delle specifiche alterazioni genetiche espresse dal tumore da cui sono affetti e non più approssimando le scelte basandosi soltanto su istotipo e sede di origine, L’impiego mirato dei farmaci consente di incrementare l’attività clinica ed anche di evitare trattamenti privi di una base biologica ed inefficaci con conseguente efficientamento delle risorse economiche impiegate in spesa farmaceutica. La raccomandazione alla profilazione molecolare è infatti ormai incorporata sia nelle linee guida di trattamento per pressoché tutte le neoplasie solide sia nelle schede tecniche e schede AIFA dei nuovi farmaci antineoplastici. I test di profilazione per il trattamento standard con farmaci approvati da AIFA prevedono lo studio di pacchetti di alterazioni molecolari discrete e predefinite per istotipo e sede di origine del tumore (pannelli di 15-30 geni) che corrispondono in genere ai target del trattamento farmacologico specifico. In parallelo, cresce la necessità di profilazione molecolare a largo spettro (pannelli di 300-500 geni) per ricercare eventuali alterazioni molecolari funzionali al trattamento con nuovi farmaci, non ancora rimborsati dal SSN ma potenzialmente erogabili nell’ambito di sperimentazioni cliniche, programmi di uso compassionevole o impiego off-label, per pazienti che abbiano esaurito le opzioni di trattamento standard ma ancora in condizioni generali adeguate per ricevere un trattamento oncologico. La profilazione a largo spettro consente anche di misurare il carico di mutazioni di una specifica neoplasia che rappresenta un fattore predittivo di attività dell’immunoterapia di salvataggio. Anche se le tecniche di sequenziamento genico di nuova generazione (next-generation sequencing – NGS) sono ormai diventate la metodica di riferimento non solo per la profilazione a largo spettro ma anche per la ricerca dei pacchetti più limitati di alterazioni molecolari necessarie per i trattamenti standard (dove stanno progressivamente sostituendo le tecniche di biologia molecolare basate sulla RT-PCR precedentemente utilizzate), questi due ambiti hanno indicazioni cliniche, processi di governo e modelli organizzativi del sequenziamento in NGS profondamente diversi. L'articolo Profilazione molecolare dei tumori solidi quale modello per l’oncologia ligure? proviene da Motoresanità.it. Read More
percorso vaccinale per i malati cronici  piano nazionale prevenzione vaccinale e sue applicazioni regionali nell’ambito della vaccinazione dell’adulto – LOMBARDIA UP TO DATE SUI RISULTATI RAGGIUNTI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive,  spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempio di intervento preventivo è il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età  dei soggetti di 65 anni queste due  vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. In particolare si dovrebbe agire sul territorio,  visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai MMG. Lavorando in questa direzione, la Regione Lombardia ha messo a punto un protocollo vaccinale virtuoso valido sulla vaccinazione contro il Pneumococco rendendolo gratuito per pazienti fragili e anziani. E sempre attraverso questo protocollo si è trovato un accordo con la Società scientifica di diabetologia per fornire ai diabetici tutta una serie di vaccinazioni importanti e si sta lavorando in maniera simile per arrivare allo stesso obiettivo su altre cronicità. Attualmente le coperture vaccinali su questa popolazione devono essere implementate. Si osserva inoltre la mancanza di indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo. In questo senso è giusto porsi la domanda di come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai vari distretti per raggiungere gli obiettivi costruiti nel virtuoso protocollo regionale. L'articolo percorso vaccinale per i malati cronici piano nazionale prevenzione vaccinale e sue applicazioni regionali nell’ambito della vaccinazione dell’adulto – LOMBARDIA UP TO DATE SUI RISULTATI RAGGIUNTI proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SECONDA GIORNATA – SESSIONE PARALLELA MATTINA
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RAZIONALE SCIENTIFICO

Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SECONDA GIORNATA – SESSIONE PARALLELA MATTINA proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SECONDA GIORNATA – SESSIONE PARALLELA POMERIGGIO
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RAZIONALE SCIENTIFICO

Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SECONDA GIORNATA – SESSIONE PARALLELA POMERIGGIO proviene da Motoresanità.it. Read More
Focus Impatto delle bonifiche ambientali sul Global Health
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE La bonifica dei terreni riveste un’importanza cruciale per la salute delle persone, la tutela dell’ambiente e il progresso sociale. Attraverso la rimozione e la riparazione delle contaminazioni del suolo, è possibile promuovere comunità più sicure, un ambiente più sano e un futuro sostenibile per tutti partecipando attivamente all’obiettivo del Global Health che racchiude tutti i campi in cui intervenire per migliorare e salvaguardare la salute del pianeta. Nello specifico la bonifica dei terreni contaminati è fondamentale per proteggere la salute pubblica. Terreni contaminati da sostanze tossiche, come metalli pesanti o composti chimici pericolosi, possono rappresentare una minaccia per le persone che vivono o lavorano nelle vicinanze. La bonifica riduce il rischio di esposizione a tali contaminanti e può prevenire problemi di salute, tra cui malattie respiratorie, cancro e disturbi neurologici. La bonifica dei terreni è altresì essenziale per preservare la qualità delle risorse idriche. Terreni contaminati possono rilasciare sostanze tossiche nell’acqua sotterranea o nei corsi d’acqua, minacciando la sicurezza e la disponibilità dell’approvvigionamento idrico per la popolazione. La bonifica dei terreni riduce così la contaminazione delle risorse idriche, proteggendo la salute delle persone e l’ecosistema acquatico. La bonifica dei terreni contribuisce alla conservazione degli ecosistemi naturali. La contaminazione del suolo può danneggiare l’habitat di numerose specie animali e vegetali, minacciando la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi locali. La bonifica ripristina la salute dei terreni, consentendo il ritorno della flora e della fauna native e promuovendo la conservazione dell’ecosistema. La bonifica dei terreni è fondamentale anche per la riqualificazione di aree urbane degradate o dismesse poiché consente di trasformare terreni inutilizzati o contaminati in spazi sicuri e salubri per la costruzione di infrastrutture, parchi, aree ricreative o insediamenti abitativi. Ciò contribuisce alla rigenerazione urbana, migliorando la qualità della vita dei residenti e stimolando lo sviluppo economico delle comunità. Il tutto rientra nel grande alveo della sostenibilità ambientale. Recuperare terreni contaminati riduce la necessità di utilizzare nuove aree per le attività umane, contribuendo alla conservazione delle risorse naturali e alla prevenzione dell’espansione urbana incontrollata promuovendo l’adozione di pratiche sostenibili nel trattamento dei rifiuti e nella gestione delle risorse così riducendo l’impatto ambientale complessivo. Per affrontare il tema delle bonifiche ambientali Motore Sanita’ organizza un evento dedicato per discutere sulla loro importanza al raggiungimento degli obiettivi di salute globale raccontando anche come storie di successo incidano sui determinanti sociali. L'articolo Focus Impatto delle bonifiche ambientali sul Global Health proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SESSIONE PARALLELA
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Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
PROGETTO VITILIGINE: TRIVENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La vitiligine è una condizione cronica della pelle caratterizzata dalla comparsa, in vari distretti corporei, di chiazze bianche o traslucide dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina. La causa sarebbe l’attacco da parte del sistema immunitario ai melanociti, cellule produttrici di questo pigmento, ma allo stato attuale delle conoscenze è considerata una patologia multifattoriale con cause non solo immuno-mediate ma anche genetiche, endocrine, metaboliche, infiammatorie e secondo alcune ipotesi anche virali. I fattori di rischio comunque includono, seppure con una relazione non completamente chiarita, anche storia familiare di questa patologia o di altre malattie autoimmuni (ipertiroidismo in particolare se causato dalla malattia di Graves o ipotiroidismo in particolare se causato dalla tiroidite di Hashimoto, alopecia areata, anemia perniciosa, diabete, morbo di Addison). Le zone colpite sono il viso, le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ginocchia, le mani, la cresta tibiale, le caviglie, le ascelle, l’ano e l’area genitale, l’ombelico e i capezzoli. La cute affetta è estremamente predisposta alle ustioni solari. Le zone cutanee interessate producono anche peli di colore bianco. Viene classificata in 2 forme: una detta segmentaria (meno diffusa colpisce una sola zona del corpo, monolateralmente tendenzialmente non progressiva) ed una non-segmentaria (più diffusa simmetrica e progressiva che colpisce in particolare volto e arti superiori e inferiori). Nella forma più severa si arriva in alcuni anni alla perdita quasi completa della colorazione cutanea del corpo. Per quanto riguarda l’epidemiologia non ci sono dati sicuri ma a livello mondiale si stima che colpisca circa 0,5-2% della popolazione (100 milioni). In Italia si stima una prevalenza di circa 700 mila – 1 milione con una età media d’insorgenza tra i 10 e i 30 anni. La vitiligine non incide sulla aspettativa di vita ed è considerata una patologia di tipo “estetico”. Ma come condizione può avere pesanti ripercussioni psicologiche: infatti è tra le malattie con i più bassi indici di qualità della vita, per l’impatto psicologico che causa nei pazienti e le ricadute sociali/di relazione sia nella vita professionale che privata. In passato le diverse terapie disponibili portavano spesso ad insuccesso terapeutico, ma oggi la ricerca ha prodotto interessanti nuove opportunità di cura attraverso lo sviluppo di inibitori JAK (ruxolitinib) e di anticorpi monoclonali anti-IL-15Rβ (in grado di colpire linfociti T autoreattivi e far regredire stabilmente la patologia) L'articolo PROGETTO VITILIGINE: TRIVENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI. PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE E SUE APPLICAZIONI REGIONALI NELL’AMBITO DELLA VACCINAZIONE DELL’ADULTO – PIEMONTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La prevenzione è il tema trasversale che attraversa tutte le componenti del global health, e tra la prevenzione primaria e secondaria emerge con forza, soprattutto dopo il periodo pandemico, l’importanza delle campagne vaccinali nei bambini e negli adulti. Oltretutto l’active ageing comporta, per ottenere un invecchiamento in salute vero, la prevenzione di malattie quali le polmoniti comuni e l’herpes zoster per le quali, oltre all’influenza, il SSN e a cascata i SSR prevedono la somministrazione gratuita per gli over 65. In Piemonte, grazie all’impegno di alcune istituzioni e dei rappresentanti dei cittadini, sta crescendo l’impegno per campagne vaccinali di successo, a partire dall’utilizzo di hub vaccinali COVID come quello del San Giovanni Bosco a Torino, seppur con risultati differenziati nelle varie provincie nonostante le deliberazioni regionali al proposito. Per fare il punto della situazione partendo dalle best practice regionali e ragionando sui modelli di risparmio e su quelli operativi legati alle vaccinazioni negli adulti, Motore Sanità organizza una mattinata di soluzioni da subito applicabili con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder interessati. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI. PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE E SUE APPLICAZIONI REGIONALI NELL’AMBITO DELLA VACCINAZIONE DELL’ADULTO – PIEMONTE proviene da Motoresanità.it. Read More
EPILESSIE RARE – STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le Epilessie farmacoresistenti rappresentano oltre il 30% di tutte le forme epilettiche, sono caratterizzate da una ampia variabilità etiopatogenetica e clinica  e necessitano di competenze e conoscenze dedicate. Molte di queste Epilessie non responder sono Epilessie rare, per lo più ad insorgenza in età pediatrica, con tendenza alla cronicità e quindi con un impatto psico-sociale impegnativo. Non esiste un dato preciso sul numero esatto di pazienti con Epilessie rare in Italia. Nel Registro Nazionale delle Epilessie Rare (RES), che raccoglie dati soltanto su alcune forme di Epilessia rare in Italia, al 31 dicembre 2020 erano registrati circa 2.300 casi di Epilessie rare, di cui il 53,5% di sesso femminile e il 46,5% maschile. Va però sottolineato che il RES include solo alcune forme di Epilessia rare e che molti pazienti  non sono ancora stati diagnosticati o registrati nei registri medici ufficiali, e quindi è presumibile che questi casi siano fortemente sottostimati.  Tuttavia, si stima che le Epilessie rare rappresentino circa il 10-20% di tutti i casi di Epilessia.(a me sembra un po’ eccessiva come stima: significherebbe che le Epilessie rare siano tra le 50.000/100.000…) Come ogni malattia rara, una Epilessia rara è definita epidemiologicamente da un’incidenza < 5 casi su 10.000 e tra le forme di epilessia farmaco-resistente vi rientrano quindi le Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo che compaiono in epoca neonatale/infantile e che hanno talvolta un’etiologia genetica nota. A titolo di esempio si può citare la Sindrome di Dravet, che insorge nel primo anno di vita in bambini fino ad allora normali, con crisi di vario tipo spesso scatenate dalla febbre, cui poi si associa un deficit di sviluppo cognitivo-comportamentale. Si calcola che la Sindrome di Dravet colpisca circa 6,5/100.000 nati vivi e nell’80% dei casi in essi è riscontrabile una variante patogenetica del gene SCN1A. La Sindrome di Lennox-Gastaut invece è un’Encefalopatia Epilettica e di Sviluppo che esordisce più tardivamente (con picco tra i 3 ed i 5 anni) e che si presenta con crisi di vario tipo, anch’esse farmacoresistenti ed associate a disturbi della sfera cognitivo-comportamentale. L’etiologia in questo caso è più variabile e la prevalenza è calcolata nell’1-2% di tutte le forme di Epilessia. Tra le Malattie rare con Epilessia rientra anche la Sclerosi Tuberosa (TSC), una malattia multisistemica a espressione variabile e geneticamente determinata, che coinvolge vari organi ed apparati e che può essere sospettata in epoca neonatale o nei primi mesi di vita per la presenza di crisi epilettiche, macchie cutanee ipomelanotiche e per ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo cognitivo-comportamentale. L’epidemiologia non è ben nota ma negli USA si calcola che l’incidenza di di 1/6000 nati vivi, con una prevalenza è di  1:13000-30000 individui nella popolazione generale. Nonostante negli ultimi anni siano stati autorizzati nuovi farmaci per la terapia di queste forme di Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo farmacoresistenti  permangono difficoltà nell’iter diagnostico terapeutico, e soprattutto trattandosi di forme croniche persiste il problema a livello assistenziale della transizione dall’età pediatrica a quella adulta. Ritenendo di fondamentale
METASALUTE L’INNOVAZIONE PER UNA SALUTE GLOBALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Scenario OMS/GLOBAL Da tempo si parla di Global Health come snodo cruciale per garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età, rendendo lo sviluppo sostenibile e diffuso. Ma parlarne, usando queste parole come uno slogan, ormai non basta e serve agire. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che nel 2030 politici e nazioni dovranno raggiungere l’attuazione di 17 obiettivi come strategia per ottenere un futuro migliore e sostenibile per tutti. Essi includono la sconfitta della povertà, la sconfitta della fame nel mondo, la salute e il benessere, l’istruzione di qualità, la parità di genere, l’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari, l’energia pulita e accessibile, il lavoro dignitoso e la crescita economica. Per raggiungerli sono stati lanciati dei programmi che includono la lotta contro la malnutrizione e la mortalità materna ed infantile, il controllo della riproduzione umana e la regolamentazione della contraccezione d’emergenza, la promozione dell’immunizzazione, il contrasto alle malattie tropicali e alle malattie diarroiche, la prevenzione delle malattie infantili e la promozione della ricerca su quelle non trasmissibili che  rappresentano, come noto, la maggior parte delle cause di morte nel mondo. Il piano d’azione globale dell’OMS per la prevenzione e controllo di queste ultime, mira a ridurre la mortalità prematura del 25% entro il 2025 e si concentra su 4 principali tra queste: malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche. Nel mondo occidentale esse assumono incidenza e importanza prioritarie e si possono/devono prevenire lavorando concretamente sui fattori di rischio aggredibili come fumo, abuso di alcol, scarsa attività fisica, errate abitudini alimentari, ambiente sano. In tutto ciò la consapevolezza dei cittadini è un fattore chiave per arrivare a questi obiettivi e garantire la Global Health. Nell’ambito delle malattie infettive, ad es° la conoscenza delle malattie stesse e delle loro cause, può aiutare a prevenire la diffusione e rendere consapevoli sull’utilizzo corretto delle terapie per curarle, a partire dall’uso appropriato degli antibiotici. Così come nell’ambito delle malattie non trasmissibili, promuovere stili di vita sani che evitino l’aumento del rischio, migliorare l’aderenza alle efficaci terapie disponibili, può cambiare il decorso delle malattie stesse. Evitare ricoveri inutili, migliorare la qualità della vita, ridurre le recidive e il progredire della malattia, dipende in gran parte dalla consapevolezza di ogni singolo cittadino. La mancanza di questa si traduce in sprechi continui e perdita di sostenibilità, cadendo vittima di fake che alimentano comportamenti errati ed in alcuni casi nocivi. Ogni singolo cittadino può far molto in termini di sostenibilità: un utilizzo maggiore di farmaci equivalenti per non contribuire di tasca propria all’acquisto dei farmaci o di farmaci biosimilari può liberare risorse utili a pagare terapie e dispositivi innovativi, alimentare ricerca, acquistare servizi di monitoraggio (telemedicina). L’innovazione infatti in tutti i suoi aspetti si è dimostrata essere un altro fattore fondamentale per garantire la Global Health.  L’innovazione con gli strumenti prodotti come nuovi farmaci, nuove tecnologie e metodi diagnostico-terapeutici stanno migliorando la salute delle persone in tutto il mondo, stanno dando speranze di vita
METASALUTE L’INNOVAZIONE PER UNA SALUTE GLOBALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Scenario OMS/GLOBAL Da tempo si parla di Global Health come snodo cruciale per garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età, rendendo lo sviluppo sostenibile e diffuso. Ma parlarne, usando queste parole come uno slogan, ormai non basta e serve agire. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che nel 2030 politici e nazioni dovranno raggiungere l’attuazione di 17 obiettivi come strategia per ottenere un futuro migliore e sostenibile per tutti. Essi includono la sconfitta della povertà, la sconfitta della fame nel mondo, la salute e il benessere, l’istruzione di qualità, la parità di genere, l’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari, l’energia pulita e accessibile, il lavoro dignitoso e la crescita economica. Per raggiungerli sono stati lanciati dei programmi che includono la lotta contro la malnutrizione e la mortalità materna ed infantile, il controllo della riproduzione umana e la regolamentazione della contraccezione d’emergenza, la promozione dell’immunizzazione, il contrasto alle malattie tropicali e alle malattie diarroiche, la prevenzione delle malattie infantili e la promozione della ricerca su quelle non trasmissibili che  rappresentano, come noto, la maggior parte delle cause di morte nel mondo. Il piano d’azione globale dell’OMS per la prevenzione e controllo di queste ultime, mira a ridurre la mortalità prematura del 25% entro il 2025 e si concentra su 4 principali tra queste: malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche. Nel mondo occidentale esse assumono incidenza e importanza prioritarie e si possono/devono prevenire lavorando concretamente sui fattori di rischio aggredibili come fumo, abuso di alcol, scarsa attività fisica, errate abitudini alimentari, ambiente sano. In tutto ciò la consapevolezza dei cittadini è un fattore chiave per arrivare a questi obiettivi e garantire la Global Health. Nell’ambito delle malattie infettive, ad es° la conoscenza delle malattie stesse e delle loro cause, può aiutare a prevenire la diffusione e rendere consapevoli sull’utilizzo corretto delle terapie per curarle, a partire dall’uso appropriato degli antibiotici. Così come nell’ambito delle malattie non trasmissibili, promuovere stili di vita sani che evitino l’aumento del rischio, migliorare l’aderenza alle efficaci terapie disponibili, può cambiare il decorso delle malattie stesse. Evitare ricoveri inutili, migliorare la qualità della vita, ridurre le recidive e il progredire della malattia, dipende in gran parte dalla consapevolezza di ogni singolo cittadino. La mancanza di questa si traduce in sprechi continui e perdita di sostenibilità, cadendo vittima di fake che alimentano comportamenti errati ed in alcuni casi nocivi. Ogni singolo cittadino può far molto in termini di sostenibilità: un utilizzo maggiore di farmaci equivalenti per non contribuire di tasca propria all’acquisto dei farmaci o di farmaci biosimilari può liberare risorse utili a pagare terapie e dispositivi innovativi, alimentare ricerca, acquistare servizi di monitoraggio (telemedicina). L’innovazione infatti in tutti i suoi aspetti si è dimostrata essere un altro fattore fondamentale per garantire la Global Health.  L’innovazione con gli strumenti prodotti come nuovi farmaci, nuove tecnologie e metodi diagnostico-terapeutici stanno migliorando la salute delle persone in tutto il mondo, stanno dando speranze di vita
METASALUTE L’INNOVAZIONE PER UNA SALUTE GLOBALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Scenario OMS/GLOBAL Da tempo si parla di Global Health come snodo cruciale per garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età, rendendo lo sviluppo sostenibile e diffuso. Ma parlarne, usando queste parole come uno slogan, ormai non basta e serve agire. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che nel 2030 politici e nazioni dovranno raggiungere l’attuazione di 17 obiettivi come strategia per ottenere un futuro migliore e sostenibile per tutti. Essi includono la sconfitta della povertà, la sconfitta della fame nel mondo, la salute e il benessere, l’istruzione di qualità, la parità di genere, l’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari, l’energia pulita e accessibile, il lavoro dignitoso e la crescita economica. Per raggiungerli sono stati lanciati dei programmi che includono la lotta contro la malnutrizione e la mortalità materna ed infantile, il controllo della riproduzione umana e la regolamentazione della contraccezione d’emergenza, la promozione dell’immunizzazione, il contrasto alle malattie tropicali e alle malattie diarroiche, la prevenzione delle malattie infantili e la promozione della ricerca su quelle non trasmissibili che  rappresentano, come noto, la maggior parte delle cause di morte nel mondo. Il piano d’azione globale dell’OMS per la prevenzione e controllo di queste ultime, mira a ridurre la mortalità prematura del 25% entro il 2025 e si concentra su 4 principali tra queste: malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche. Nel mondo occidentale esse assumono incidenza e importanza prioritarie e si possono/devono prevenire lavorando concretamente sui fattori di rischio aggredibili come fumo, abuso di alcol, scarsa attività fisica, errate abitudini alimentari, ambiente sano. In tutto ciò la consapevolezza dei cittadini è un fattore chiave per arrivare a questi obiettivi e garantire la Global Health. Nell’ambito delle malattie infettive, ad es° la conoscenza delle malattie stesse e delle loro cause, può aiutare a prevenire la diffusione e rendere consapevoli sull’utilizzo corretto delle terapie per curarle, a partire dall’uso appropriato degli antibiotici. Così come nell’ambito delle malattie non trasmissibili, promuovere stili di vita sani che evitino l’aumento del rischio, migliorare l’aderenza alle efficaci terapie disponibili, può cambiare il decorso delle malattie stesse. Evitare ricoveri inutili, migliorare la qualità della vita, ridurre le recidive e il progredire della malattia, dipende in gran parte dalla consapevolezza di ogni singolo cittadino. La mancanza di questa si traduce in sprechi continui e perdita di sostenibilità, cadendo vittima di fake che alimentano comportamenti errati ed in alcuni casi nocivi. Ogni singolo cittadino può far molto in termini di sostenibilità: un utilizzo maggiore di farmaci equivalenti per non contribuire di tasca propria all’acquisto dei farmaci o di farmaci biosimilari può liberare risorse utili a pagare terapie e dispositivi innovativi, alimentare ricerca, acquistare servizi di monitoraggio (telemedicina). L’innovazione infatti in tutti i suoi aspetti si è dimostrata essere un altro fattore fondamentale per garantire la Global Health.  L’innovazione con gli strumenti prodotti come nuovi farmaci, nuove tecnologie e metodi diagnostico-terapeutici stanno migliorando la salute delle persone in tutto il mondo, stanno dando speranze di vita
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 22 SETTEMBRE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO
Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 22 SETTEMBRE proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 21 SETTEMBRE
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Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 22 SETTEMBRE proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 20 SETTEMBRE
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Nonostante sia davvero breve il tempo trascorso dai momenti drammatici vissuti in tutto il mondo durante la recente pandemia, poco sembra rimasto, oltre la fase di analisi, in termini di comportamenti da attuare per rendere più efficiente, meno burocratizzata e macchinosa la risposta assistenziale.
In quei momenti era emersa chiara da parte di tutti gli attori di sistema una necessità imprescindibile: quella di unire le forze, di collaborare, di ascoltarsi. Il supporto di tutte le competenze, le tecnologie, le forze economiche, le forze lavorative aveva abbattuto le abituali barriere, gli interessi delle singole categorie. Ognuno doveva fare la sua parte per semplificare, portare al tavolo, mettere a fattor comune le esperienze, le conoscenze, le buone pratiche consolidate.
Ricordare le lezioni della recente, attuale pandemia è un dovere da parte di tutti. Prima ancora di chi deve decidere e programmare le risorse necessarie agli investimenti da compiere. Ma vorremmo che questo venisse fatto partendo dai bisogni, dall’ascolto dei bisogni dei cittadini prima di ogni altro aspetto.
Le innovazioni tecnologiche, farmaceutiche, terapeutiche, organizzative a supporto di questo sono innumerevoli e viaggiano oggi a ritmi sostenuti ma imprevedibili, vedendo protagonisti interi comparti produttivi trasversali al sistema. Al momento non sempre i servizi sanitari, i criteri di remunerazione, le norme del bilancio dello Stato, le burocrazie regionali e statali, dimostrano di essere al passo dei tempi che viviamo per poter accogliere e gestire questa innovazione. Allo stesso modo stenta a decollare una vera “politica industriale della filiera della salute”, ancor più evidenziatasi come necessaria, strategica ed improrogabile.
Riteniamo che unitamente a questo il confronto tra tutti gli attori di sistema sia l’unica via per cocreare valore e fornire strumenti adeguati alle istituzioni, nel loro processo decisionale da tradurre poi in azioni programmatorie concrete.
Motore sanità in parallelo con le attività dell’Osservatorio Innovazione da questi punti fermi, vorrebbe raccogliere proposte per porre le basi di una nuova politica industriale della buona salute. Cambiando l’ottica con cui normalmente affrontiamo queste tematiche troppo spesso relegate a questioni “tecniche” o di contenzioso tra Stato e Regioni o di interessi di parte, ponendosi come obiettivo unico la salute dei nostri concittadini e delle comunità. L'articolo SUMMER SCHOOL 2023 – ASIAGO – 22 SETTEMBRE proviene da Motoresanità.it. Read More
IMAGING OF RHEUMATIC DISEASES IN ADULTS AND CHILDREN
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma SYNOPSIS
Imaging course focused on rheumatic musculoskeletal disease of pediatric and adult patients with national and international speakers expert in the field and members of the Arthritis Subcommittee of the European Society of Musculoskeletal Radiology (ESSR).
The event which will include lectures and interactive interactions between the faculty and the participants is for radiologists working in the musculoskeletal field as well as for general radiologists, pediatricians, and internal medicine physicians interested in this heterogeneous group of diseases. During the course the role of different radiological techniques, including radiographs, ultrasound, dual energy CT and MR will be illustrated considering the main clinical indications, the most frequent radiological signs, differential diagnoses, and disease monitoring during treatment.
The clinical and scientific role of hybrid imaging, such as PET/CT and PET/MR, will also be addressed. There will be also two clinical lectures highlighting the value of integrating radiologists reporting with rheumatologists needs.   L'articolo Percorso vaccinale nel paziente fragile e over 65 STATO DELL’ARTE IN REGIONE ABRUZZO L’ESEMPIO DI HERPES ZOSTER, PNEUMOCOCCO, INFLUENZA proviene da Motoresanità.it. Read More
LA PANDEMIA DIABETE T2 DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Razionale Attualmente la prevalenza del diabete in Italia viene stimata intorno al 6%, con approssimativamente 3,6 Milioni di soggetti che ne sono affetti. Ma da più fonti viene indicato come il sommerso/non diagnosticato raggiunga numeri ben più elevati. I dati recenti pubblicati dal data base nazionale Health Search che raccoglie 1.200.000 cartelle cliniche relative ai MMG, indicano una prevalenza di diabete tipo 2 nella popolazione adulta pari al 7,6%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul SSN e sui servizi regionali è molto importante, basti pensare che: 7-8 anni è la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in CONTROLLO GLICEMICO, 60% almeno della mortalità per malattie CV è associata al diabete, il 38% delle persone con diabete ha insufficienza renale (può portare alla dialisi), il 22% delle persone con diabete ha retinopatia, il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori e piedi
32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni) con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni, l’8% del budget SSN è assorbito dal diabete con oltre 9,25 miliardi € (solo costi diretti a cui ne vanno aggiunti 11 di spese indirette), la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica circa 2.800 euro per paziente (il doppio che per i non diabetici) Ma il 90% dei costi è attribuibile a complicanze e comorbilità, mentre solo il 10% è assorbito dalla gestione del problema metabolico. Attraverso questo scenario il diabete rappresenta chiaramente un esempio paradigmatico di patologia cronica la cui condizione spesso polipatologica, richiede una complessa gestione multidisciplinare. Nel diabete di tipo 2 raggiungere l’obiettivo glicemico indicato dalle linee guida con il solo cambiamento dello stile di vita è raramente possibile e diventa necessario l’utilizzo di farmaci, in primis la metformina. Durante le fasi successive della malattia inoltre, spesso la terapia richiede ulteriori implementazioni con farmaci orali o iniettivi. E secondo le più recenti linee guida nazionali “l’intensificazione della terapia è uno strumento efficace nella prevenzione delle complicanze a lungo termine che determina una riduzione dei costi legati alla gestione delle complicanze stesse”. Nell’ultimo decennio il panorama terapeutico si è molto arricchito di efficaci opzioni terapeutiche e visti i dati epidemiologici di questa cronicità in continuo aumento, Motore Sanità ritiene importante un confronto tra tutti gli attori di sistema per rivedere i percorsi di cura mantenendo la sostenibilità di sistema. L'articolo Percorso vaccinale nel paziente fragile e over 65 STATO DELL’ARTE IN REGIONE ABRUZZO L’ESEMPIO DI HERPES ZOSTER, PNEUMOCOCCO, INFLUENZA proviene da Motoresanità.it. Read More
MIDSUMMER SCHOOL – L’ACCESSO ALL’INNOVAZIONE COME TROVARE RISPOSTE A BISOGNI SEMPRE PIÙ URGENTI
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’ACCESSO ALLE TERAPIE INNOVATIVE: GLI ACCESSI REGIONALI  RAZIONALE SCIENTIFICO L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, sulla spinta delle istanze delle associazioni dei cittadini incontrati nel corso degli eventi macroregionali degli Stati generali dell’Oncologia e delle Malattie Rare di Motore Sanità, ha avviato un percorso di approfondimento per quel che riguarda l’accesso ai farmaci nelle varie regioni. Da questi primi incontri è emerso che alcune azioni organizzative sono state attivate a macchia di leopardo e alcune buone pratiche non sono ancora diventate patrimonio comune, in un settore dove l’aspettativa dei cittadini – soprattutto dei più fragili – e di coloro che non possono permettersi di aspettare è sempre più crescente. Per questi motivi, Motore Sanità sta organizzando in questi ultimi mesi una Road Map che ha già toccato diverse regioni per fare il punto sulla situazione dell’accesso regionale alle nuove ed innovative terapie. I primi risultati impongono un confronto urgente affinché da quanto emerso tra tutti gli attori coinvolti in queste tematiche si possano sviluppare soluzioni percorribili da subito che garantiscano un rapido accesso alle terapie innovative e ai risultati che queste potrebbero dare. In questo contesto, un primo approfondimento sul ruolo di AIFA e la raccolta delle proposte operative di tutti gli Stakeholder sono lo strumento scelto dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità per definire azioni non più rinviabili.   2023 AIFA STRUMENTO CHIAVE DI GOVERNO ED ACCESSO NAZIONALE ALL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE COSA RIVEDERE, COME RIORGANIZZARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INDUSTRIA PRODUTTRICE  RAZIONALE SCIENTIFICO L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia è un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza ed economicità, sotto la direzione del MINSAL e la vigilanza sia del MINSAL che del MEF. La sua mission è dettata da questi principi cardine: contribuire alla tutela della salute attraverso i farmaci, garantire l’equilibrio economico di sistema attraverso il rispetto del tetto di spesa farmaceutica programmato, garantire l’unitarietà/equità di accesso sul territorio del sistema farmaceutico, promuovere la ricerca indipendente sui farmaci, rafforzare la propria autorevolezza come agenzia in ambito nazionale ed internazionale. Per raggiungere questi obiettivi è sempre più necessario lavorare su un modello di integrazione tra AIFA, istituzioni Regionali, Aziende sanitarie pubbliche e private, Industria, con il contributo fondamentale delle associazioni pazienti, scientifiche e di categoria, per garantire uniformità ed identica velocità di accesso sull’intero territorio Nazionale, rispettando i necessari presupposti di sostenibilità oggi sempre più fondamentale. Negli ultimi anni questo operato si è fatto sempre più oneroso e complesso a causa dell’enorme impulso propulsivo dato dalla ricerca che nell’ultimo decennio ha impresso una forte accelerazione alla disponibilità di prodotti innovativi. L’aumento della vita media che questa innovazione ha garantito e garantisce, con l’invecchiamento della popolazione e la cronicizzazione di molte patologie fino a poco tempo ad esito infausto (per sopravvivenza e qualità della vita) inserisce altri fattori di complessità a cui trovare rimedio. Anche dal lato settore industriale che porta avanti o sostiene la ricerca, l’impegno resta molto gravoso, nonostante l’applicazione di molte nuove tecnologie facilitanti resesi disponibili
Percorso vaccinale nel paziente fragile e over 65 STATO DELL’ARTE IN REGIONE ABRUZZO L’ESEMPIO DI HERPES ZOSTER, PNEUMOCOCCO, INFLUENZA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Secondo il Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Facendo alcuni esempi, fra questi il Vaccino anti-pneumococcico è consigliato a tutti coloro che presentino diverse patologie croniche come cardiopatie, malattie polmonari, diabete mellito, epatopatie inclusa la cirrosi epatica, emoglobinopatie, immunodeficienze congenite o acquisite, infezione da Hiv, neoplasie oncologiche e oncoematologiche, insufficienza renale ma anche trapianto d’organo. Altro esempio di intervento preventivo fondamentale è il vaccino anti-Herpes Zoster, malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella VZV, silente nei gangli del sistema nervoso ed estremamente debilitante per i pazienti anziani e fragili. Per questo oltre alla fascia d’età over 65, la vaccinazione è offerta in presenza di diabete mellito, patologia cardiovascolare, Bpco, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. Come questi anche il vaccino antinfluenzale rappresenta ogni anno un’opzione di prevenzione fondamentale e per alcuni pazienti salvavita. Ma nonostante questi vaccini siano stati introdotti nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano non soddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. In primis impegnandosi nel recupero delle coorti di popolazione di pazienti anziani e fragili. Questo potrebbe rappresentare un intervento preventivo di valore clinico ed economico importante, in grado di evitare ricoveri e patologie acute che abitualmente li espongono a forti rischi di salute ed addirittura di vita. Per fare questo si dovrebbe agire sul territorio, visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite oltre che dai SIESP anche dai MMG in RSA e ADI. Lavorando in questa direzione, la Regione Abruzzo, attraverso un piano organizzato e ben concordato, potrebbe raggiungere questo virtuoso traguardo di salute pubblica. Fondamentale sarà l’istituzione di una cabina di regia che oltre a coinvolgere i principali attori di sistema, stabilisca indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo, chiarendo come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Motore Sanità vorrebbe creare delle occasioni di incontro per facilitare ed accelerare lo sviluppo ed il monitoraggio di questo percorso. L'articolo Percorso vaccinale nel paziente fragile e over 65 STATO DELL’ARTE IN REGIONE ABRUZZO L’ESEMPIO DI HERPES ZOSTER, PNEUMOCOCCO, INFLUENZA proviene da Motoresanità.it. Read More
TUMORE DELLA MAMMELLA – ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NELLA GOVERNANCE –  FOCUS ON VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il cancro della mammella è un cosiddetto “Big Killer al femminile” e rappresenta la causa più comune di mortalità cancro-correlata nella donna. Colpisce più frequentemente le donne in post-menopausa di età superiore a 50 anni, ma anche gli uomini (1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario). È potenzialmente grave se non individuato e curato per tempo. Grazie a metodi diagnostici moderni e a terapie all’avanguardia, il tasso di sopravvivenza relativo al tumore al seno è aumentato costantemente negli ultimi anni. Infatti se il tumore viene identificato in fase molto precoce (stadio 0) la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è pari al 98%. Nel cancro metastatico invece la sopravvivenza è molto minore, dipendendo dalle caratteristiche del paziente, dalla aggressività della patologia e dalle opzioni terapeutiche possibili. Tutto ciò premesso si evidenzia con chiarezza quanto sia fondamentale il processo di gestione della governance di tale tipologia di patologia; quanto siano imprescindibili i programmi di screening sulle donne nella fascia di età a rischio, l’individuazione dell’insorgenza della malattia sin dalle prime manifestazioni e la celerità degli esami diagnostici. Ciò comporta inoltre l’interazione di più soggetti che concorrono alla virtuosità del processo: pensiamo agli enti in cui è strutturato il Molecolar Tumor Board (MTB) o alle regioni che hanno a disposizione una rete oncologica attiva e funzionante. Pertanto a tale processo sono interessate diverse professionalità non tutte di tipo medico-specialistico ma anche e forse soprattutto, di natura afferente alla programmazione, pensiamo alla gestione dei fondi o alla gestione armonica delle liste di attesa. Motore Sanità intende quindi riunire tutti gli attori di sistema per promuovere un confronto costruttivo e generatore di azioni in grado di rispondere ai nuovi bisogni, facilmente applicabili dalle istituzioni tecniche regionali. L'articolo LA PANDEMIA DIABETE T2 DAI MODELLI ORGANIZZATIVI, ALLE CRITICITÀ GESTIONALI, ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CURA proviene da Motoresanità.it. Read More
IL MODELLO DI ACCESSO ALL’INNOVAZIONE TERAPEUTICA – FVG – CONFERENZA STAMPA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Tema della conferenza stampa Sentendo parlare di medicina di innovazione Breakthrough, terapie agnostiche, target therapy, terapie geniche, CAR T, terapie digitali, viene da chiedersi a che punto siamo nel Nostro paese in termini di accesso all’innovazione? Riusciremo ad uscire dallo stato di inerzia generata dalle molte pastoie burocratiche e a recuperare in ambito di accesso il terreno perso negli ultimi 20 anni? Occorre anche chiedersi quale ruolo si voglia giocare come Paese Italia nella fase che precede questo percorso e che riguarda la ricerca e la programmazione delle risorse? Per la comunità scientifica che spesso ha dovuto cedere i frutti dell’ eccellenza industriale e di ricerca italiana ad altri paesi, sarebbe altrettanto prezioso e decisivo come per il sistema industriale e per la società. Esistono delle eccellenze tra le regioni a livello nazionale in termini di percorsi aperti all’innovazione? Quella innovazione tecnologica (diagnostica e terapeutica) in grado di impattare sull’aspettativa e sulla qualità di vita di molti pazienti con patologie fino a qualche tempo fa considerate incurabili. Ma in grado di impattare anche sui modelli organizzativi assistenziali. L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, sulla spinta delle istanze delle associazioni dei cittadini incontrati nel corso degli eventi macroregionali degli Stati generali dell’Oncologia e delle Malattie Rare di Motore Sanità, ha avviato un percorso di approfondimento per quel che riguarda l’accesso ai farmaci nelle varie regioni.Da questi primi incontri è emerso che alcune azioni organizzative sono state attivate a macchia di leopardo e alcune buone pratiche non sono ancora diventate patrimonio comune, in un settore dove l’aspettativa dei cittadini – soprattutto dei più fragili – e di coloro che non possono permettersi di aspettare è sempre più crescente. Ma sono emerse anche dei modelli di eccellenza. Nel panorama Nazionale, la regione Friuli Venezia Giulia infatti, ha dimostrato di essere un benchmark nazionale per la sua capacità di accogliere e dare rapido accesso all’innovazione, riducendo i tempi di ogni passaggio del processo di acquisizione e dando così dimostrazione di estrema attenzione ai bisogni dei propri cittadini. Oltre a ciò la regione pur non accedendo al fondo nazionale farmaci innovativi, con proprie risorse ha deciso di affrontare il tema della sostenibilità di questi confermando per il secondo anno l’istituzione di un nuovo fondo dedicato ed ulteriormente implementato. In poche parole un modello da esportare per ogni regione Italiana a cui dare ampia visibilità. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE E SUE APPLICAZIONI REGIONALI NELL’AMBITO DELLA VACCINAZIONE DELL’ADULTO LOMBARDIA proviene da Motoresanità.it. Read More
PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE E SUE APPLICAZIONI REGIONALI NELL’AMBITO DELLA VACCINAZIONE DELL’ADULTO LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive,  spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età  dei soggetti di 65 anni queste due  vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. In particolare si dovrebbe agire sul territorio,  visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai MMG. Lavorando in questa direzione, la Regione Lombardia ha messo a punto un protocollo vaccinale virtuoso valido sulla vaccinazione contro Herpes Zoster e Pneumococco rendendole gratuite per pazienti fragili e anziani. E sempre attraverso questo protocollo si è trovato un accordo con la Società scientifica di diabetologia per fornire ai diabetici tutta una serie di vaccinazioni importanti e si sta lavorando in maniera simile per arrivare allo stesso obiettivo su altre cronicità. Attualmente le coperture vaccinali su questa popolazione devono essere implementate. Si osserva inoltre la mancanza di indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo. In questo senso è giusto porsi la domanda di come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai vari distretti per raggiungere gli obiettivi costruiti nel virtuoso protocollo regionale. L’evento è rivolto a medici di medicina generale, medici chirurghi specializzati in: geriatria, medicina interna, cardiologia, igiene e medicina preventiva, diabetologia di tutte le regioni italiane. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE E SUE APPLICAZIONI REGIONALI NELL’AMBITO DELLA VACCINAZIONE DELL’ADULTO LOMBARDIA proviene da Motoresanità.it. Read More
Percorsi vaccinali Herpes Zoster, Pneumococco, Influenza nei soggetti in ADI –  EVENTO FORMATIVO ECM (FAD sincrona)
Archivi Eventi - Motoresanità.it – EVENTO ECM – L’ISCRIZIONE AI CORSI DIVENTA OBBLIGATORIA: seguirà le stesse modalità dei webinar, ma indirizzeremo all’URL res.summeet.it L’iscrizione sarà resa disponibile fino all’orario di chiusura evento, quindi personalizzata per ogni incontro.   REGISTRAZIONE E ACCESSO Da effettuarsi prima o contestualmente all’inizio del corso ECM (la mancata iscrizione al corso prima dell’inizio dello stesso comprometterà la possibilità di compilazione dei questionari) 1. Collegarsi all’indirizzo: https://res.summeet.it
2. In caso di primo accesso: creare l’account personale, cliccando su “REGISTRAZIONE” In caso di utente già registrato a corsi FAD (Formazione a Distanza): potrà utilizzare le stesse credenziali che utilizza per l’accesso a fad.summeet.it 3. Trovare il corso attraverso la funzione cerca, inserendo codice ECM 604-364531
4. Sarà possibile compilare il questionario di apprendimento ECM e di gradimento entro 3 giorni dal termine del corso (il test si riterrà superato con almeno il 75% di risposte corrette).   I crediti ECM saranno erogati alle sole persone iscritte in presenza In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 il numero dei partecipanti sarà contenuto. ACCREDITAMENTO ECM-AGENAS 604- 379300 TIPOLOGIA Webinar Medici Chirurghi (Tutte le specializzazioni), Farmacisti, Infermieri La durata dell’evento è di 2 ore formative, per un totale di 3 crediti ecm. Numero di discenti accreditabili: 400   RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Facendo alcuni esempi, fra questi il Vaccino anti-pneumococcico è consigliato a tutti coloro che presentino diverse patologie croniche come cardiopatie, malattie polmonari, diabete mellito, epatopatie inclusa la cirrosi epatica, emoglobinopatie, immunodeficienze congenite o acquisite, infezione da Hiv, neoplasie oncologiche e oncoematologiche, insufficienza renale ma anche trapianto d’organo. Altro esempio di intervento preventivo fondamentale è il vaccino anti-Herpes Zoster, malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella VZV, silente nei gangli del sistema nervoso ed estremamente debilitante per i pazienti anziani e fragili. Per questo oltre alla fascia d’età over 65, la vaccinazione è offerta in presenza di diabete mellito, patologia cardiovascolare, Bpco, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. Come questi anche il vaccino antinfluenzale rappresenta ogni anno un’opzione di prevenzione fondamentale e per alcuni pazienti salvavita. Nei soggetti in ADI e più fragili per età, over 85,  la Regione Veneto, nella stagione appena passata, ha raccomandato l’impiego del vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio, per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia rispetto ai vaccini tradizionali, come specificato nella Circolare Ministeriale. Ma nonostante questi vaccini siano stati introdotti nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano non completamente soddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben
LISTE DI ATTESA FOCUS ON REGIONE VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO   È possibile risolvere il problema delle liste di attesa? Ed è possibile farlo senza aumentare le risorse disponibili? La risposta a queste domande sembra quasi scontata e demoralizzante, ancor più dopo la lunga fase critica generata dall’attuale pandemia. Ma è davvero così o vi sono già delle buone pratiche facilmente condivisibili da cui partire? Garantire la prestazione entro i tre giorni successivi a quello della richiesta da parte del medico di medicina generale: un modello concreto oppure solo una chimera irraggiungibile? Forse si dovrebbe partire dal ricostruire analiticamente l’attuale organizzazione di gestione dell’offerta e della domanda delle prestazioni, cercando poi di applicare i cambiamenti possibili in base alle risorse disponibili in ogni singola realtà. I concetti organizzativi di base su cui realizzare nuovi modelli efficaci sono semplici ma vanno applicati con metodo e cura. Occorre inoltre superare le barriere individuali sulla volontà di accettare e facilitare il cambiamento. Un cambiamento che porta benefici ad ogni singolo prima che al sistema assistenziale. L’impegno su questi aspetti potrebbe permettere di ottenere risultati comunemente considerati irrealizzabili. Vi sono già degli esempi attuati e replicabili su vasta scala con un minimo impegno di risorse. L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità propone un tavolo di lavoro su questo tema, che rappresenta un nodo chiave dei bisogni del cittadino ed uno dei problemi più sentiti nella nostra Sanità. L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE STATI GENERALI – CENTRO ABRUZZO, LAZIO, MARCHE, TOSCANA, UMBRIA – SECONDA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui. Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 10.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta.   Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà richiedere un grande cambio di preparazione culturale professionale ma anche un nuovo umanesimo. L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE STATI GENERALI – CENTRO ABRUZZO, LAZIO, MARCHE, TOSCANA, UMBRIA – PRIMA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui. Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 10.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta.   Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà richiedere un grande cambio di preparazione culturale professionale ma anche un nuovo umanesimo. L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM –
Archivi Eventi - Motoresanità.it Accreditamento ECM-Agenas: 604- 388184
Tipologia: Residenziale
Medici Chirurghi (Cardiologia, Medicina Interna), FARMACISTA PUBBLICO DEL SSN; FARMACISTA TERRITORIALE; FARMACISTA DI ALTRO SETTORE La durata dell’evento è di 3 ore formative, per un totale di 3 crediti ecm. RAZIONALE SCIENTIFICO
L’Insufficienza Mitralica (IM), o Rigurgito Mitralico, è la valvulopatia più comune nei paesi occidentali e la sua prevalenza cresce fortemente con l’età. Infatti si stima che oggi, circa il 10% delle persone di età superiore a 75 anni sia affetta da IM almeno moderata che, se non trattata, può portare allo Scompenso Cardiaco con conseguente diminuzione della sopravvivenza.
Numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti con IM moderata – severa presentano una mortalità statisticamente più elevata rispetto ai quelli con grado lieve, un’incidenza di re-ospedalizzazione dell’80% superiore rispetto a pazienti con gradi minori di IM nonché una riduzione della qualità della vita. Le linee guida – sia delle società americane ACC/AHA, sia europee ESC – raccomandano il trattamento cardio-chirurgico per i pazienti con forme severe di IM ma nonostante tali indicazioni, circa il 50% dei pazienti sintomatici sofferenti di IM severa non viene sottoposta ad intervento.
Da più di 10 anni è disponibile una procedura mini-invasiva innovativa, il sistema MitraClip (Abbott Vascular, Abbott Park, Illinois, USA), dispositivo medico che consente la riparazione per via transcatetere della valvola mitrale. MitraClip è una tecnologia basata su un approccio con accesso percutaneo e rappresenta una valida alternativa terapeutica nei pazienti sintomatici con IM ad alto rischio operatorio in cui la terapia medica tradizionale non è più sufficiente.
La procedura consiste nell’inserimento di una “clip” sui lembi della valvola mitrale in corrispondenza dell’origine del rigurgito attraverso un approccio per via transcatetere, risalendo la vena femorale fino al cuore. Il paziente candidato alla riparazione transcatetere della valvola mitrale viene preso in carico dal Heart Valve Center composto da più specialisti tra cui Cardiologo Clinico, Cardiologo Interventista, Ecocardiografista, Cardiochirurgo, Anestesista e team infermieristico.
Le prove di efficacia e sicurezza di MitraClip derivano da più di 1.000 pubblicazioni e più di 150.000 pazienti trattati nel mondo e indicano una riduzione della mortalità, una riduzione dei ricoveri per scompenso cardiaco e il miglioramento della qualità di vita. Inoltre, è stato dimostrato che la riparazione con MitraClip è costo – efficace soprattutto grazie alla riduzione delle re-ospedalizzazioni.
CERGAS Bocconi, dopo aver pubblicato la prima analisi di costo-efficacia su Mitraclip – basata su dati real world italiani nel 2016 – ha di recente adattato un modello di budget impact e ha sviluppato un esercizio di value-based planning relativo sia al contesto italiano, che al regionale lombardo, dimostrando l’impatto economico favorevole per il Sistema Sanitario generato da una maggiore diffusione della procedura transcatetere con MitraClip nella popolazione target.
Motore Sanità organizza un evento per presentare i risultati del CERGAS e per coinvolgere tutte le figure impegnate nel percorso di cura dei pazienti affetti da insufficienza mitralica, allo scopo di implementare un uso appropriato della metodica MitraClip e stimolare il dibattito sulle sue ricadute in termini clinici, economici ed assistenziali.
EPILESSIE RARE – STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA – UMBRIA, MARCHE e TOSCANA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le Epilessie farmacoresistenti rappresentano oltre il 30% di tutte le forme epilettiche, sono caratterizzate da una ampia variabilità etiopatogenetica e clinica  e necessitano di competenze e conoscenze dedicate. Molte di queste Epilessie non responder sono Epilessie rare, per lo più ad insorgenza in età pediatrica, con tendenza alla cronicità e quindi con un impatto psico-sociale impegnativo. Non esiste un dato preciso sul numero esatto di pazienti con Epilessie rare in Italia. Nel Registro Nazionale delle Epilessie Rare (RES), che raccoglie dati soltanto su alcune forme di Epilessia rare in Italia, al 31 dicembre 2020 erano registrati circa 2.300 casi di Epilessie rare, di cui il 53,5% di sesso femminile e il 46,5% maschile. Va però sottolineato che il RES include solo alcune forme di Epilessia rare e che molti pazienti  non sono ancora stati diagnosticati o registrati nei registri medici ufficiali, e quindi è presumibile che questi casi siano fortemente sottostimati.  Come ogni malattia rara, una Epilessia rara è definita epidemiologicamente da un’incidenza < 5 casi su 10.000 e tra le forme di epilessia farmaco-resistente vi rientrano quindi le Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo che compaiono in epoca neonatale/infantile e che hanno talvolta un’etiologia genetica nota. A titolo di esempio si può citare la Sindrome di Dravet, che insorge nel primo anno di vita in bambini fino ad allora normali, con crisi di vario tipo spesso scatenate dalla febbre, cui poi si associa un deficit di sviluppo cognitivo-comportamentale. Si calcola che la Sindrome di Dravet colpisca circa 6,5/100.000 nati vivi e nell’80% dei casi in essi è riscontrabile una variante patogenetica del gene SCN1A. La Sindrome di Lennox-Gastaut invece è un’Encefalopatia Epilettica e di Sviluppo che esordisce più tardivamente (con picco tra i 3 ed i 5 anni) e che si presenta con crisi di vario tipo, anch’esse farmacoresistenti ed associate a disturbi della sfera cognitivo-comportamentale. L’etiologia in questo caso è più variabile e la prevalenza è calcolata nell’1-2% di tutte le forme di Epilessia. Tra le Malattie rare con Epilessia rientra anche la Sclerosi Tuberosa (TSC), una malattia multisistemica a espressione variabile e geneticamente determinata, che coinvolge vari organi ed apparati e che può essere sospettata in epoca neonatale o nei primi mesi di vita per la presenza di crisi epilettiche, macchie cutanee ipomelanotiche e per ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo cognitivo-comportamentale. L’epidemiologia non è ben nota ma negli USA si calcola che l’incidenza di  1/6000 nati vivi, con una prevalenza è di  1:13000-30000 individui nella popolazione generale. Nonostante negli ultimi anni siano stati autorizzati nuovi farmaci per la terapia di queste forme di Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo farmacoresistenti  permangono difficoltà nell’iter diagnostico terapeutico, e soprattutto trattandosi di forme croniche persiste il problema a livello assistenziale della transizione dall’età pediatrica a quella adulta. Ritenendo di fondamentale importanza diffonderne la conoscenza, Motore Sanità intende organizzare una serie di webinar macroregionali, indagando lo stato dell’arte sulla presa in carico e sui percorsi di cura appropriati per questi pazienti. L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA
Progetto Vitiligine PIEMONTE e LIGURIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La vitiligine è una condizione cronica della pelle caratterizzata dalla comparsa, in vari distretti corporei, di chiazze bianche o traslucide dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina. La causa sarebbe l’attacco da parte del sistema immunitario ai melanociti, cellule produttrici di questo pigmento, ma allo stato attuale delle conoscenze è considerata una patologia multifattoriale con cause non solo immuno-mediate ma anche genetiche, endocrine, metaboliche, infiammatorie e secondo alcune ipotesi anche virali. I fattori di rischio comunque includono, seppure con una relazione non completamente chiarita, anche storia familiare di questa patologia o di altre malattie autoimmuni (ipertiroidismo in particolare se causato dalla malattia di Graves o ipotiroidismo in particolare se causato dalla tiroidite di Hashimoto, alopecia areata, anemia perniciosa, diabete, morbo di Addison). Le zone colpite sono il viso, le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ginocchia, le mani, la cresta tibiale, le caviglie, le ascelle, l’ano e l’area genitale, l’ombelico e i capezzoli. La cute affetta è estremamente predisposta alle ustioni solari. Le zone cutanee interessate producono anche peli di colore bianco. Viene classificata in 2 forme: una detta segmentaria (meno diffusa colpisce una sola zona del corpo, monolateralmente tendenzialmente non progressiva) ed una non-segmentaria (più diffusa simmetrica e progressiva che colpisce in particolare volto e arti superiori e inferiori). Nella forma più severa si arriva in alcuni anni alla perdita quasi completa della colorazione cutanea del corpo. Per quanto riguarda l’epidemiologia non ci sono dati sicuri ma a livello mondiale si stima che colpisca circa 0,5-2% della popolazione (100 milioni). In Italia si stima una prevalenza di circa 0,7-1 % (700 mila – 1 milione) con una età media d’insorgenza tra i 10 e i 30 anni. La vitiligine non incide sulla aspettativa di vita ed è considerata una patologia di tipo “estetico”. Ma come condizione può avere pesanti ripercussioni psicologiche: infatti è tra le malattie con i più bassi indici di qualità della vita, per l’impatto psicologico che causa nei pazienti e le ricadute sociali/di relazione sia nella vita professionale che privata. In passato le diverse terapie disponibili portavano spesso ad insuccesso terapeutico, ma oggi la ricerca ha prodotto interessanti nuove opportunità di cura attraverso lo sviluppo di inibitori JAK (ruxolitinib) e di anticorpi monoclonali anti-IL-15Rβ (in grado di colpire linfociti T autoreattivi e far regredire stabilmente la patologia) L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE DELL’APPARATO SESSUALE E DELLA RIPRODUZIONE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE L’approccio epidemiologico, sociale e clinico alle malattie dell’apparato sessuale e della riproduzione presenta notevoli differenze tra i due sessi. Nella Femmina, alla comparsa del menarca (10-12 anni di vita), ci sono tre componenti fondamentali che rendono quel momento come un momento fondamentale per il corretto apprendimento e sviluppo dell’apparato genitale: Il Rapporto Madre-Figlia: la Madre ha già anticipatamente preparato la Figlia allo specifico momento e rappresenta un continuo supporto informativo e formativo;
Rapporto tra Adolescenti: le ragazze hanno un approccio all’evento di tipo collaborativo e di confronto;
Rapporto con lo Specialista: si instaura il rapporto con il Ginecologo che rafforza maggiormente la parte informativa e l’approccio, che non si limita alla conoscenza di cosa accade nello specifico momento, ma che diventa anche momento di informazione sulle malattie infettive sessualmente trasmesse e relative vaccinazioni, sui mezzi di contraccezione, etc. Nel Maschio, non essendoci un momento specifico di «passaggio» all’età puberale, l’approccio al proprio apparato genitale è profondamente differente: Il rapporto genitoriale può essere totalmente mancante, in quanto il ragazzo ha pudore di affrontare questi argomenti con il Genitore, anche se di sesso maschile (e viceversa);
Il rapporto con gli altri Adolescenti Maschi è talvolta di scherno e non collaborativo, talvolta aggravato dalle situazioni concomitanti che accompagnano l’adolescenza (acne, eccessiva sudorazione, etc), fino allo scambio di false informazioni ed esperienze negative;
Non esiste il rapporto/confronto con lo Specialista, se non in casi sporadici (Pediatra o Andrologo) dettati dall’intervento di un Genitore, mancando quindi sia l’informazione generale che apparato-specifica (criptorchidismo, varicocele, etc).   L'articolo RIPARAZIONE TRANSCATETERE DELLA VALVOLA MITRALE TRATTAMENTO, GESTIONE E SOSTENIBILITÀ – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? Marche – Umbria – Abruzzo
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La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%).
La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmo plantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% dei pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie.
Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è dunque un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi: l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita.
Oggi l’indice PASI che correla i segni e i sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5. Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12) che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia.
Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti.
PERCORSI VACCINALI – Herpes Zoster, Pneumococco, Influenza nei soggetti in ADI – EVENTO IBRIDO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Facendo alcuni esempi, fra questi il Vaccino anti-pneumococcico è consigliato a tutti coloro che presentino diverse patologie croniche come cardiopatie, malattie polmonari, diabete mellito, epatopatie inclusa la cirrosi epatica, emoglobinopatie, immunodeficienze congenite o acquisite, infezione da Hiv, neoplasie oncologiche e oncoematologiche, insufficienza renale ma anche trapianto d’organo. Altro esempio di intervento preventivo fondamentale è il vaccino anti-Herpes Zoster, malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella VZV, silente nei gangli del sistema nervoso ed estremamente debilitante per i pazienti anziani e fragili. Per questo oltre alla fascia d’età over 65, la vaccinazione è offerta in presenza di diabete mellito, patologia cardiovascolare, Bpco, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. Come questi anche il vaccino antinfluenzale rappresenta ogni anno un’opzione di prevenzione fondamentale e per alcuni pazienti salvavita. Nei soggetti in ADI e più fragili per età, over 85,  la Regione Veneto, nella stagione appena passata, ha raccomandato l’impiego del vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio, per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia rispetto ai vaccini tradizionali, come specificato nella Circolare Ministeriale. Ma nonostante questi vaccini siano stati introdotti nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano non completamente soddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. Esempio di intervento preventivo importante sulla popolazione di pazienti anziani e fragili è il vaccino anti-Herpes Zoster. Per questo vaccino la gratuità è già prevista per tutti i soggetti over 65 anni e la regione Veneto rappresenta puntualmente una eccellenza ed un punto di riferimento Nazionale.  Il prossimo passaggio quindi potrebbe essere appunto estendere la copertura a tutte le categorie di cittadini considerati fragili. In particolare si dovrebbe agire sul territorio, visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai MMG in ADI. Lavorando in questa direzione, la Regione, attraverso un piano organizzato e ben concordato, potrebbe raggiungere questo ulteriore virtuoso traguardo di salute pubblica. Fondamentale sarà l’istituzione di una cabina di regia che oltre a coinvolgere i principali attori di sistema, stabilisca indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo, chiarendo come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai distretti per raggiungere gli obiettivi stabiliti. L'articolo TUMORE DELLA MAMMELLA – ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NELLA GOVERNANCE – FOCUS ON VENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE  STATI GENERALI – SUD ITALIA – SECONDA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui. Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 100.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta.   Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà richiedere un grande cambio di preparazione culturale professionale ma anche un nuovo umanesimo. L'articolo TUMORE DELLA MAMMELLA – ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NELLA GOVERNANCE – FOCUS ON VENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE  STATI GENERALI – SUD ITALIA – PRIMA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui. Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 100.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta.   Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà richiedere un grande cambio di preparazione culturale professionale ma anche un nuovo umanesimo. L'articolo TUMORE DELLA MAMMELLA – ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NELLA GOVERNANCE – FOCUS ON VENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità. Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale. Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti. In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità. Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale. Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti. In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – PRIMA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità. Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale. Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti. In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – PRIMA GIORNATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità. Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale. Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti. In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo BUONA SALUTE – SUD – CAMPANIA, PUGLIA, SICILIA – SECONDA GIORNATA proviene da Motoresanità.it. Read More
EPILESSIE RARE – STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA – LAZIO e CAMPANIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le Epilessie farmacoresistenti rappresentano oltre il 30% di tutte le forme epilettiche, sono caratterizzate da una ampia variabilità etiopatogenetica e clinica  e necessitano di competenze e conoscenze dedicate. Molte di queste Epilessie non responder sono Epilessie rare, per lo più ad insorgenza in età pediatrica, con tendenza alla cronicità e quindi con un impatto psico-sociale impegnativo. Non esiste un dato preciso sul numero esatto di pazienti con Epilessie rare in Italia. Nel Registro Nazionale delle Epilessie Rare (RES), che raccoglie dati soltanto su alcune forme di Epilessia rare in Italia, al 31 dicembre 2020 erano registrati circa 2.300 casi di Epilessie rare, di cui il 53,5% di sesso femminile e il 46,5% maschile. Va però sottolineato che il RES include solo alcune forme di Epilessia rare e che molti pazienti  non sono ancora stati diagnosticati o registrati nei registri medici ufficiali, e quindi è presumibile che questi casi siano fortemente sottostimati.  Come ogni malattia rara, una Epilessia rara è definita epidemiologicamente da un’incidenza < 5 casi su 10.000 e tra le forme di epilessia farmaco-resistente vi rientrano quindi le Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo che compaiono in epoca neonatale/infantile e che hanno talvolta un’etiologia genetica nota. A titolo di esempio si può citare la Sindrome di Dravet, che insorge nel primo anno di vita in bambini fino ad allora normali, con crisi di vario tipo spesso scatenate dalla febbre, cui poi si associa un deficit di sviluppo cognitivo-comportamentale. Si calcola che la Sindrome di Dravet colpisca circa 6,5/100.000 nati vivi e nell’80% dei casi in essi è riscontrabile una variante patogenetica del gene SCN1A. La Sindrome di Lennox-Gastaut invece è un’Encefalopatia Epilettica e di Sviluppo che esordisce più tardivamente (con picco tra i 3 ed i 5 anni) e che si presenta con crisi di vario tipo, anch’esse farmacoresistenti ed associate a disturbi della sfera cognitivo-comportamentale. L’etiologia in questo caso è più variabile e la prevalenza è calcolata nell’1-2% di tutte le forme di Epilessia. Tra le Malattie rare con Epilessia rientra anche la Sclerosi Tuberosa (TSC), una malattia multisistemica a espressione variabile e geneticamente determinata, che coinvolge vari organi ed apparati e che può essere sospettata in epoca neonatale o nei primi mesi di vita per la presenza di crisi epilettiche, macchie cutanee ipomelanotiche e per ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo cognitivo-comportamentale. L’epidemiologia non è ben nota ma negli USA si calcola che l’incidenza di  1/6000 nati vivi, con una prevalenza è di  1:13000-30000 individui nella popolazione generale. Nonostante negli ultimi anni siano stati autorizzati nuovi farmaci per la terapia di queste forme di Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo farmacoresistenti  permangono difficoltà nell’iter diagnostico terapeutico, e soprattutto trattandosi di forme croniche persiste il problema a livello assistenziale della transizione dall’età pediatrica a quella adulta. Ritenendo di fondamentale importanza diffonderne la conoscenza, Motore Sanità intende organizzare una serie di webinar macroregionali, indagando lo stato dell’arte sulla presa in carico e sui percorsi di cura appropriati per questi pazienti. L'articolo BUONA SALUTE –
EPILESSIE RARE – STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA – LAZIO e CAMPANIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le Epilessie farmacoresistenti rappresentano oltre il 30% di tutte le forme epilettiche, sono caratterizzate da una ampia variabilità etiopatogenetica e clinica  e necessitano di competenze e conoscenze dedicate. Molte di queste Epilessie non responder sono Epilessie rare, per lo più ad insorgenza in età pediatrica, con tendenza alla cronicità e quindi con un impatto psico-sociale impegnativo. Non esiste un dato preciso sul numero esatto di pazienti con Epilessie rare in Italia. Nel Registro Nazionale delle Epilessie Rare (RES), che raccoglie dati soltanto su alcune forme di Epilessia rare in Italia, al 31 dicembre 2020 erano registrati circa 2.300 casi di Epilessie rare, di cui il 53,5% di sesso femminile e il 46,5% maschile. Va però sottolineato che il RES include solo alcune forme di Epilessia rare e che molti pazienti  non sono ancora stati diagnosticati o registrati nei registri medici ufficiali, e quindi è presumibile che questi casi siano fortemente sottostimati.  Come ogni malattia rara, una Epilessia rara è definita epidemiologicamente da un’incidenza < 5 casi su 10.000 e tra le forme di epilessia farmaco-resistente vi rientrano quindi le Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo che compaiono in epoca neonatale/infantile e che hanno talvolta un’etiologia genetica nota. A titolo di esempio si può citare la Sindrome di Dravet, che insorge nel primo anno di vita in bambini fino ad allora normali, con crisi di vario tipo spesso scatenate dalla febbre, cui poi si associa un deficit di sviluppo cognitivo-comportamentale. Si calcola che la Sindrome di Dravet colpisca circa 6,5/100.000 nati vivi e nell’80% dei casi in essi è riscontrabile una variante patogenetica del gene SCN1A. La Sindrome di Lennox-Gastaut invece è un’Encefalopatia Epilettica e di Sviluppo che esordisce più tardivamente (con picco tra i 3 ed i 5 anni) e che si presenta con crisi di vario tipo, anch’esse farmacoresistenti ed associate a disturbi della sfera cognitivo-comportamentale. L’etiologia in questo caso è più variabile e la prevalenza è calcolata nell’1-2% di tutte le forme di Epilessia. Tra le Malattie rare con Epilessia rientra anche la Sclerosi Tuberosa (TSC), una malattia multisistemica a espressione variabile e geneticamente determinata, che coinvolge vari organi ed apparati e che può essere sospettata in epoca neonatale o nei primi mesi di vita per la presenza di crisi epilettiche, macchie cutanee ipomelanotiche e per ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo cognitivo-comportamentale. L’epidemiologia non è ben nota ma negli USA si calcola che l’incidenza di  1/6000 nati vivi, con una prevalenza è di  1:13000-30000 individui nella popolazione generale. Nonostante negli ultimi anni siano stati autorizzati nuovi farmaci per la terapia di queste forme di Encefalopatie Epilettiche e di Sviluppo farmacoresistenti  permangono difficoltà nell’iter diagnostico terapeutico, e soprattutto trattandosi di forme croniche persiste il problema a livello assistenziale della transizione dall’età pediatrica a quella adulta. Ritenendo di fondamentale importanza diffonderne la conoscenza, Motore Sanità intende organizzare una serie di webinar macroregionali, indagando lo stato dell’arte sulla presa in carico e sui percorsi di cura appropriati per questi pazienti. L'articolo BUONA SALUTE –
LA VACCINAZIONE DEL PAZIENTE ADULTO FRAGILE IN OSPEDALE UP TO DATE SUI RISULTATI RAGGIUNTI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per tale motivo, oltre alla fascia d’età dei soggetti di 65 anni queste due vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione.  Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. Il medesimo discorso vale per tutte le vaccinazioni negli adulti, tra cui importante la vaccinazione anti influenzale stagionale. Su questa scia, anche grazie all’esperienza accumulata con la vaccinazione contro il COVID 19, la Regione Campania ha iniziato un percorso virtuoso, utilizzando i centri ospedalieri come punto di riferimento per le vaccinazioni. Tale modello che coinvolge tutte le aziende ospedaliere e le ASL della Regione sta raggiungendo obiettivi di copertura vaccinale importanti e può rappresentare un benchmark nazionale. Per fare il punto sui risultati raggiunti, Motore Sanità in collaborazione con la Regione Campania, organizza il secondo evento sui nuovi modelli vaccinali con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti. L'articolo LA VACCINAZIONE DEL PAZIENTE ADULTO FRAGILE IN OSPEDALE UP TO DATE SUI RISULTATI RAGGIUNTI proviene da Motoresanità.it. Read More
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i -SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i – LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
ALFA-MANNOSIDOSI – ROAD TO THE FIRST NATIONAL DAY
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’Alfa-Mannosidosi viene classificata come una malattia rara compresa nella categoria delle patologie da accumulo lisosomiale, alla cui base si riscontra una mutazione di uno o più geni che codificano per diverse proteine presenti nel lisosoma, che, non degradando accuratamente alcune macromolecole e ne provocano l’accumulo patologico all’interno della cellula. Dal punto di vista del quadro sintomatologico, l’Alfa-Mannosidosi si può presentare in varie forme, da quella più aggressiva, con manifestazioni prevalentemente neurologiche, a quelle più attenuate, con disturbi che coinvolgono soprattutto la sfera muscolare, articolare e scheletrica. Le manifestazioni dell’Alfa-Mannosidosi variano da paziente a paziente, ma la malattia è essenzialmente caratterizzata da immunodeficienza (che si manifesta con infezioni ricorrenti, specialmente nella prima decade di vita), anomalie scheletriche (disostosi multipla, scoliosi e deformazione dello sterno), dismorfismi facciali (testa grande con fronte prominente, sopracciglia arrotondate, sella nasale piatta, denti distanziati e prognatismo), sordità neurosensoriale e deficit graduale delle funzioni mentali (con possibile sviluppo di psicosi e allucinazioni) e del linguaggio. I disturbi motori correlati comprendono debolezza muscolare, anomalie osteo-articolari e atassia. Ulteriori sintomi includono idrocefalia, epatosplenomegalia e problemi oculari, renali e cardiaci. L’alfa-mannosidosi colpisce circa un neonato ogni 500.000. La malattia ha la potenzialità di colpire qualsiasi apparato e organo: per tale motivo, è essenziale una presa in carico multidisciplinare in cui sia previsto un coordinamento tra gli specialisti che hanno in cura il paziente. Ad oggi, le persone che ricevono una diagnosi di Alfa-Mannosidosi hanno la possibilità di accedere a una terapia enzimatica specifica in cui viene reintegrato l’enzima mancante, con l’obiettivo di ridurre il dannoso accumulo di sostanze che si osserva a livello lisosomiale.  Sono evidenti i vantaggi di una terapia precoce dell’Alfa-Mannosidosi. Per questo motivo, nel prossimo futuro, diverrà essenziale puntare a uno screening neonatale per l’Alfa-Mannosidosi, che permetta di individuare l’accumulo di oligosaccaridi nelle urine e, quindi, definire i profili dei pazienti a rischio per poter poi avviare un trattamento quanto più possibile tempestivo. Come qualunque malattia rara è essenziale anche per l’Alfa-Mannosidosi una presa in carico coordinata e multidisciplinare del paziente che va seguito dall’infanzia all’età adulta con un coordinamento transizionale che ne assicuri la continuità terapeutico,assistenziale,riabilitativa e psicologica. Motore Sanità ha il piacere di affrontare questi temi in occasione della Giornata dedicata all’Alfa-Mannosidosi. L'articolo ALFA-MANNOSIDOSI – ROAD TO THE FIRST NATIONAL DAY proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, DM 77 E CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO – IMPATTO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE DIABETICO – VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Oramai da tutti gli attori di sistema è opinione condivisa, che la gestione delle cronicità messa a dura prova in epoca pandemica, sia arrivata ad un punto di necessaria svolta organizzativa. Per questo a livello di comunità europea vi è stata una grande accelerazione nel mettere a disposizione risorse adeguate. Oramai il PNRR con i miliardi di euro stanziati (7 miliardi tra reti di prossimità, strutture, servizi di telemedicina e 8,63 miliardi su innovazione, ricerca, digitalizzazione) ha tracciato un percorso di cambiamento in questa direzione nonostante le polemiche per la sua realizzazione pratica ed uniforme in tutte le regioni. Il DM 77 ha disegnato uno scenario su cui molto si è discusso e si continuerà a discutere. Saranno queste le scelte giuste? Ora siamo comunque arrivati alla fase realizzativa e dalle domande si deve passare all’azione. Riempire non solo di strategia precisa ma anche di contenuti concreti la nuova filiera assistenziale delineata è un passaggio non più procrastinabile. In questo scenario il supporto che le tecnologie innovative possono già fornire deve essere un pilastro fondante il cambiamento richiesto. In questo contesto l’es° del diabete rappresenta “il banco di prova più sfidante”. Viene definita infatti “la malattia cronica” poiché il suo impatto clinico, epidemiologico e socio assistenziale, è davvero rappresentativo di una cronicità complessa a 360°: 1° causa di cecità, 1° causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, 2° causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, concausa di metà degli infarti e degli ictus, aumento del rischio di demenza vascolare e declino cognitivo (analisi su 210.309 cittadini con valore elevato di HbA1c, UK Biobank)  oltre 4 milioni di persone tra 20 e 79 anni morte per cause connesse al diabete (dati IDF 2019), spesa per diabete tra costi sanitari diretti (circa 9 miliardi) e costi sanitari indiretti (circa 11 miliardi) di almeno 20 miliardi di euro all’anno. Una popolazione quindi estremamente fragile, come evidenziato dalle statistiche emerse durante la fase critica della pandemia, che vedono in particolare le persone con diabete non ben controllato ai vertici per gravità di malattia e mortalità. E in questa fase la fragilità degli attuali sistemi assistenziali, poco orientati a recepire l’innovazione che consentirebbe cure di prossimità più efficaci, ha spinto verso una nuova direzione: un buon controllo glicemico è la migliore protezione verso le tante complicanze vascolari, neurologiche, cardio-renali legate alla malattia, e l’innovazione tecnologica introdotta da oramai qualche anno, in particolare per le persone diabetiche più delicate come i pazienti insulinizzati multiniettivi (DT1 o DT2), ma applicate nel real world con molta lentezza ed in maniera diseguale nei vari territori, non possono più attendere. Motore Sanità ritiene che questo sia il momento giusto di porre a tecnici di programmazione ed istituzioni regionali alcune domande. Domande che richiedono risposte rapide in grado di trasformare in pratica assistenziale le indicazioni teoriche del DM77. L'articolo PNRR, DM 77 E CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO – IMPATTO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE DIABETICO – VENETO proviene da Motoresanità.it. Read
GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO 2023
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE La giornata nazionale del sollievo ha una forte base scientifica poiché il sollievo dal dolore, sia esso fisico o mentale, è un fattore importante per il benessere psicologico e fisico. La ricerca ha dimostrato che lo stress e il dolore cronici possono avere un impatto negativo sulla salute, portando e/o aggravando complicazioni a lungo termine come malattie cardiache, diabete e depressione. Lo stress e il dolore cronico possono anche influire sulle funzioni cognitive e sulla capacità di concentrarsi e prendere decisioni. Tuttavia, l’accesso alle terapie di sollievo dal dolore varia a seconda della regione e della conoscenza che ciascuno ha circa il mondo della sanità. Inoltre, la stigmatizzazione e la mancanza di conoscenza sulla gestione del dolore possono impedire alle persone di cercare il sollievo di cui hanno bisogno. La giornata nazionale del sollievo ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sull’importanza del sollievo dal dolore e di promuovere l’accesso a opzioni di gestione del dolore sicure ed efficaci. In questo modo, si auspica di migliorare la qualità della vita delle persone e ridurre l’incidenza di complicazioni a lungo termine associate a dolore e stress cronici. Questo è il senso della conferenza stampa sulla Giornata Nazionale del Sollievo che Motore Sanità ha in animo di organizzare a Roma, il 26 maggio, alle ore 11, presso l’Hotel Nazionale. L'articolo GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO 2023 proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE – CENTRO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità.  Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale.  Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti.  In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – MARCHE – UMBRIA – ABRUZZO proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – MARCHE – UMBRIA – ABRUZZO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmo plantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% dei pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è dunque un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e i sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5. Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12) che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti.
L’ACCESSO REGIONALE ALLE TERAPIE INNOVATIVE: L’ESEMPIO DELLA REGIONE PIEMONTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. In questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. In primis ha creato attraverso la sua Commissione tecnica (CTS), un sistema di valutazione dell’innovazione molto stringente e basato su 3 precisi criteri scientifici: Bisogno terapeutico, Valore terapeutico aggiunto, Qualità delle prove. Questa valutazione portava a definire come immediato l’accesso in ogni regione, bypassando i singoli prontuari regionali o territoriali, dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri sarebbero stati abilitati alla prescrizione della terapia innovativa. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio, rendendo un accesso equo ed uniforme su tutto il territorio Nazionale. L’Articolo 1 (commi 400 e 401) della Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili. Ma quando si parla di innovazione è molto importante comprendere come molte delle terapie introdotte che non entrano nei parametri valutativi AIFA sopra elencati, possano generare ricadute importanti sulla semplificazione e sull’aderenza alle cure così come sull’impatto organizzativo e assistenziale. Nonostante questo grande impegno delle autorità regolatorie Internazionali e Nazionali ancora oggi la tempistica di accesso reale per il paziente all’innovazione introdotta, può richiedere molti mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale: indicazione dei centri prescrittori e dei clinici prescrittori, riunione/ valutazione/indicazioni delle commissioni regionali, comunicazione sulle procedure di erogazione tra Hub&Spoke, comunicazione agli enti, procedura di acquisto da parte di ente regionale accentrato o farmacia Ospedaliera da parte del centro abilitato. Partendo dall’esempio della Regione Piemonte, Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica, endocrinologica, che negli anni ha visto una accelerazione in termini di prodotti di ricerca innovativi davvero dirompente, nei confronti della quale in alcuni casi il paziente non ha tempo di attendere.  L'articolo PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – MARCHE – UMBRIA – ABRUZZO proviene da Motoresanità.it. Read More
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i – LAZIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – TERAMO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’ingresso dei farmaci equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale è un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che dovrebbe aver modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale. Questo poiché oramai sono inconfutabili le evidenze scientifiche disponibili di come questi farmaci siano uno strumento di cura che garantendo la medesima efficacia terapeutica supporta la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari, generando risorse fondamentali da investire nell’innovazione. Gli esperti concordano nell’affermare che questi farmaci attraverso il ripristino della concorrenzialità aumentano l’efficienza del sistema (più salute a parità di risorse spese), stimolando la competizione etica sul prezzo dei produttori, dando a più cittadini facile accesso a cure di qualità. Paesi, Regioni, aziende sanitarie che hanno da subito appoggiato questi farmaci si sono trovati ad avere un mercato decisamente progredito. Purtroppo ad oggi in Italia i farmaci branded ogni anno generano ancora un copayment di oltre un miliardo all’anno e nei diversi territori vi è ancora una strana proporzione inversa tra la spesa per farmaci di marca e reddito pro capite. Risorse queste che potrebbero essere impiegate dai cittadini per acquistare migliori e più utili servizi. Molto si è fatto e molto si farà per diffondere informazioni corrette in questo ambito. Ma esistono ancora grosse sacche di resistenza tra operatori del settore e soprattutto pazienti, ai quali le informazioni arrivano senza opportuni approfondimenti e da fonti spesso prive di autorevolezza in materia. Motore Sanità in questo percorso attraverso le aziende sanitarie Italiane, intende fare chiarezza su questi aspetti con il supporto dei più autorevoli esperti, condividendo strumenti utili per una migliore scelta e buone pratiche disponibili già messe in atto. L'articolo L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA: PNRR, IMPIEGO DELLE RISORSE proviene da Motoresanità.it. Read More
LE ISTITUZIONI INCONTRANO LA SALUTE MENTALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Razionale Scientifico La salute mentale è elemento fondante non solo della salute della popolazione generale, ma anche della convivenza civile. Investire in questo campo ha un ritorno immediato in tutti i campi, dalla scuola e università, al mondo del lavoro, all’integrazione e alla sicurezza sociale. Nel medio termine, molti autorevoli studi valutano in termini di incremento del PIL gli investimenti in salute mentale. Lo scenario attuale, al contrario è caratterizzato da un crescente divario tra bisogni e risposte.  Infatti, da un lato assistiamo all’incremento costante dell’incidenza dei disturbi mentali gravi, in particolare della dis-regolazione in adolescenza, sia sul versante esternalizzante (DCA, disturbi di personalità, autolesionismo, poliabuso di sostanze, violenza) che internalizzante (depressione, ansia, ritiro sociale), oltre che alla vera pandemia dei casi di co-morbilità con l’uso di sostanze e al dato stabile dei disturbi del neuro-sviluppo come i Disturbi dello spettro autistico (DSA), ADHD, Schizofrenia e Disturbo bipolare (insieme rappresentano oltre il 6% della popolazione generale); dall’altro ci troviamo di fronte ad un enorme e drammatico problema di carenza di risorse umane, più grave nell’ambito della salute mentale che negli altri campi della sanità. La quota del FSN dedicata alla salute mentale, definita al 5% dalla CU nel 2001, è oggi in media inferiore al 3%. Ciò rende vano qualunque cambiamento organizzativo che possa cogliere i bisogni emergenti e mina l’efficacia degli interventi, sia di natura psicosociale che farmacologica. A ciò si aggiunge l’emergenza drammatica dei pazienti autori di reato, cresciuti a dismisura dopo la legge che ha chiuso gli OPG, emergenza che ricade totalmente sui DSM che sono tenuti oggi anche a compiti di custodia. Infine va rimarcato come il PNRR ignori totalmente la salute mentale, puntando su investimenti strutturali in conto capitale piuttosto che sulla spesa corrente. È necessario quindi riportare la salute mentale al centro dell’agenda politica del paese. I DSM italiani vogliono farlo segnalando l’urgenza e proponendo dati e strumenti secondo un approccio clinico e scientifico. L'articolo L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA: PNRR, IMPIEGO DELLE RISORSE proviene da Motoresanità.it. Read More
L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA: PNRR, IMPIEGO DELLE RISORSE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE L’immagine del Pnrr, vista dal lato cruciale della spesa effettiva – come disegnata dalla Corte dei conti nelle 386 pagine della relazione semestrale al Parlamento – mostra un quadro preoccupante. Infatti il Tasso di realizzazione è fermo al 12% delle risorse messe a disposizione da qui al 2026. In base ai dati emersi dal sistema ReGis (il cervellone telematico della Ragioneria generale dello Stato che censisce in tempo reale tutte le articolazioni del Piano), la Corte dei Conti calcola in 20,441 miliardi la spesa effettiva realizzata a fine 2022 e con un aggiornamento al 13 marzo il conteggio sale a 23 miliardi, legati a 107 (105 investimenti e 2 riforme) delle 285 misure elencate dal Pnrr. Nella Missione 6, dedicata alla Salute, la spesa è praticamente assente (79 milioni su 15.626, quindi lo 0,5%), nella Missione 5 (Inclusione e coesione ) si arriva a 239 milioni (l’1,2% dei 19,851 miliardi di budget) mentre su Istruzione e ricerca (Missione 4) si attesta al 4,1% (1,273 miliardi spesi su 30,876). La Corte sottolinea nella relazione che «oltre la metà delle misure interessate dai flussi mostra ritardi o è ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti».  I NODI DA SCIOGLIERE Per raggiungere gli obiettivi il programma prevede ora un’impennata della spesa, dai 20,44 miliardi dei primi tre anni ai 40,908 di quest’anno sino ai 46-48 miliardi annui del 2024-25. Un’accelerazione a cui non sembra credere però nemmeno il Governo vista la dichiarazione ultima di incapacità di spesa per 100 miliardi e l’avvio del negoziato con la UE per una revisione sostanziale del piano. A questo si aggiungano i problemi delle risorse per la costruzione degli ospedali di Comunità aggravati dall’aumento dei costi in edilizia e i nodi delle Case di Comunità in cui i MMG dichiarano sostanzialmente di non volerci andare così come stabilito dal DM77 (non firmato dalla Conferenza Stato/Regioni). LE PROPOSTE  Maggiore flessibilità nell’attuazione del Piano non tanto e non solo sulla tempistica quanto anche e soprattutto sui modelli e asset assistenziali proposti.
Avviare una mediazione con gli attori coinvolti, medici e operatori delle professioni sanitarie che, senza rifiutare in toto quanto sino ad ora centralmente decretato, veda su soluzioni diverse ampiamente condivise e soprattutto poi applicate e concretamente attuabili.
Prevedere progetti pilota di immediata attuazione in ogni Regione in grado di anticipare e sperimentare modelli di assistenza attuabili nell’ambito del ridisegno della Assistenza territoriale in fieri in grado di indicare i punti di forza e di debolezza e dunque da correggere in corso d’opera in un processo di miglioramento continuo della qualità del modello assistenziale proposto alla luce delle migliori performance. 
Puntare sull’assistenza domiciliare attraverso team multidisciplinari che, sul modello delle Usca sperimentate durante il Covid e attraverso un monitoraggio distrettuale, siano in grado di portare assistenza territoriale con gradienti di complessità crescenti a casa di larghi strati di popolazione fragile e anziana assicurando prestazioni diagnostiche, cure mediche, assistenza sanitaria gratuita per gli utenti in grado di attivare tutte le figure della sanità territoriale
INNOVAZIONE FARMACEUTICA CHE SPINGE ALLA INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA. NUOVI MODELLI DI DISTRIBUZIONE DELLE TERAPIE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La attuale pandemia con il suo drammatico impatto sulle strutture sanitarie e con il tributo di vite umane generato, ha fatto emergere i limiti organizzativi e le cocenti criticità assistenziali da tempo latenti. Ha anche fatto comprendere come agire rapidamente su questi aspetti sia ormai improrogabile. In particolare le difficoltà legate al rischio di salute dei malati cronici nel rivolgersi verso le strutture ospedaliere anche per attività di competenza del territorio o delegabili comunque ad esso, richiedono una rapida revisione dei percorsi. Uno dei primi bisogni rilevati in questo contesto riguarda le modalità di approvvigionamento delle terapie da parte di questi pazienti. Nasce sempre la necessità di chiarire quale tipo di flusso sia più adatto per il paziente sia in termini di tutela della sicurezza sia come costi sociali (trasferimenti logistici, tempistiche, perdita di produttività per pazienti e famiglie, eccetera). Oggi occorre considerare che potremmo entrare in una nuova era che passa dalla distribuzione diretta (DD) alla distribuzione per conto (DPC) per arrivare alla home delivery attraverso nuove modalità. Le regioni del Triveneto già da anni hanno attivato tavoli decisionali tra professionisti per trovare soluzioni adeguate, ma l’evoluzione possibile prospettata dalle molte risorse in arrivo dal PNRR, consente di poter accelerare su questo percorso. Cure di prossimità e paziente al centro potrebbero diventare finalmente realtà e non più singoli slogan, continuamente declamati. Su questa suggestione Motore Sanità vorrebbe partire coinvolgendo tutti gli attori della filiera nelle regioni del Nord-Est, benchmark in sanità, per promuovere azioni di cambiamento e nuovi modelli organizzativi sulla dispensazione delle cure sempre più sicura, razionale e vicina ai bisogni del cittadino. L'articolo INNOVAZIONE FARMACEUTICA CHE SPINGE ALLA INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA. NUOVI MODELLI DI DISTRIBUZIONE DELLE TERAPIE proviene da Motoresanità.it. Read More
BUONA SALUTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a livello mondiale e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie. Si articola su temi ed azioni specifiche che mirano al raggiungimento di una buona salute per tutti in armonia con l’ambiente, la natura e la società nelle sue varie espressioni. Nello specifico, il Global Health si occupa di prevenzione e trattamento delle malattie attraverso la vaccinazione, l’educazione alla salute e la diagnosi precoce. Inoltre, si occupa anche del trattamento delle malattie, compreso l’accesso alle cure mediche di alta qualità.  Equità sanitaria: Il Global Health mira a garantire che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o geografica, abbiano accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Determinanti sociali della salute: Il Global Health considera i determinanti sociali della salute, come la povertà, l’educazione, l’alimentazione e le condizioni ambientali, che influiscono sulla salute delle persone. Malattie infettive emergenti: Il Global Health affronta le grandi sfide globali, come le malattie infettive emergenti, che richiedono una cooperazione globale per affrontare la diffusione della malattia e migliorare la salute globale.  Obesità e declino della salute mentale: Il Global Health si occupa anche della lotta contro l’epidemia di obesità e del declino della salute mentale, due importanti sfide globali che hanno un impatto significativo sulla salute e la qualità della vita della popolazione mondiale. Cooperazione intersettoriale: Il Global Health dipende dalla collaborazione di diversi settori, tra cui la sanità, l’educazione, la scienza, l’ambiente e le politiche pubbliche, per raggiungere l’obiettivo comune di un futuro più sano per tutti.  In definitiva, il Global Health è una disciplina che si concentra sulla promozione della salute a tutti i livelli e sulla riduzione della mortalità e della morbilità causate da malattie, attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie, l’equità sanitaria, l’affronto dei determinanti sociali della salute e la cooperazione intersettoriale. Per esplorare quanto fatto e quanto da fare per raggiungere dei livelli di buona salute per tutti nelle varie realtà regionali e nazionali, Motore Sanità organizza un evento che tratterà alcuni dei temi di cui sopra al fine di analizzare e progettare buone pratiche per implementare la cooperazione intersettoriale necessaria al raggiungimento di una concezione della salute a 360 gradi. L'articolo BUONA SALUTE proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE STATI GENERALI: NORD ITALIA – LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui.  Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 100.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta. Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica L'articolo BUONA SALUTE proviene da Motoresanità.it. Read More
MALATTIE RARE STATI GENERALI: NORD ITALIA – LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui.  Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 100.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta. Per tale motivo Motore Sanità intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà richiedere un grande cambio di preparazione culturale professionale ma anche un nuovo umanesimo. L'articolo MALATTIE RARE STATI GENERALI: NORD ITALIA – LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE proviene da Motoresanità.it. Read More
ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA: FOCUS ON HER 2+ – CAMPANIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il cancro della mammella, cosiddetto “Big Killer al femminile”, rappresenta la causa più comune di mortalità cancro-correlata nella donna. Colpisce più frequentemente le donne in postmenopausa di età superiore a 50 anni, ma anche gli uomini (1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario).  È potenzialmente grave se non individuato e curato per tempo. Grazie a metodi diagnostici moderni e a terapie all’avanguardia, il tasso di sopravvivenza relativo al tumore al seno è aumentato costantemente negli ultimi anni. Infatti se il tumore viene identificato in fase molto precoce (stadio 0) la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è pari al 98%. Nel cancro metastatico invece la sopravvivenza è molto minore, dipendendo dalle caratteristiche del paziente, dalla aggressività della patologia e dalle opzioni terapeutiche possibili. Alla malattia sono stati associati diversi fattori di rischio come: l’età, l’assenza di gravidanze, la familiarità e la predisposizione genetica. Il trattamento del cancro alla mammella è perciò strettamente legato sia alle caratteristiche genetiche del tumore che allo stadio in cui la malattia viene diagnosticata e vengono utilizzate la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la terapia endocrina e la terapia a bersaglio molecolare. Per la caratterizzazione istologica di questo tumore oggi sono in commercio validi supporti. In particolare, risulta importante la valutazione dell’espressione del recettore HER2, bersaglio molecolare delle Target Therapy più utilizzate, che è espresso sulla superficie di tutte le cellule come co-responsabile dei normali processi di crescita, moltiplicazione e riparazione cellulare. I tumori definiti HER2 positivi sono quelli che hanno sulla superficie cellulare iper-espressione di questo recettore che può rendere il tumore più aggressivo con tendenza a crescere più velocemente ed a diffondersi maggiormente. Essi rappresentano circa il 20-25% dei tumori della mammella.  Grazie a queste target therapy la malattia avanzata HER2-positiva viene efficacemente trattata in combinazione con la chemioterapia o con linee successive di trattamento. Fino ad oggi dopo queste linee di terapia alcune pazienti non avevano ulteriori efficaci terapie disponibili, ma ora stanno per arrivare nuove terapie mirate che in queste pazienti già politrattate hanno evidenziato risultati di sorprendente efficacia. Sono farmaci progettati per portare in modo mirato la chemioterapia all’interno delle cellule tumorali e ridurre così, rispetto ai meccanismi della comune terapia, l’esposizione sistemica al carico citotossico. Come riorganizzare i percorsi di cura per dare accesso rapido, appropriato e sostenibile a queste nuove terapie, che stanno avendo riconoscimento di terapie break-through dalle principali agenzie regolatorie, è l’obiettivo di una serie di incontri che Motore Sanità intende promuovere attraverso un confronto tra tutti gli attori di sistema. L'articolo IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – TERAMO proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmo plantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% dei pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è dunque un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e i sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5. Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12) che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti.
LE ISTITUZIONI INCONTRANO LA SALUTE MENTALE. VERSO L’INCONTRO DI ROMA DEL 18 MAGGIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it Razionale Scientifico A tutti i Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale italiani L’aumento dell’incidenza dei disturbi mentali gravi e delle nuove dimensioni psicopatologiche, la diffusione dei co-occurring disorders, l’impegno crescente per gli autori di reato, insieme ad un inesorabile de-finanziamento e alla perdita di personale, hanno condotto la salute mentale di questo paese ad una condizione drammatica. Molti DSM non sono più in grado di garantire i LEA. Lo scarto negativo di personale rispetto ai recenti standard di AGENAS è vicino al 50%. La società, il Parlamento, gli Enti locali sembrano avere dimenticato che la salute mentale è elemento fondante, non solo della salute della popolazione generale, ma anche della convivenza civile. Investire in questo campo ha un ritorno immediato in tutti i campi, dalla scuola e università, al mondo del lavoro, all’integrazione e alla sicurezza sociale. Nel medio termine, molti autorevoli studi valutano in termini di incremento del PIL gli investimenti in salute mentale. È assolutamente necessario riportare la salute mentale al centro dell’agenda politica del paese. Il 18 Maggio incontreremo a Roma le istituzioni e presenteremo le nostre richieste, formalizzate in alcune position papers sulle risorse, sulla giustizia e sui modelli organizzativi, d’intesa con il Collegio dei DSM e altre società scientifiche rappresentative del mondo della salute mentale e delle diverse professioni che vi operano. Per affrontare insieme l’incontro del 18 Maggio, vi proponiamo di vederci tutti on line il 12 Aprile. L'articolo LE ISTITUZIONI INCONTRANO LA SALUTE MENTALE. VERSO L’INCONTRO DI ROMA DEL 18 MAGGIO proviene da Motoresanità.it. Read More
L’ACCESSO REGIONALE ALLE TERAPIE INNOVATIVE: L’ESEMPIO DELLA REGIONE TOSCANA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. In questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. In primis ha creato attraverso la sua Commissione tecnica (CTS), un sistema di valutazione dell’innovazione molto stringente e basato su 3 precisi criteri scientifici: Bisogno terapeutico, Valore terapeutico aggiunto, Qualità delle prove. Questa valutazione portava a definire come immediato l’accesso in ogni regione, bypassando i singoli prontuari regionali o territoriali, dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri sarebbero stati abilitati alla prescrizione della terapia innovativa. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio, rendendo un accesso equo ed uniforme su tutto il territorio Nazionale. L’Articolo 1 (commi 400 e 401) della Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili. Ma quando si parla di innovazione è molto importante comprendere come molte delle terapie introdotte che non entrano nei parametri valutativi AIFA sopra elencati, possano generare ricadute importanti sulla semplificazione e sull’aderenza alle cure così come sull’impatto organizzativo e assistenziale. Nonostante questo grande impegno delle autorità regolatorie Internazionali e Nazionali ancora oggi la tempistica di accesso reale per il paziente all’innovazione introdotta, può richiedere molti mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale: indicazione dei centri prescrittori e dei clinici prescrittori, riunione/ valutazione/indicazioni delle commissioni regionali, comunicazione sulle procedure di erogazione tra Hub&Spoke, comunicazione agli enti, procedura di acquisto da parte di ente regionale accentrato o farmacia Ospedaliera da parte del centro abilitato. Partendo dall’esempio della regione Puglia, Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica, endocrinologica, che negli anni ha visto una accelerazione in termini di prodotti di ricerca innovativi davvero dirompente, nei confronti della quale in alcuni casi il paziente non ha tempo di attendere.  L'articolo PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – EMILIA-ROMAGNA proviene da Motoresanità.it. Read More
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – ANCONA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’ingresso dei farmaci equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale è un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che dovrebbe aver modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale. Questo poiché oramai sono inconfutabili le evidenze scientifiche disponibili di come questi farmaci siano uno strumento di cura che garantendo la medesima efficacia terapeutica supporta la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari, generando risorse fondamentali da investire nell’innovazione. Gli esperti concordano nell’affermare che questi farmaci attraverso il ripristino della concorrenzialità aumentano l’efficienza del sistema (più salute a parità di risorse spese), stimolando la competizione etica sul prezzo dei produttori, dando a più cittadini facile accesso a cure di qualità. Paesi, Regioni, aziende sanitarie che hanno da subito appoggiato questi farmaci si sono trovati ad avere un mercato decisamente progredito. Purtroppo ad oggi in Italia i farmaci branded ogni anno generano ancora un copayment di oltre un miliardo all’anno e nei diversi territori vi è ancora una strana proporzione inversa tra la spesa per farmaci di marca e reddito pro capite. Risorse queste che potrebbero essere impiegate dai cittadini per acquistare migliori e più utili servizi. Molto si è fatto e molto si farà per diffondere informazioni corrette in questo ambito. Ma esistono ancora grosse sacche di resistenza tra operatori del settore e soprattutto pazienti, ai quali le informazioni arrivano senza opportuni approfondimenti e da fonti spesso prive di autorevolezza in materia. Motore Sanità in questo percorso attraverso le aziende sanitarie Italiane, intende fare chiarezza su questi aspetti con il supporto dei più autorevoli esperti, condividendo strumenti utili per una migliore scelta e buone pratiche disponibili già messe in atto. L'articolo IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – ANCONA proviene da Motoresanità.it. Read More
ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA: FOCUS ON HER 2+ – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il cancro della mammella, cosiddetto “Big Killer al femminile”, rappresenta la causa più comune di mortalità cancro-correlata nella donna. Colpisce più frequentemente le donne in postmenopausa di età superiore a 50 anni, ma anche gli uomini (1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario).  È potenzialmente grave se non individuato e curato per tempo. Grazie a metodi diagnostici moderni e a terapie all’avanguardia, il tasso di sopravvivenza relativo al tumore al seno è aumentato costantemente negli ultimi anni. Infatti se il tumore viene identificato in fase molto precoce (stadio 0) la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è pari al 98%. Nel cancro metastatico invece la sopravvivenza è molto minore, dipendendo dalle caratteristiche del paziente, dalla aggressività della patologia e dalle opzioni terapeutiche possibili. Alla malattia sono stati associati diversi fattori di rischio come: l’età, l’assenza di gravidanze, la familiarità e la predisposizione genetica. Il trattamento del cancro alla mammella è perciò strettamente legato sia alle caratteristiche genetiche del tumore che allo stadio in cui la malattia viene diagnosticata e vengono utilizzate la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la terapia endocrina e la terapia a bersaglio molecolare. Per la caratterizzazione istologica di questo tumore oggi sono in commercio validi supporti. In particolare, risulta importante la valutazione dell’espressione del recettore HER2, bersaglio molecolare delle Target Therapy più utilizzate, che è espresso sulla superficie di tutte le cellule come co-responsabile dei normali processi di crescita, moltiplicazione e riparazione cellulare. I tumori definiti HER2 positivi sono quelli che hanno sulla superficie cellulare iper-espressione di questo recettore che può rendere il tumore più aggressivo con tendenza a crescere più velocemente ed a diffondersi maggiormente. Essi rappresentano circa il 20-25% dei tumori della mammella.  Grazie a queste target therapy la malattia avanzata HER2-positiva viene efficacemente trattata in combinazione con la chemioterapia o con linee successive di trattamento. Fino ad oggi dopo queste linee di terapia alcune pazienti non avevano ulteriori efficaci terapie disponibili, ma ora stanno per arrivare nuove terapie mirate che in queste pazienti già politrattate hanno evidenziato risultati di sorprendente efficacia. Sono farmaci progettati per portare in modo mirato la chemioterapia all’interno delle cellule tumorali e ridurre così, rispetto ai meccanismi della comune terapia, l’esposizione sistemica al carico citotossico. Come riorganizzare i percorsi di cura per dare accesso rapido, appropriato e sostenibile a queste nuove terapie, che stanno avendo riconoscimento di terapie break-through dalle principali agenzie regolatorie, è l’obiettivo di una serie di incontri che Motore Sanità intende promuovere attraverso un confronto tra tutti gli attori di sistema. L'articolo ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA: FOCUS ON HER 2+ – SICILIA proviene da Motoresanità.it. Read More
BREAKTHROUGH INNOVATION: L’ESEMPIO PARADIGMATICO DELL’EVOLUZIONE TERAPEUTICA NEL MIELOMA MULTIPLO – PUGLIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il mieloma multiplo è una malattia oncoematologica tra le più comuni che colpisce le plasmacellule del midollo osseo, come linfociti B e plasmacellule sintetizzanti le immunoglobuline, molto importanti per il sistema immunitario e le sue risposte fisiologiche per combattere le infezioni. Se la crescita di queste cellule diventa incontrollata può dare origine al tumore, ostacolando le altre cellule ematiche e dando origine ad un indebolimento del sistema immunitario, ad anemia o a difetti coagulativi. Inoltre le cellule di mieloma producono in grande quantità una proteina detta Componente M (monoclonale), anticorpo che stimola gli osteoclasti, responsabili della demolizione del tessuto osseo e di conseguenza i pazienti colpiti da mieloma sono spesso soggetti anche a fratture ossee. Nel report AIOM 2020 si può leggere un dato di incidenza della malattia di 5.759 nuovi casi/anno (uomo 3.019 – donna 2740) e dai dati AIRTUM sappiamo che essa rappresenta 1,3% di tutti i tumori nella donna e 1,2% nell’uomo. L’età è il principale fattore di rischio per il mieloma multiplo: oltre 60% delle diagnosi di mieloma riguardano persone di età > 65 anni e solo 1% delle persone al di sotto dei 40 anni. Le cause del mieloma multiplo non sono ancora del tutto note, anche se recenti studi hanno evidenziato la presenza di anomalie nella struttura dei cromosomi e in alcuni specifici geni nei pazienti affetti dalla patologia. Dopo la diagnosi è indispensabile definire lo stadio del mieloma, in base al quale si ottengono anche indicazioni sulla prognosi della malattia e sulle scelte terapeutiche. Per queste ultime sappiamo anche che per ogni linea e nelle diverse fasi di malattia, è necessario selezionare i pazienti, spesso fragili e con possibili comorbidità (cardiocircolatorie, nefrologiche, scheletriche, etc). L’innovazione inoltre ha prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche per questi pazienti ed ha segnato per molti di loro una sopravvivenza libera da progressione, con una aspettativa di vita diversa. Ma tutti gli attori di sistema, hanno compreso il valore clinico economico e sociale della grande innovazione introdotta dalla ricerca? L’organizzazione si è adeguata ai cambiamenti introdotti ed è pronta ad accogliere rapidamente ulteriori cambi di scenario verso la cronicizzazione di malattia? Cosa manca al sistema per essere più efficiente? Cosa ha insegnato l’attuale pandemia nella gestione della filiera assistenziale e nella presa in carico e nella prossimità delle cure per questi pazienti? Come gli sforzi dell’industria possono e potranno generare partnership con le istituzioni, co-creando valore per il sistema?   L'articolo ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA: FOCUS ON HER 2+ – SICILIA proviene da Motoresanità.it. Read More
BREAKTROUGH INNOVATION: L’ESEMPIO PARADIGMATICO DELL’EVOLUZIONE TERAPEUTICA NEL MIELOMA MULTIPLO – VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il Mieloma Multiplo è una malattia oncoematologica tra le più comuni che colpisce le plasmacellule del midollo osseo, come linfociti B e plasmacellule sintetizzanti le immunoglobuline, molto importanti per il sistema immunitario e le sue risposte fisiologiche per combattere le infezioni. Se la crescita di queste cellule diventa incontrollata può dare origine al tumore, ostacolando le altre cellule ematiche e dando origine ad un indebolimento del sistema immunitario, ad anemia o a difetti coagulativi. Inoltre le cellule di Mieloma producono in grande quantità una proteina detta Componente M (monoclonale), anticorpo che stimola gli osteoclasti, responsabili della demolizione del tessuto osseo e di conseguenza i pazienti colpiti da Mieloma sono spesso soggetti anche a fratture ossee. Nel report AIOM 2020 si può leggere un dato di incidenza della malattia di 5.759 nuovi casi/anno (uomo 3.019 – donna 2740) e dai dati AIRTUM sappiamo che essa rappresenta 1,3% di tutti i tumori nella donna e 1,2% nell’uomo. L’età è il principale fattore di rischio per il Mieloma multiplo: oltre 60% delle diagnosi di Mieloma riguardano persone di età > 65 anni e solo 1% delle persone al di sotto dei 40 anni. Le cause del Mieloma Multiplo non sono ancora del tutto note, anche se recenti studi hanno evidenziato la presenza di anomalie nella struttura dei cromosomi e in alcuni specifici geni nei pazienti affetti dalla patologia. Dopo la diagnosi è indispensabile definire lo stadio del Mieloma, in base al quale si ottengono anche indicazioni sulla prognosi della malattia e sulle scelte terapeutiche. Per queste ultime sappiamo anche che per ogni linea e nelle diverse fasi di malattia, è necessario selezionare i pazienti, spesso fragili e con possibili comorbidità (cardiocircolatorie, nefrologiche, scheletriche, etc). L’innovazione inoltre ha prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche per questi pazienti ed ha segnato per molti di loro una sopravvivenza libera da progressione, con una aspettativa di vita diversa. Ma tutti gli attori di sistema, hanno compreso il cambio di paradigma dettato nella pratica clinica dalla grande innovazione introdotta (valore clinico, economico e sociale)? Ed in base a questo l’organizzazione si è adeguata ai cambiamenti introdotti ed è pronta ad accogliere rapidamente ulteriori cambi di scenario verso la cronicizzazione di malattia? Cosa manca al sistema per essere più efficiente? Cosa ha insegnato la attuale pandemia nella gestione della filiera assistenziale e nella presa in carico e nella prossimità delle cure per questi pazienti? Come gli sforzi dell’industria possono e potranno generare partnership con le istituzioni, cocreando valore per il sistema?  Questi alcuni degli interrogativi a cui Motore Sanità ritiene opportuno dare risposte concrete, attraverso un confronto tra esperti.  L'articolo BREAKTROUGH INNOVATION: L’ESEMPIO PARADIGMATICO DELL’EVOLUZIONE TERAPEUTICA NEL MIELOMA MULTIPLO – VENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave.  Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i – TOSCANA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? MARCHE7UMBRIA/ABRUZZO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmo plantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% dei pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è dunque un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e i sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5. Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12) che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti.
L’ACCESSO REGIONALE ALLE TERAPIE INNOVATIVE: L’ESEMPIO DELLA REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. In questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. In primis ha creato attraverso la sua Commissione tecnica (CTS), un sistema di valutazione dell’innovazione molto stringente e basato su 3 precisi criteri scientifici: Bisogno terapeutico, Valore terapeutico aggiunto, Qualità delle prove. Questa valutazione portava a definire come immediato l’accesso in ogni regione, bypassando i singoli prontuari regionali o territoriali, dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri sarebbero stati abilitati alla prescrizione della terapia innovativa. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio, rendendo un accesso equo ed uniforme su tutto il territorio Nazionale. L’Articolo 1 (commi 400 e 401) della Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili. Ma quando si parla di innovazione è molto importante comprendere come molte delle terapie introdotte che non entrano nei parametri valutativi AIFA sopra elencati, possano generare ricadute importanti sulla semplificazione e sull’aderenza alle cure così come sull’impatto organizzativo e assistenziale. Nonostante questo grande impegno delle autorità regolatorie Internazionali e Nazionali ancora oggi la tempistica di accesso reale per il paziente all’innovazione introdotta, può richiedere molti mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale: indicazione dei centri prescrittori e dei clinici prescrittori, riunione/ valutazione/indicazioni delle commissioni regionali, comunicazione sulle procedure di erogazione tra Hub&Spoke, comunicazione agli enti, procedura di acquisto da parte di ente regionale accentrato o farmacia Ospedaliera da parte del centro abilitato. Partendo dall’esempio della regione Friuli-Venezia Giulia, Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica, endocrinologica, che negli anni ha visto una accelerazione in termini di prodotti di ricerca innovativi davvero dirompente, nei confronti della quale in alcuni casi il paziente non ha tempo di attendere.  L'articolo L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2i – TOSCANA proviene da Motoresanità.it. Read More
ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA: FOCUS ON HER 2+ – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il cancro della mammella, cosiddetto “Big Killer al femminile”, rappresenta la causa più comune di mortalità cancro-correlata nella donna. Colpisce più frequentemente le donne in postmenopausa di età superiore a 50 anni, ma anche gli uomini (1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario).  È potenzialmente grave se non individuato e curato per tempo. Grazie a metodi diagnostici moderni e a terapie all’avanguardia, il tasso di sopravvivenza relativo al tumore al seno è aumentato costantemente negli ultimi anni. Infatti se il tumore viene identificato in fase molto precoce (stadio 0) la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è pari al 98%. Nel cancro metastatico invece la sopravvivenza è molto minore, dipendendo dalle caratteristiche del paziente, dalla aggressività della patologia e dalle opzioni terapeutiche possibili. Alla malattia sono stati associati diversi fattori di rischio come: l’età, l’assenza di gravidanze, la familiarità e la predisposizione genetica. Il trattamento del cancro alla mammella è perciò strettamente legato sia alle caratteristiche genetiche del tumore che allo stadio in cui la malattia viene diagnosticata e vengono utilizzate la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la terapia endocrina e la terapia a bersaglio molecolare. Per la caratterizzazione istologica di questo tumore oggi sono in commercio validi supporti. In particolare, risulta importante la valutazione dell’espressione del recettore HER2, bersaglio molecolare delle Target Therapy più utilizzate, che è espresso sulla superficie di tutte le cellule come co-responsabile dei normali processi di crescita, moltiplicazione e riparazione cellulare. I tumori definiti HER2 positivi sono quelli che hanno sulla superficie cellulare iper-espressione di questo recettore che può rendere il tumore più aggressivo con tendenza a crescere più velocemente ed a diffondersi maggiormente. Essi rappresentano circa il 20-25% dei tumori della mammella.  Grazie a queste target therapy la malattia avanzata HER2-positiva viene efficacemente trattata in combinazione con la chemioterapia o con linee successive di trattamento. Fino ad oggi dopo queste linee di terapia alcune pazienti non avevano ulteriori efficaci terapie disponibili, ma ora stanno per arrivare nuove terapie mirate che in queste pazienti già politrattate hanno evidenziato risultati di sorprendente efficacia. Sono farmaci progettati per portare in modo mirato la chemioterapia all’interno delle cellule tumorali e ridurre così, rispetto ai meccanismi della comune terapia, l’esposizione sistemica al carico citotossico. Come riorganizzare i percorsi di cura per dare accesso rapido, appropriato e sostenibile a queste nuove terapie, che stanno avendo riconoscimento di terapie break-through dalle principali agenzie regolatorie, è l’obiettivo di una serie di incontri che Motore Sanità intende promuovere attraverso un confronto tra tutti gli attori di sistema. L'articolo IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – ROMA proviene da Motoresanità.it. Read More
IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – ROMA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’ingresso dei farmaci equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale è un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che dovrebbe aver modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale. Questo poiché oramai sono inconfutabili le evidenze scientifiche disponibili di come questi farmaci siano uno strumento di cura che garantendo la medesima efficacia terapeutica supporta la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari, generando risorse fondamentali da investire nell’innovazione. Gli esperti concordano nell’affermare che questi farmaci attraverso il ripristino della concorrenzialità aumentano l’efficienza del sistema (più salute a parità di risorse spese), stimolando la competizione etica sul prezzo dei produttori, dando a più cittadini facile accesso a cure di qualità. Paesi, Regioni, aziende sanitarie che hanno da subito appoggiato questi farmaci si sono trovati ad avere un mercato decisamente progredito. Purtroppo ad oggi in Italia i farmaci branded ogni anno generano ancora un copayment di oltre un miliardo all’anno e nei diversi territori vi è ancora una strana proporzione inversa tra la spesa per farmaci di marca e reddito pro capite. Risorse queste che potrebbero essere impiegate dai cittadini per acquistare migliori e più utili servizi. Molto si è fatto e molto si farà per diffondere informazioni corrette in questo ambito. Ma esistono ancora grosse sacche di resistenza tra operatori del settore e soprattutto pazienti, ai quali le informazioni arrivano senza opportuni approfondimenti e da fonti spesso prive di autorevolezza in materia. Motore Sanità in questo percorso attraverso le aziende sanitarie Italiane, intende fare chiarezza su questi aspetti con il supporto dei più autorevoli esperti, condividendo strumenti utili per una migliore scelta e buone pratiche disponibili già messe in atto. L'articolo IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION – ROMA proviene da Motoresanità.it. Read More
ISTITUZIONE RETE EPATOLOGICA VENETA. COME CONSOLIDARE UNA REALTÀ ASSISTENZIALE DI ECCELLENZA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  I risultati della ricerca sperimentale, i progressi della diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro le molte malattie epatiche e le complicanze di queste, stanno mostrando effetti positivi, allungando la vita dei malati anche senza speranza di guarigione.  Ma, se da una parte i vantaggi del progresso scientifico hanno portato questi risultati, dall’altra sono sorti nuovi problemi che riguardano: la presa in carico di queste patologie complessa, la revisione organizzativa necessaria ai sistemi assistenziali per rispondere efficacemente al nuovo scenario, l’accesso rapido ed uniforme alle fortunatamente molte terapie innovative in alcuni casi “Breakthrough”. Senza dimenticare l’importanza della diagnosi precoce attraverso screening strutturati e l’attenzione agli stili di vita. In questo scenario, ancor più dopo l’esperienza della recente pandemia, il coordinamento tra centri Hub, Spoke e medicina territoriale, sta assumendo sempre più importanza nei processi organizzativi/gestionali sia per un accesso rapido alle cure appropriate che per un coerente utilizzo delle risorse. E per questo lo sviluppo delle reti di patologia che coinvolgono prevalentemente la medicina specialistica, a più livelli e la medicina territoriale rappresenta un passaggio fondamentale per implementare i processi di  diagnosi, cura e cogestione dei pazienti in particolare cronici, spesso gravati da polipatologie. Una buona stratificazione della popolazione, legata allo stato di salute, sarà così necessaria per evidenziare diversi livelli di complessità clinica/di fragilità e la conseguente chiara “presa in carico”. L’innovazione organizzativa e digitale necessaria, responsabilità di ogni singola regione, dovrebbe rappresentare una prima vera svolta realizzativa per facilitare tutto ciò. Ma il collegamento tra i principali attori clinici, dai centri ad alta specializzazione a quelli dei centri di primo e secondo livello fino oggi alla medicina territoriale, attraverso una rete clinica efficiente, diventa un passaggio obbligato per una buona presa in carico. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – NAZIONALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non  raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade nonostante le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci?  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare  (accesso, aderenza, efficacia)? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? Come ridurre il gap esistente tra il mondo reale e setting degli studi clinici randomizzati e controllati per il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ha percorso l’intero stivale alla ricerca di risposte a questi interrogativi raccogliendo il contributo di oltre 100 esperti, soluzioni già attuate e proposte concrete da discutere tutti insieme e presentare successivamente alle Istituzioni Nazionali. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il finanziamento del SSN sarà cruciale per assicurare una sanità equa e solidale. Ma se i fondi sono importanti altrettanto lo sono anche i nuovi modelli gestionali ed una reale applicazione del modello previsto dal PNRR per ciò che riguarda la medicina territoriale ed i finanziamenti per la rete ospedaliera. Se per la medicina del territorio cruciale sarà l’apporto tecnologico per facilitazione dei percorsi e della presa in carico dei pazienti, a partire dalla sanità digitale, per gli ospedali il potenziamento logistico della rete dell’emergenza/urgenza ed il rinnovo della tecnologia obsoleta implicherà la formulazione di criteri condivisi e nazionali basati anche e soprattutto sull’ HTA. Allo stesso tempo l’uso della tecnologia stessa, pensiamo alla IA, potrebbe coadiuvare la carenza di personale con una programmazione che vada oltre le seppur importanti analisi della quota programmata per i prossimi anni, a partire dalla medicina generale. Infine i nuovi modelli di COT (generici o specialistici) dovranno soddisfare le necessità di prenotazione delle prestazioni sanitarie cercando di dare una risposta ai tempi di attesa proprio partendo dall’utilizzazione di piattaforme digitali accompagnati da sistemi di open access e organizzazioni innovative per la specialistica e la chirurgia di bassa e media complessità. Per discutere di tutto questo anche quest’anno Motore Sanità organizza un’edizione della Winter School a Napoli con uno sguardo alla sanità nazionale ma soprattutto del sud Italia. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il finanziamento del SSN sarà cruciale per assicurare una sanità equa e solidale. Ma se i fondi sono importanti altrettanto lo sono anche i nuovi modelli gestionali ed una reale applicazione del modello previsto dal PNRR per ciò che riguarda la medicina territoriale ed i finanziamenti per la rete ospedaliera. Se per la medicina del territorio cruciale sarà l’apporto tecnologico per facilitazione dei percorsi e della presa in carico dei pazienti, a partire dalla sanità digitale, per gli ospedali il potenziamento logistico della rete dell’emergenza/urgenza ed il rinnovo della tecnologia obsoleta implicherà la formulazione di criteri condivisi e nazionali basati anche e soprattutto sull’ HTA. Allo stesso tempo l’uso della tecnologia stessa, pensiamo alla IA, potrebbe coadiuvare la carenza di personale con una programmazione che vada oltre le seppur importanti analisi della quota programmata per i prossimi anni, a partire dalla medicina generale. Infine i nuovi modelli di COT (generici o specialistici) dovranno soddisfare le necessità di prenotazione delle prestazioni sanitarie cercando di dare una risposta ai tempi di attesa proprio partendo dall’utilizzazione di piattaforme digitali accompagnati da sistemi di open access e organizzazioni innovative per la specialistica e la chirurgia di bassa e media complessità. Per discutere di tutto questo anche quest’anno Motore Sanità organizza un’edizione della Winter School a Napoli con uno sguardo alla sanità nazionale ma soprattutto del sud Italia. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il finanziamento del SSN sarà cruciale per assicurare una sanità equa e solidale. Ma se i fondi sono importanti altrettanto lo sono anche i nuovi modelli gestionali ed una reale applicazione del modello previsto dal PNRR per ciò che riguarda la medicina territoriale ed i finanziamenti per la rete ospedaliera. Se per la medicina del territorio cruciale sarà l’apporto tecnologico per facilitazione dei percorsi e della presa in carico dei pazienti, a partire dalla sanità digitale, per gli ospedali il potenziamento logistico della rete dell’emergenza/urgenza ed il rinnovo della tecnologia obsoleta implicherà la formulazione di criteri condivisi e nazionali basati anche e soprattutto sull’ HTA. Allo stesso tempo l’uso della tecnologia stessa, pensiamo alla IA, potrebbe coadiuvare la carenza di personale con una programmazione che vada oltre le seppur importanti analisi della quota programmata per i prossimi anni, a partire dalla medicina generale. Infine i nuovi modelli di COT (generici o specialistici) dovranno soddisfare le necessità di prenotazione delle prestazioni sanitarie cercando di dare una risposta ai tempi di attesa proprio partendo dall’utilizzazione di piattaforme digitali accompagnati da sistemi di open access e organizzazioni innovative per la specialistica e la chirurgia di bassa e media complessità. Per discutere di tutto questo anche quest’anno Motore Sanità organizza un’edizione della Winter School a Napoli con uno sguardo alla sanità nazionale ma soprattutto del sud Italia. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: IL SSN TRA TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il finanziamento del SSN sarà cruciale per assicurare una sanità equa e solidale. Ma se i fondi sono importanti altrettanto lo sono anche i nuovi modelli gestionali ed una reale applicazione del modello previsto dal PNRR per ciò che riguarda la medicina territoriale ed i finanziamenti per la rete ospedaliera. Se per la medicina del territorio cruciale sarà l’apporto tecnologico per facilitazione dei percorsi e della presa in carico dei pazienti, a partire dalla sanità digitale, per gli ospedali il potenziamento logistico della rete dell’emergenza/urgenza ed il rinnovo della tecnologia obsoleta implicherà la formulazione di criteri condivisi e nazionali basati anche e soprattutto sull’ HTA. Allo stesso tempo l’uso della tecnologia stessa, pensiamo alla IA, potrebbe coadiuvare la carenza di personale con una programmazione che vada oltre le seppur importanti analisi della quota programmata per i prossimi anni, a partire dalla medicina generale. Infine i nuovi modelli di COT (generici o specialistici) dovranno soddisfare le necessità di prenotazione delle prestazioni sanitarie cercando di dare una risposta ai tempi di attesa proprio partendo dall’utilizzazione di piattaforme digitali accompagnati da sistemi di open access e organizzazioni innovative per la specialistica e la chirurgia di bassa e media complessità. Per discutere di tutto questo anche quest’anno Motore Sanità organizza un’edizione della Winter School a Napoli con uno sguardo alla sanità nazionale ma soprattutto del sud Italia. L'articolo PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, DM77 E CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO: IMPATTO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE DIABETICO – VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Oramai da tutti gli attori di sistema è opinione condivisa, che la gestione delle cronicità messa a dura prova in epoca pandemica, sia arrivata ad un punto di necessaria svolta organizzativa. Per questo a livello di comunità europea vi è stata una grande accelerazione nel mettere a disposizione risorse adeguate. Oramai il PNRR con i miliardi di euro stanziati (7 miliardi tra reti di prossimità, strutture, servizi di telemedicina e 8,63 miliardi su innovazione, ricerca, digitalizzazione) ha tracciato un percorso di cambiamento in questa direzione nonostante le polemiche per la sua realizzazione pratica ed uniforme in tutte le regioni. Il DM 77 ha disegnato uno scenario su cui molto si è discusso e si continuerà a discutere. Saranno queste le scelte giuste? Ora siamo comunque arrivati alla fase realizzativa e dalle domande si deve passare all’azione. Riempire non solo di strategia precisa ma anche di contenuti concreti la nuova filiera assistenziale delineata è un passaggio non più procrastinabile. In questo scenario il supporto che le tecnologie innovative possono già fornire deve essere un pilastro fondante il cambiamento richiesto. In questo contesto l’es° del diabete rappresenta “il banco di prova più sfidante”. Viene definita infatti “la malattia cronica” poiché il suo impatto clinico, epidemiologico e socio assistenziale, è davvero rappresentativo di una cronicità complessa a 360°: 1° causa di cecità, 1° causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, 2° causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, concausa di metà degli infarti e degli ictus, aumento del rischio di demenza vascolare e declino cognitivo (analisi su 210.309 cittadini con valore elevato di HbA1c, UK Biobank)  oltre 4 milioni di persone tra 20 e 79 anni morte per cause connesse al diabete (dati IDF 2019), spesa per diabete tra costi sanitari diretti (circa 9 miliardi) e costi sanitari indiretti (circa 11 miliardi) di almeno 20 miliardi di euro all’anno. Una popolazione quindi estremamente fragile, come evidenziato dalle statistiche emerse durante la fase critica della pandemia, che vedono in particolare le persone con diabete non ben controllato ai vertici per gravità di malattia e mortalità. E in questa fase la fragilità degli attuali sistemi assistenziali, poco orientati a recepire l’innovazione che consentirebbe cure di prossimità più efficaci, ha spinto verso una nuova direzione: un buon controllo glicemico è la migliore protezione verso le tante complicanze vascolari, neurologiche, cardio-renali legate alla malattia, e l’innovazione tecnologica introdotta da oramai qualche anno, in particolare per le persone diabetiche più delicate come i pazienti insulinizzati multiniettivi (DT1 o DT2), ma applicate nel real world con molta lentezza ed in maniera diseguale nei vari territori, non possono più attendere. Motore Sanità ritiene che questo sia il momento giusto di porre a tecnici di programmazione ed istituzioni regionali alcune domande. Domande che richiedono risposte rapide in grado di trasformare in pratica assistenziale le indicazioni teoriche del DM77.   L'articolo PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE proviene da Motoresanità.it. Read More
PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo recenti dati dell’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) si stimano in Italia 2.700 nuovi casi di tumore del collo dell’utero o cervice uterina, dato in aumento dopo la momentanea sospensione dello screening durante la pandemia e causa oggi in Italia più di 500 decessi all’anno. Tale dato è in continua e forte riduzione fin dall’inizio degli anni Ottanta, per effetto delle campagne di screening per diagnosi precoce tramite il Pap-test, introdotto negli anni Cinquanta che ha permesso di ridurre drasticamente l’incidenza e la mortalità del carcinoma della cervice uterina, quanto meno nei Paesi ad alto reddito.  Negli ultimi anni al Pap-test si è affiancato, e, a seconda delle strategie, a volte lo ha sostituito, un esame per identificare sulla superficie del collo dell’utero la presenza di DNA di papillomavirus (in sigla HPV-DNA test). Attraverso la prevenzione primaria, oggi si può efficacemente contrastare circa il 90% dei nuovi casi di tumore da HPV. A oggi sono molti i Paesi che hanno adottato un programma di prevenzione  nazionale contro l’HPV, tra cui l’Italia, dove la vaccinazione è  offerta attivamente e gratuitamente ai ragazzi e alle ragazze nel corso del dodicesimo anno di vita. In collaborazione con i partner, Oms Europa sta sviluppando la “Roadmap per accelerare l’eliminazione del cancro cervicale come problema di salute pubblica nella regione europea dell’Oms 2022-2030”.  Come evidenziato dal Manifesto Italiano per l’eliminazione dei tumori correlati al papillomavirus,  l’obiettivo è  riprendere quanto evidenziato da OMS ed Europe’s Beating Cancer Plan, riassumibile nel 90-90-90: 90% della copertura vaccinale per la popolazione target (adolescenti maschi e femmine)
90% accesso gratuito allo screening cervicale nelle donne dai 25 ai 64 anni
90% accesso tempestivo ai trattamenti per cancro cervicale e lesione precancerosa L’obiettivo europeo di debellare i tumori causati dal papillomavirus umani è contenuto anche nel nuovo Piano Oncologico Nazionale, recentemente approvato  dalla Conferenza Stato Regioni, dove viene ribadito l’obiettivo di vaccinare almeno il 90% della popolazione bersaglio di ragazze nell’Unione Europea e aumentare  considerevolmente la copertura vaccinale dei ragazzi entro il 2030. I dati delle coperture vaccinali e di adesione allo screening in Italia nel 2022, mostrano però un significativo calo rispetto a quelle riferite al periodo pre-pandemico. Un decremento da attribuire principalmente alle difficoltà organizzative dovute alla gestione della pandemia. Ma alcune regioni stanno raggiungendo gli obiettivi. Per esempio In Veneto “Lo screening per il tumore della cervice uterina è offerto gratuitamente a tutte le donne residenti  a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro l’HPV, e fino ai 64 anni. – sottolinea l’assessore Lanzarin – come dal 2008 è disponibile la vaccinazione contro l’HPV che viene offerta gratuitamente ai giovani di entrambi i sessi a partire dagli 11 anni di età. Si tratta per entrambi i casi di percorsi importanti, che la popolazione ha imparato a perseguire e che negli anni hanno dimostrato di dare risultati confortanti”. Per fare il punto sul passato e futuro della prevenzione e cura del tumore del
L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA PROPOSTA N°3 – FORMARE LA MEDICINA GENARALE CON IL COINVOLGIMENTO DELLE UNIVERSITÀ, ISTITUENDO UNA VERA E PROPRIA SPECIALITÀ IN MEDICINA GENERALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il rapporto della medicina generale con i servizi sanitari nazionali è peculiare in ogni paese europeo. Tra rapporto libero professionale e dipendenza la medicina generale si differenzia in Europa per lo status, la governance, la remunerazione e i compiti affidati. La progettualità del PNRR con le case di comunità e gli ospedali di comunità, ha esempi in paesi come la Spagna ed il Portogallo ove i MMG sono dipendenti del rispettivo SSN. In Italia l’esperienza delle case della salute è partita con un accordo con i MMG ed i PLS nell’ambito della attuale convenzione ma i risultati sono altalenanti e diversi nelle varie regioni. Inoltre la realtà italiana e’ unica per ciò che concerne una remunerazione statale ma con uno status libero professionale,  un ruolo di Gate Keeper senza un reale controllo dell’operato in assenza di validi indicatori di performance. Va inoltre ricordato che in molti paesi europei la disciplina del general practicioner è caratterizzata da una formazione universitaria che ne delinea lo status di specialità’, con una componente di formazione anche in medicina d’urgenza com accade per esempio in Spagna, per garantire la presa in carico temporanea dei pazienti con acuzie e la gestione domiciliare di casi complessi e dei codici di bassa intensità’ nelle case della salute o negli studi associati. Per riflettere sulle possibili soluzioni in vista della applicazione del PNRR che non potrà’ decollare senza una revisione del rapporto convenzionale con la medicina generale e pediatria di libera scelta, l’osservatorio di Motore Sanità’ organizza un incontro di confronto con i principali attori del SSN e SS Regionali. L'articolo PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – PUGLIA/CALABRIA/SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PAPILLOMAVIRUS: LOTTA AI TUMORI. PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE proviene da Motoresanità.it. Read More
L’ACCESSO REGIONALE ALLE TERAPIE INNOVATIVE: L’ESEMPIO DELLA REGIONE PUGLIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. Nella stessa direzione si era mossa l’Italia, con l’emanazione di leggi e decreti per facilitare l’accesso ai farmaci con evidente valore terapeutico e che permettevano di far fronte a bisogni insoddisfatti.  Ma nonostante ciò in quegli anni, i tempi di accesso rilevati in Europa dalle diverse fonti ufficiali, mostravano un paese Italia in palese ritardo di approvazione ed accesso riguardo alle terapie innovative.  Così in questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. In primis ha creato attraverso la sua Commissione tecnica (CTS), un sistema di valutazione dell’innovazione molto stringente e basato su 4 precisi criteri scientifici: Bisogno terapeutico (disponibilità di terapie per la patologia, indica quanto l’introduzione di una nuova terapia possa dare risposta alle esigenze terapeutiche), Valore terapeutico aggiunto (entità del beneficio clinico apportato dal nuovo farmaco rispetto alle alternative se esistenti, su esiti riconosciuti come clinicamente rilevanti e validati per la patologia), Qualità delle prove (valutazione delle evidenze scientifiche disponibili secondo il metodo GRADE). Questa valutazione portava a definire come immediato l’accesso in ogni regione, bypassando i singoli prontuari regionali o territoriali, dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri sarebbero stati abilitati alla prescrizione della terapia innovativa. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio, rendendo un accesso equo ed uniforme su tutto il territorio Nazionale. L’Articolo 1 (commi 400 e 401) della Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno, per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi e dei medicinali oncologici innovativi, oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili. Nonostante questo grande impegno normativo ancora oggi la tempistica di accesso reale alla terapia per il paziente può richiedere da 3 a 6 mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale: indicazione dei centri prescrittori e dei clinici prescrittori, riunione e valutazione/indicazioni della commissione regionale, comunicazione sulle procedure di erogazione tra Hub&Spoke, comunicazione agli enti, procedura di acquisto da parte di ente regionale accentrato o farmacia Ospedaliera da parte del centro abilitato. Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica, endocrinologica, che negli anni ha visto una accelerazione in termini di prodotti di ricerca innovativi
Stati Generali delle Malattie Rare NORD EST – PADOVA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Con un budget di 5.3 Miliardi di Euro, l’“EU4 Health Program 2021-2027” rappresenta un intervento in ambito sanitario che non ha alcun precedente nella storia dell’Unione Europea (UE). Lanciando questo programma, quanto mai ambizioso, la Commissione Europea ha chiaramente indicato che il tema della salute rappresenta una delle principali priorità dell’UE. La salute infatti, al di là dell’ambito strettamente sanitario, è un elemento chiave per la pace sociale, il benessere collettivo e lo sviluppo. L’”EU4 Health Program 2021-2027” è stato concepito come uno dei principali motori per dar vita all’Unione Europea della Salute. Gli ambiti principali di tale programma sono: i problemi di salute pubblica che la pandemia da Sars-CoV2 ha drammaticamente evidenziato, i tumori, la ricerca e l’innovazione nel campo della farmaceutica, la digitalizzazione della medicina, l’antibiotico resistenza, i vaccini, le malattie rare (con riferimento quanto mai esplicito agli “European Reference Networks”) e, in generale, la collaborazione internazionale per affrontare quei fattori che stanno minacciando a livello globale la salute dell’uomo. Il cammino per arrivare ad una matura Unione Europea della Salute è ancora molto lungo e complesso; il pensiero e la conseguente strategia politica europea così come le normative nazionali e internazionali necessitano di progressive elaborazioni; la sostenibilità dei futuri sistemi sanitari, alla luce dei progressivi costi delle innovazioni biotecnologiche e dei nuovi farmaci, è un tema che deve ancora essere adeguatamente elaborato così come il processo di rivisitazione degli attuali modelli di finanziamento della sanità; la sensibilità dei cittadini europei e dei principali “stakeholders”(quali le Autorità sanitarie nazionali e regionali)  in tema di Unione Europea della Salute deve ulteriormente crescere; infine i moderni strumenti tecnologici devono ancora essere più diffusamente implementati per concepire realtà future, quale appunto l’Unione Europea della Salute. In questa prospettiva diventa prioritario elaborare “Proof of cencepts” al fine di confermare e consolidare il cammino verso la costruzione di questa nuova collaborazione europea anche in ambito sanitario. È da queste considerazioni che si è partiti per promuovere, proprio in occasione della Giornata Mondiale sulle Malattie Rare 2023, un seminario che serva a far crescere, specie nella classe medica coinvolta nella gestione delle problematiche inerenti le Malattie Rare ma certamente non solo,  una consapevolezza diffusa di essere protagonisti del  prestigioso e ambizioso tentativo di dar vita all’Unione Europea della Salute e idealmente contribuire a realizzarla. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – EMILIA-ROMAGNA proviene da Motoresanità.it. Read More
IL FUTURO DELL’ONCOLOGIA: NUOVI BISOGNI SOCIO – ASSISTENZIALI. LA RISPOSTA DI OSPEDALE E TERRITORIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE La cronicizzazione delle malattie neoplastiche, come conseguenza soprattutto della introduzione di terapie Innovative, ha come effetto non solo il prolungamento del percorso di cura del paziente, ma anche la necessità di ripensare l’organizzazione anche i termini di modalità e luoghi di cura. Tutto questo pone sfide riorganizzative importanti. Un efficace percorso di cura oncologico per essere appropriato e intersecato con la gestione degli aspetti clinici e sociali tipici della cronicità e della fragilità, deve obbligatoriamente essere multidisciplinare e multispecialistico; inoltre il percorso deve includere ed integrare tutti i passaggi necessari, dalla diagnosi alla riabilitazione fino alla cura della terminalità. È anche importante considerare che l’innovazione scientifica e tecnologica offre nuovi strumenti di grande efficacia e limitata tossicità per il trattamento delle neoplasie, anche in fase avanzata. Queste condizioni inducono i sanitari ad estendere l’offerta di cura anche a casi che in un passato non sarebbero stati considerati suscettibili di trattamento (pazienti con malattia molto estesa, età avanzata, malattie concomitanti). A fronte di tutto ciò, diventa ancora più essenziale assicurare percorsi che si estendano, oltre l’ospedale, anche al territorio integrando non solo risorse sanitarie, ma anche sociosanitarie in un iter che tenga conto delle concrete esigenze dei pazienti e delle loro famiglie. Organizzare ambiti di cura che comprendano anche il domicilio ma sapendo di avere a disposizione gli approcci migliori in un ambiente ospedaliero di prossimità diventa una delle sfide da affrontare per tracciare percorsi di salute ottimali per tutti i pazienti, in un’ottica di di integrazione ospedale-territorio. Nel corso dell’evento -programmato nel giornata mondiale del malato di cancro anche per significare la volontà di coinvolgimento di pazienti e associazioni- si discuteranno e illustreranno le risposte che il Sistema Sanitario della Regione Liguria intende offrire nel prossimo futuro a questi crescenti bisogni di cura. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – EMILIA-ROMAGNA proviene da Motoresanità.it. Read More
L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA PROPOSTA N°2: PROGRAMMARE ADEGUATAMENTE IL NUMERO E RETRIBUIRE IN RAPPORTO AL COSTO DELLA VITA GLI OPERATORI SANITARI, RICOMPENSANDOLI ED INCENTIVANDOLI ALLA PROFESSIONE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il SSN e i SSR sono sistemi complessi e non lineari. Contestualizzare i problemi, agire e monitorare modificando le azioni sono il segreto poter una gestione basata sulla spinta gentile e non solo sulla programmazione libera ed il controllo essendo i sistemi complessi non ordinati. La risposta alle giuste proteste degli operatori sanitari per ciò che concerne le necessità complessive devono tenere conto delle interazioni tra i vari stakeholder per cui la retribuzione e le soluzioni semplici delle rappresentanze sociali ed istituzionali sono importanti ma non completamente rispondenti alle dinamiche dei sistemi complessi. Ad esempio bisogna monetizzare di più gli operatori delle urgenze/emergenze, ma i patologi, la cui iscrizione alle scuole di specialità è in profonda crisi, sono altrettanto necessario se non più necessari all’espletamento delle altre attività sanitarie. Oppure gli stanziamenti del PNRR per la medicina territoriale e gli ospedali, in primis i PS/DEA e la tecnologia quanto possono incidere sulla soddisfazione ed il benessere degli operatori? L’osservatorio dell’innovazione di Motore Sanità affronta il secondo tema del decalogo presentato, per offrire idee razionali e sostenibili al problema degli operatori, al rapporto dei medesimi con le istituzioni e la politica, convinti che solo con la partecipazione attiva di tutti gli attori del sistema interdipendenti tra loro permetta l’individuazione di azioni che possano dare risposte alle problematiche in essere. L'articolo IL FUTURO DELL’ONCOLOGIA: NUOVI BISOGNI SOCIO – ASSISTENZIALI. LA RISPOSTA DI OSPEDALE E TERRITORIO proviene da Motoresanità.it. Read More
Stati Generali delle Malattie Rare NORD EST – PADOVA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Sul tema Malattie Rare (MR), dato il rapido evolvere dello scenario legislativo, organizzativo-gestionale e tecnico-scientifico, vi è il bisogno a livello di comunità medico-scientifica, di singolo operatore ed anche delle realtà associative, di promuovere un aggiornamento culturale e un processo di sensibilizzazione continui. Una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, non supera una soglia stabilita, che in UE è fissata in 5 casi su 100.000 persone. Ma il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oggi oscilla tra le 7.000 e le 8.000, cifra che cresce appunto con i progressi della ricerca genetica, per cui si può parlare di un interessamento di milioni di persone. In base ai dati coordinati dal registro nazionale malattie rare dell’ISS, in Italia si stimano oltre 90 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti, con una incidenza di oltre 19.000 nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie che li seguono. Ma secondo la rete Orphanet il sommerso potrebbe essere molto elevato con stime in Italia di 1,5-2 milioni di cittadini. Il 2021, in Italia, è stato segnato da importanti novità legislative, mentre, in Europa, il 2022 è iniziato con una nuova fase della storia degli European Reference Networks (ERN). Sarà pertanto importante, per il Governo Centrale e le Regioni Italiane, farsi trovare pronti ad interpretare i nuovi dettami di legge, sfruttando appieno le nuove opportunità che essa offre per il perseguimento del bene dei pazienti con MR e soprattutto a confermare il proprio ruolo in Europa nel campo delle MR. Per far questo si dovrà passare alla fase realizzativa attraverso opportuni decreti attuativi, che seguano una tabella di marcia condivisa con precise priorità, giuste risorse allocate, coerenti con gli obiettivi ambiziosi descritti. Non tutto sarà attuabile da subito, contemporaneamente ed uniformemente poiché la presa in carico dei pazienti affetti da MR è differente nelle varie Regioni, con centri di riferimento nazionali ed internazionali in alcune, ma con carenze di offerta assistenziale e di comunicazione in altre. A questo si aggiunga che non tutte le regioni lavorano in rete e non tutte sono in grado di offrire una continuità delle cure trasversale con percorsi facilitati dei pazienti MR, che per definizione sono pazienti cronici necessitanti di un’assistenza integrata spesso, ma non sempre, dall’infanzia all’età adulta. In questa prospettiva la progressiva implementazione della genomica e nello specifico delle moderne tecniche di sequenziamento nella pratica clinica, della digitalizzazione della medicina e delle moderne tecnologie della comunicazione stanno aprendo ampie e entusiasmanti prospettive per ulteriori e significativi progressi nella prospettiva di una sempre più efficace risoluzione delle problematiche a cui i pazienti con MR vanno incontro.  Per tale motivo Motore Sanità, in piena sinergia e su stimolo del Dipartimento Funzionale di Malattie Rare dell’Azienda Ospedale Università di Padova, intende organizzare delle giornate di analisi e proposte per macroregioni, nord ovest- nord est-centro-sud ed isole, per implementarne azioni concrete, rappresentando le MR il paradigma del futuro SSN in termini organizzativi e di innovazione diagnostico/terapeutica. Partendo dal presupposto che tutto ciò dovrà
WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA
Archivi Eventi - Motoresanità.it AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE Quando si pensa a questi 3 ambiti, mondi o come li si vuol definire, nei cittadini ma anche nei referenti istituzionali questo si traduce subito in immagini semplici ma ahimè parziali: ghiacci che si sciolgono o ghiacciai che scompaiono. Pensiero comune che è necessario cambiare, implementando, facendo crescere competenze e conoscenze. Per questo Motore Sanità intende affrontare il tempo per far comprendere la stretta connessione ed interdipendenza tra questi 3 che non possono essere considerati e pensati come mondi separati.
Ambiente, nutrizione, salute sono un unico grande sistema che vuol dire benessere, psico-fisico, economico, sociale. Il Covid ha insegnato molto, ma non abbastanza.
Un ambiente non sano, una nutrizione non sana generano un impatto enorme sulla salute, una ricaduta in spese mediche enorme, un costo per anni di vita in cattiva salute, una pressione sull’assistenza medica enorme.
Così si portano via risorse a chi davvero deve essere curato, a chi deve avere accesso a cure innovative, a tecnologie di monitoraggio, a screening estesi, a strumenti di diagnosi moderni, di strumenti per il follow-up di malattia.
Più ambiente sano, più nutrizione sana, più salute si traduce in: più risorse per le migliori cure e più risorse per i cittadini malati, più spazio per l’innovazione. Il concetto di Global Health implica una connessione tra mondi diversi e percorsi rinnovati. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema welfare a partire dai vaccini e dalle terapie che curino situazioni predisponenti allo sviluppo di tumori. Il concetto di riduzione del rischio si sta diffondendo grazie alla diffusione di buone pratiche e di dimostrazioni scientifiche a partire dalle dipendenze. Nello stesso tempo terapie innovative targhettizzate impattano sull’efficacia delle cure cambiando il futuro organizzativo dei percorsi assistenziali di molte patologie. Tutto ciò comporta in primis una maggiore domiciliarizzazione di queste terapie innovative ad alta efficacia. Va da sé che i Servizi Sanitari Regionali debbano adattarsi alle necessità ed alle richieste dei cittadini sempre più informati e sempre più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Per confrontarsi sulle novità spesso travolgenti che emergono dal progresso medico e tecnologico della ricerca e per omogeneizzare le sliding doors che tentano di connettere le varie dimensioni del Servizio Sanitario Nazionale in un sistema di approccio globale, Motore Sanità vuole riunire  nella Winter School di Pollenzo gli attori di sistema per generare idee e trovare soluzioni pratiche condivise. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
INNOVAZIONE NEI PERCORSI DI CURA DEL MIELOMA MULTIPLO IN REGIONE FVG. A CHE PUNTO SIAMO?
Archivi Eventi - Motoresanità.it Razionale Scientifico Il mieloma multiplo è una malattia oncoematologica tra le più comuni che colpisce le plasmacellule del midollo osseo, come linfociti B e plasmacellule sintetizzanti le immunoglobuline, molto importanti per il sistema immunitario e le sue risposte fisiologiche per combattere le infezioni. Se la crescita di queste cellule diventa incontrollata può dare origine al tumore, ostacolando le altre cellule ematiche e dando origine ad un indebolimento del sistema immunitario, ad anemia o a difetti coagulativi. Inoltre le cellule di mieloma producono in grande quantità una proteina detta Componente M (monoclonale), anticorpo che stimola gli osteoclasti, responsabili della demolizione del tessuto osseo e di conseguenza i pazienti colpiti da mieloma sono spesso soggetti anche a fratture ossee. Nel report AIOM 2020 si può leggere un dato di incidenza della malattia di 5.759 nuovi casi/anno (uomo 3.019 – donna 2740) e dai dati AIRTUM sappiamo che essa rappresenta 1,3% di tutti i tumori nella donna e 1,2% nell’uomo. L’età è il principale fattore di rischio per il mieloma multiplo: oltre 60% delle diagnosi di mieloma riguardano persone di età > 65 anni e solo 1% delle persone al di sotto dei 40 anni. Dopo la diagnosi è indispensabile definire lo stadio del mieloma, in base al quale si ottengono anche indicazioni sulla prognosi della malattia e sulle scelte terapeutiche. L’innovazione in questi ultimi anni ha prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche alcune delle quali davvero dirompenti per questi pazienti avendo segnato per molti di loro una sopravvivenza libera da progressione, con una aspettativa di vita diversa.  Per supportare l’innovazione Regione Friuli dal 2022 ha istituito un fondo sovraziendale per la gestione dei farmaci a cui AIFA ha riconosciuto l’innovatività (aggiungendo lo scorporo della quota dedicata a CAR T, best practice nazionale).  A giugno 2022 i principali attori di sistema della Regione, si sono riuniti per discutere gli aspetti di nuovi modelli di governance da collegare a nuovi modelli assistenziali in area oncoematologica partendo dall’es° mieloma. E’ il momento di verificare cosa sia stato realizzato attraverso un nuovo incontro promosso da Motore Sanità proponendo alcuni quesiti chiave a cui dare risposta: quale cambio di scenario è stato messo a regime visto il rapido procedere verso la cronicizzazione di malattia? L’istituzione della rete a che punto è, quali gli attori coinvolti e quali eventuali criticità incontrate nel processo di istituzione di questa? E per quanto concerne le terapie innovative, quale monitoraggio sull’utilizzo delle risorse del fondo innovativi è stato effettuato? Quale raccolta dati è stata messa a regime per valutare la corretta capienza e programmare il nuovo fondo negli anni successivi? L'articolo INNOVAZIONE NEI PERCORSI DI CURA DEL MIELOMA MULTIPLO IN REGIONE FVG. A CHE PUNTO SIAMO? proviene da Motoresanità.it. Read More
LE SFIDE ORGANIZZATIVO/ASSISTENZIALI DEL SSN 2023.
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE L’Italia si caratterizza per una popolazione con elevata aspettativa di vita alla nascita (circa 83 anni secondo la rilevazione Istat relativa al 2019), un tasso di mortalità inferiore rispetto ai paesi OCSE, e una spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL relativamente contenuta (6,5%, contro il 7,8% della media EU, il 9,6% della Germania e il 9,4% della Francia). Questo scenario identifica una precisa ricaduta sul SSN: costante invecchiamento della popolazione (23% circa di over 65 e 3,6% circa di over 80) che genera aumento delle patologie in particolare croniche. Un impatto davvero rilevante è rappresentato dalle malattie cardiovascolari che oramai da anni rappresentano la principale causa di morte (34,8% del totale dei decessi, dati ISTAT 2017). Il burden of disease di queste inoltre si quantifica sia in termini di salute del paziente e di vita sociale, che di risvolti economici come molto rilevante con un assorbimento di risorse a livello globale pari a 863 miliardi di dollari, destinati ad aumentare fino a 1.044 miliardi di dollari nel 2030⁸. Il solo esempio dei ricoveri in Italia ci indica una prevalenza del 14% sul numero totale di ricoveri ordinari (15,9% aterosclerosi coronarica e altre malattie ischemiche cardiache e il 12,6% IMA⁹). Tra queste alcuni esempi paradigmatici sono lo scompenso cardiaco (HF) e la malattia cardiovascolare aterosclerotica clinica (ASCVD) . Il primo rappresenta in Italia la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico¹ molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La seconda rappresenta un onere altrettanto sostanziale per la salute pubblica, non solamente associato all’invecchiamento con una spesa per ospedalizzazioni di pazienti con diagnosi di ipercolesterolemia di circa 1,1 miliardi€/anno (10). Tra i fattori di rischio associati le dislipidemie hanno un impatto epidemiologico e clinico molto importante con una prevalenza stimata intorno al 19,8% (circa 10 milioni di cittadini². Innumerevoli dati negli ultimi 20 anni hanno dimostrato che la riduzione dei livelli di colesterolo LDL è associata a un minor rischio di eventi cardiovascolari. Per questo i target da raggiungere secondo le principali linee guida internazionali (ESC-EAS) si sono costantemente ridotti in base alla categoria di rischio. Ma nonostante le evidenze prodotte, nella pratica clinica, la percentuale di pazienti a rischio più elevato, in terapia ipolipemizzante che riesce a raggiungere i livelli raccomandati di colesterolo LDL è bassa (33%)³ ed in particolare in quelli a rischio più elevato. In Italia solo il 37% pazienti con malattia coronarica raggiunge un livello di colesterolo LDL < 70 mgl/dL⁴. Solo il 52,5% dei pazienti con pregresso infarto è risultata a target (LDL-C < 70 mgl/dL) e questo dato si riduce ulteriormente se si considerassero i target proposti nelle linee guida del 2019 (LDL > 55 mgl/dL)⁵. Causa principale di questi risultati è la non aderenza alla terapia che causa
TAVOLO DI LAVORO 1 – INNOVAZIONE FARMACEUTICA CHE SPINGE ALLA INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA: NUOVI MODELLI DI DISTRIBUZIONE DELLE TERAPIE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La attuale pandemia con il suo drammatico impatto sulle strutture sanitarie e con il tributo di vite umane generato, ha fatto emergere i limiti organizzativi e le cocenti criticità assistenziali da tempo latenti. Ha anche fatto comprendere come agire rapidamente su questi aspetti sia ormai improrogabile. In particolare le difficoltà legate al rischio di salute dei malati cronici nel rivolgersi verso le strutture ospedaliere anche per attività di competenza del territorio o delegabili comunque ad esso, richiedono una rapida revisione dei percorsi. Uno dei primi bisogni rilevati in questo contesto riguarda le modalità di approvvigionamento delle terapie da parte di questi pazienti. Nasce sempre la necessità di chiarire quale tipo di flusso sia più adatto per il paziente sia in termini di tutela della sicurezza sia come costi sociali (trasferimenti logistici, tempistiche, perdita di produttività per pazienti e famiglie, eccetera). Oggi occorre considerare che potremmo entrare in una nuova era che passa dalla distribuzione diretta (DD) alla distribuzione per conto (DPC) per arrivare alla home delivery attraverso nuove modalità. Le regioni del Triveneto già da anni hanno attivato tavoli decisionali tra professionisti per trovare soluzioni adeguate, ma l’evoluzione possibile prospettata dalle molte risorse in arrivo dal PNRR, consente di poter accelerare su questo percorso. Cure di prossimità e paziente al centro potrebbero diventare finalmente realtà e non più singoli slogan, continuamente declamati. Su questa suggestione Motore Sanità vorrebbe partire coinvolgendo tutti gli attori della filiera nelle regioni del Nord-Est, benchmark in sanità, per promuovere azioni di cambiamento e nuovi modelli organizzativi sulla dispensazione delle cure sempre più sicura, razionale e vicina ai bisogni del cittadino. L'articolo TAVOLO DI LAVORO 1 – INNOVAZIONE FARMACEUTICA CHE SPINGE ALLA INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA: NUOVI MODELLI DI DISTRIBUZIONE DELLE TERAPIE proviene da Motoresanità.it. Read More
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2 – EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA
Archivi Eventi - Motoresanità.it AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE Quando si pensa a questi 3 ambiti, mondi o come li si vuol definire, nei cittadini ma anche nei referenti istituzionali questo si traduce subito in immagini semplici ma ahimè parziali: ghiacci che si sciolgono o ghiacciai che scompaiono. Pensiero comune che è necessario cambiare, implementando, facendo crescere competenze e conoscenze. Per questo Motore Sanità intende affrontare il tempo per far comprendere la stretta connessione ed interdipendenza tra questi 3 che non possono essere considerati e pensati come mondi separati.
Ambiente, nutrizione, salute sono un unico grande sistema che vuol dire benessere, psico-fisico, economico, sociale. Il Covid ha insegnato molto, ma non abbastanza.
Un ambiente non sano, una nutrizione non sana generano un impatto enorme sulla salute, una ricaduta in spese mediche enorme, un costo per anni di vita in cattiva salute, una pressione sull’assistenza medica enorme.
Così si portano via risorse a chi davvero deve essere curato, a chi deve avere accesso a cure innovative, a tecnologie di monitoraggio, a screening estesi, a strumenti di diagnosi moderni, di strumenti per il follow-up di malattia.
Più ambiente sano, più nutrizione sana, più salute si traduce in: più risorse per le migliori cure e più risorse per i cittadini malati, più spazio per l’innovazione. Il concetto di Global Health implica una connessione tra mondi diversi e percorsi rinnovati. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema welfare a partire dai vaccini e dalle terapie che curino situazioni predisponenti allo sviluppo di tumori. Il concetto di riduzione del rischio si sta diffondendo grazie alla diffusione di buone pratiche e di dimostrazioni scientifiche a partire dalle dipendenze. Nello stesso tempo terapie innovative targhettizzate impattano sull’efficacia delle cure cambiando il futuro organizzativo dei percorsi assistenziali di molte patologie. Tutto ciò comporta in primis una maggiore domiciliarizzazione di queste terapie innovative ad alta efficacia. Va da sé che i Servizi Sanitari Regionali debbano adattarsi alle necessità ed alle richieste dei cittadini sempre più informati e sempre più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Per confrontarsi sulle novità spesso travolgenti che emergono dal progresso medico e tecnologico della ricerca e per omogeneizzare le sliding doors che tentano di connettere le varie dimensioni del Servizio Sanitario Nazionale in un sistema di approccio globale, Motore Sanità vuole riunire  nella Winter School di Pollenzo gli attori di sistema per generare idee e trovare soluzioni pratiche condivise. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE Quando si pensa a questi 3 ambiti, mondi o come li si vuol definire, nei cittadini ma anche nei referenti istituzionali questo si traduce subito in immagini semplici ma ahimè parziali: ghiacci che si sciolgono o ghiacciai che scompaiono. Pensiero comune che è necessario cambiare, implementando, facendo crescere competenze e conoscenze. Per questo Motore Sanità intende affrontare il tempo per far comprendere la stretta connessione ed interdipendenza tra questi 3 che non possono essere considerati e pensati come mondi separati.
Ambiente, nutrizione, salute sono un unico grande sistema che vuol dire benessere, psico-fisico, economico, sociale. Il Covid ha insegnato molto, ma non abbastanza.
Un ambiente non sano, una nutrizione non sana generano un impatto enorme sulla salute, una ricaduta in spese mediche enorme, un costo per anni di vita in cattiva salute, una pressione sull’assistenza medica enorme.
Così si portano via risorse a chi davvero deve essere curato, a chi deve avere accesso a cure innovative, a tecnologie di monitoraggio, a screening estesi, a strumenti di diagnosi moderni, di strumenti per il follow-up di malattia.
Più ambiente sano, più nutrizione sana, più salute si traduce in: più risorse per le migliori cure e più risorse per i cittadini malati, più spazio per l’innovazione. Il concetto di Global Health implica una connessione tra mondi diversi e percorsi rinnovati. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema welfare a partire dai vaccini e dalle terapie che curino situazioni predisponenti allo sviluppo di tumori. Il concetto di riduzione del rischio si sta diffondendo grazie alla diffusione di buone pratiche e di dimostrazioni scientifiche a partire dalle dipendenze. Nello stesso tempo terapie innovative targhettizzate impattano sull’efficacia delle cure cambiando il futuro organizzativo dei percorsi assistenziali di molte patologie. Tutto ciò comporta in primis una maggiore domiciliarizzazione di queste terapie innovative ad alta efficacia. Va da sé che i Servizi Sanitari Regionali debbano adattarsi alle necessità ed alle richieste dei cittadini sempre più informati e sempre più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Per confrontarsi sulle novità spesso travolgenti che emergono dal progresso medico e tecnologico della ricerca e per omogeneizzare le sliding doors che tentano di connettere le varie dimensioni del Servizio Sanitario Nazionale in un sistema di approccio globale, Motore Sanità vuole riunire  nella Winter School di Pollenzo gli attori di sistema per generare idee e trovare soluzioni pratiche condivise. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE Quando si pensa a questi 3 ambiti, mondi o come li si vuol definire, nei cittadini ma anche nei referenti istituzionali questo si traduce subito in immagini semplici ma ahimè parziali: ghiacci che si sciolgono o ghiacciai che scompaiono. Pensiero comune che è necessario cambiare, implementando, facendo crescere competenze e conoscenze. Per questo Motore Sanità intende affrontare il tempo per far comprendere la stretta connessione ed interdipendenza tra questi 3 che non possono essere considerati e pensati come mondi separati.
Ambiente, nutrizione, salute sono un unico grande sistema che vuol dire benessere, psico-fisico, economico, sociale. Il Covid ha insegnato molto, ma non abbastanza.
Un ambiente non sano, una nutrizione non sana generano un impatto enorme sulla salute, una ricaduta in spese mediche enorme, un costo per anni di vita in cattiva salute, una pressione sull’assistenza medica enorme.
Così si portano via risorse a chi davvero deve essere curato, a chi deve avere accesso a cure innovative, a tecnologie di monitoraggio, a screening estesi, a strumenti di diagnosi moderni, di strumenti per il follow-up di malattia.
Più ambiente sano, più nutrizione sana, più salute si traduce in: più risorse per le migliori cure e più risorse per i cittadini malati, più spazio per l’innovazione. Il concetto di Global Health implica una connessione tra mondi diversi e percorsi rinnovati. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema welfare a partire dai vaccini e dalle terapie che curino situazioni predisponenti allo sviluppo di tumori. Il concetto di riduzione del rischio si sta diffondendo grazie alla diffusione di buone pratiche e di dimostrazioni scientifiche a partire dalle dipendenze. Nello stesso tempo terapie innovative targhettizzate impattano sull’efficacia delle cure cambiando il futuro organizzativo dei percorsi assistenziali di molte patologie. Tutto ciò comporta in primis una maggiore domiciliarizzazione di queste terapie innovative ad alta efficacia. Va da sé che i Servizi Sanitari Regionali debbano adattarsi alle necessità ed alle richieste dei cittadini sempre più informati e sempre più consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Per confrontarsi sulle novità spesso travolgenti che emergono dal progresso medico e tecnologico della ricerca e per omogeneizzare le sliding doors che tentano di connettere le varie dimensioni del Servizio Sanitario Nazionale in un sistema di approccio globale, Motore Sanità vuole riunire  nella Winter School di Pollenzo gli attori di sistema per generare idee e trovare soluzioni pratiche condivise. L'articolo WINTER SCHOOL 2023: AMBIENTE, NUTRIZIONE, SALUTE – SESSIONE PARALLELA proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – LAZIO/CAMPANIA/SARDEGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – LAZIO/CAMPANIA/SARDEGNA proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – LOMBARDIA proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE: EMILIA-ROMAGNA/TOSCANA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE: EMILIA-ROMAGNA/TOSCANA proviene da Motoresanità.it. Read More
L’ACCESSO REGIONALE ALLE TERAPIE INNOVATIVE: L’ESEMPIO DELLA REGIONE VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. Nella stessa direzione si era mossa l’Italia, con l’emanazione di leggi e decreti per facilitare l’accesso ai farmaci con evidente valore terapeutico e che permettevano di far fronte a bisogni insoddisfatti.  Ma nonostante ciò in quegli anni, i tempi di accesso rilevati in Europa dalle diverse fonti ufficiali, mostravano un paese Italia in palese ritardo di approvazione ed accesso riguardo alle terapie innovative.  Così in questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. In primis ha creato attraverso la sua Commissione tecnica (CTS), un sistema di valutazione dell’innovazione molto stringente e basato su 4 precisi criteri scientifici: Bisogno terapeutico (disponibilità di terapie per la patologia, indica quanto l’introduzione di una nuova terapia possa dare risposta alle esigenze terapeutiche), Valore terapeutico aggiunto (entità del beneficio clinico apportato dal nuovo farmaco rispetto alle alternative se esistenti, su esiti riconosciuti come clinicamente rilevanti e validati per la patologia), Qualità delle prove (valutazione delle evidenze scientifiche disponibili secondo il metodo GRADE). Questa valutazione portava a definire come immediato l’accesso in ogni regione, bypassando i singoli prontuari regionali o territoriali, dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri sarebbero stati abilitati alla prescrizione della terapia innovativa. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio, rendendo un accesso equo ed uniforme su tutto il territorio Nazionale. L’Articolo 1 (commi 400 e 401) della Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno, per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi e dei medicinali oncologici innovativi, oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili. Nonostante questo grande impegno normativo ancora oggi la tempistica di accesso reale alla terapia per il paziente può richiedere da 3 a 6 mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale: indicazione dei centri prescrittori e dei clinici prescrittori, riunione e valutazione/indicazioni della commissione regionale, comunicazione sulle procedure di erogazione tra Hub&Spoke, comunicazione agli enti, procedura di acquisto da parte di ente regionale accentrato o farmacia Ospedaliera da parte del centro abilitato. Partendo dall’esempio di una Regione virtuosa in termini di organizzazione assistenziale, come Regione Veneto, Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica,
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – TRIVENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – TRIVENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
INNOVAZIONE NEI PERCORSI DI CURA IN EMATOLOGIA, L’ESEMPIO DEL MIELOMA MULTIPLO. COME EFFICIENTARE LA FILIERA E VALORIZZARE IL TERRITORIO? TRENTINO-ALTO ADIGE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le patologie ematologiche hanno visto una grande evoluzione in termini di ricerca ed innovazione prodotta. questo continuo cambio di scenario ha portato e porterà i modelli assitenziali ematologici  ad una necessaria continua revisione organizzativa. un esempio paradigmatico è quello delle patologie oncoematologiche ed in particolare del mieloma multiplo.  Il mieloma multiplo è una malattia oncoematologica tra le più comuni che colpisce le plasmacellule del midollo osseo, come linfociti B e plasmacellule sintetizzanti le immunoglobuline, molto importanti per il sistema immunitario e le sue risposte fisiologiche per combattere le infezioni. Se la crescita di queste cellule diventa incontrollata può dare origine al tumore, ostacolando le altre cellule ematiche e dando origine ad un indebolimento del sistema immunitario, ad anemia o a difetti coagulativi. Inoltre le cellule di mieloma producono in grande quantità una proteina detta Componente M (monoclonale), anticorpo che stimola gli osteoclasti, responsabili della demolizione del tessuto osseo e di conseguenza i pazienti colpiti da mieloma sono spesso soggetti anche a fratture ossee. Nel report AIOM 2020 si può leggere un dato di incidenza della malattia di 5.759 nuovi casi/anno (uomo 3.019 – donna 2740) e dai dati AIRTUM sappiamo che essa rappresenta 1,3% di tutti i tumori nella donna e 1,2% nell’uomo. L’età è il principale fattore di rischio per il mieloma multiplo: oltre 60% delle diagnosi di mieloma riguardano persone di età > 65 anni e solo 1% delle persone al di sotto dei 40 anni. Le cause del mieloma multiplo non sono ancora del tutto note, anche se recenti studi hanno evidenziato la presenza di anomalie nella struttura dei cromosomi e in alcuni specifici geni nei pazienti affetti dalla patologia. Dopo la diagnosi è indispensabile definire lo stadio del mieloma, in base al quale si ottengono anche indicazioni sulla prognosi della malattia e sulle scelte terapeutiche. L’innovazione in questi ultimi anni ha prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche per questi pazienti ed ha segnato per molti di loro una sopravvivenza libera da progressione, con una aspettativa di vita diversa. Ma l’organizzazione è pronta ad accogliere questo cambio di scenario continuo verso la cronicizzazione di malattia? Cosa manca al sistema per essere più efficiente? Cosa ha insegnato l’attuale pandemia nella gestione della filiera assistenziale e nella presa in carico e nella prossimità delle cure per questi pazienti? Come gli sforzi dell’industria possono generare partnership con le istituzioni e concreare valore per il sistema? L'articolo INNOVAZIONE NEI PERCORSI DI CURA IN EMATOLOGIA, L’ESEMPIO DEL MIELOMA MULTIPLO. COME EFFICIENTARE LA FILIERA E VALORIZZARE IL TERRITORIO? TRENTINO-ALTO ADIGE proviene da Motoresanità.it. Read More
LIFT LAB ANNUAL EVENT – The next dimension of therapies: are we ready for digital therapeutics?
Archivi Eventi - Motoresanità.it LINK DI ISCRIZIONE:  ⇒ ISCRIVITI IN PRESENZA ⇐   ⇒ ISCRIVITI SU ZOOM ⇐   RAZIONALE:  “Le terapie digitali (digital therapeutics, o DTx) sono dei veri e propri interventi curativi guidati da programmi software avanzati. Questo le rende qualcosa di più che semplici app o sistemi di monitoraggio. L’accesso a queste terapie è però complesso e non privo di ostacoli, come avviene anche per molte altre applicazioni tecnologiche digitali dedicate alla salute umana. L’intero sistema si sta oggi interrogando su come guidare la diffusione di queste terapie, superando barriere di conoscenza, di mercato, di regolazione, di policy, di finanziamento e di management. Il LIFT Lab si pone come attore in grado in interpretare le istanze del business e degli adopter al fine di favorire la conoscenza e la diffusione delle innovazioni digitali applicate all’ambito life science, e nel suo annual event 2022 parlerà di DTx insieme ad esponenti del mondo scientifico e manageriale della sanità italiana”. L'articolo LIFT LAB ANNUAL EVENT – The next dimension of therapies: are we ready for digital therapeutics? proviene da Motoresanità.it. Read More
PERSONE CON EPILESSIA – PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – NAZIONALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisi, caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato  oppure a terapie palliative.  Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguardo l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
l’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999) legge in realtà fortemente innovativa. 
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che Stato e Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole di ogni
L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI. SCOMPENSO CARDIACO: Focus on SGLT2 – PUGLIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
LO STATO DELL’IPB IN ITALIA E LE TERAPIE INNOVATIVE DISPONIBILI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è una patologia che diventa sempre più comune con l’avanzare dell’età, sino a diventarne uno dei problemi di salute, e quindi sociali, più frequenti nel genere maschile. Il 43% degli ultrasettantenni e 3/4 di quelli con più di 80 anni lamenta disturbi soggettivi riconducibili ad IPB. I disturbi causati da questa sono collegati a diversi aspetti relativi alla conservazione del flusso (minzione e post-minzione) e generano incontinenza, nicturia e compromissione sessuale con un impatto negativo non solo sulla qualità della vita, ma anche sugli aspetti psicologici e sociali. A questo si aggiungano complicanze cliniche come l’ipertrofia della parete muscolare della vescica, diverticoli e calcoli vescicali, problemi renali ed infezioni urinarie frequenti particolarmente pericolose data l’età avanzata della maggior parte dei pazienti. Inoltre rappresenta un problema assistenziale importante sia per la numerosità (dati recenti indicano una prevalenza del 31,6% negli over 45) che per le ricadute economiche notevoli in termini di diagnostica e di terapie farmacologico-chirurgiche. Se per i pazienti con sintomi lievi e medi è indicata la terapia farmacologica, per i pazienti con sintomatologia grave e/o non più rispondente ai farmaci è mandataria la terapia chirurgica. Le procedure open sono state oramai quasi completamente abbandonate a favore delle procedure per via endoscopica.  Recentemente alla TURP ed alle  procedure con laser (HoLEP , PVP e Green Light Laser) si è aggiunta la tecnica REZUM, che sfrutta il vapore acqueo per ottenere la riduzione del tessuto prostatico. Le tecniche mini invasive sono particolarmente importanti soprattutto in periodo pandemico perché permettono di effettuare un maggior numero di interventi con degenza breve e minor costi. Per ciò che concerne la tecnica REZUM, questa può essere eseguita in regime di Day Hospital, necessitando di una leggera sedazione, e si realizza con una durata 10-12 minuti evitando il ricovero in ospedale.  I risultati di questo trattamento si rendono evidenti già nei primi 30 giorni e si stabilizzano nei successivi 3 mesi, con dati da studi retrospettivi che evidenziano come solo circa il 5% dei pazienti necessiti di ritrattamento a 4 anni. Anche i dati di sicurezza sono molto positivi  con oltre l’80 % dei pazienti che ha preservato perfettamente la funzione eiaculatoria. Ma nonostante l’avanzamento tecnologico di queste procedure, gli evidenti benefici ottenuti non vengono valorizzati e remunerati, a causa di un calcolo che considera solo i costi diretti e non quelli ad es° riguardanti la mancata ospedalizzazione, la quasi assenza di trasfusioni ematiche e un ritorno precoce alla normale attività lavorativa. Nel mese di Settembre Motore Sanità ha organizzato un incontro residenziale a Roma per trattare di tali tematiche con un parterre di opinion leader clinici, referenti di società scientifiche, referenti di associazioni pazienti e economisti sanitari. I relatori hanno dato vita ad un documento, una sorta di position paper contenente una serie di call to action da esporre ai Direttori Generali di ospedali e enti territoriali di sanità per avere un riscontro ed eventuali integrazioni al documento. A tale proposito Motore Sanità organizza un
L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA PENSIERO N° 1: EVITARE IL SOTTOFINANZIAMENTO DEL SSN.  LA NUOVA LEGGE DI BILANCIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il 24 Ottobre scorso sono state approvate nel documento della Conferenza delle Regioni le “Proposte strategiche per i prossimi provvedimenti legislativi della nuova legislatura e sulla legge di bilancio dello Stato 2023-2025”. Un documento che si suddivide in diverse tematiche, tra cui anche quelle inerenti il settore Salute. Tra i temi prioritari mossi, i nuovi oneri per la sanità territoriale in attuazione del regolamento del PNRR M6-C1, per i quali è necessario definire esigenze organizzative, economico-finanziarie e di personale. La carenza di personale sanitario rappresenta un’altra delle principali criticità riscontrate, tema strategico per la tenuta del SSN e che sta assumendo i connotati di un’emergenza nazionale. E ancora, affiora la necessità di un confronto sulle prospettive e sullo sviluppo dei settori farmaceutico e dei dispositivi medici del nostro Paese. Tra le proposte strategiche, gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni o vaccinazioni ed il contrasto alla pandemia da Covid-19. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto, ha di recente affermato – intervenendo all’Assemblea dell’Anci a Bergamo: “con la pandemia abbiamo compreso che serve una sanità più attenta ai territori, servizi di cura più vicini alla persona, assistenza più aderente ai bisogni delle famiglie, soprattutto delle più svantaggiate e in difficoltà”. Ma quali sono gli obiettivi e i principali interventi della Legge di Bilancio? Le risorse sono sufficienti a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale per il 2023 ed i prossimi anni e a fornire una risposta adeguata all’emergenza sanitaria? Il Fondo Sanitario Nazionale crescerà di ulteriori 2 miliardi nel 2023, e complessivamente di  7,6 miliardi nel triennio 2023-2025. Per il 2023, una buona parte dell’incremento di 2 miliardi – pari a 1,4 miliardi – verrà destinato per il caro energia. Inoltre, aumenta di 650 milioni il fondo per l’acquisto di vaccini e farmaci anti Covid. L’indennità di Pronto soccorso è stata finanziata per 200 milioni, ma scatterà a partire dal 2024. Questi finanziamenti arrivano su un SSN già duramente messo alla prova dal sottofinanziamento degli anni precedenti, dalle spese causate dal Covid-19, dai costi energetici e dall’inflazione. Il documento delle regioni ricorda che, per il solo anno 2021, i maggiori oneri dovuti dalla pandemia sono pari a 4,6 miliardi, che hanno trovato copertura parziale – 1,6 miliardi – nei provvedimenti emergenziali fatti dal Governo. È evidente che, per il 2023, l’incremento del fondo indica un ridimensionamento della previsione della spesa sanitaria. Inoltre, viene riconfermato il tetto di spesa per il personale che rischia di creare una situazione di carenza di servizi e ingovernabilità del Servizio Sanitario Nazionale. Intanto, sono iniziati i lavori per realizzare le opere previste dal PNRR, ospedali di comunità e case della salute per il cui funzionamento saranno necessari nuovi operatori sanitari. In rapporto agli altri Paesi, l’Italia solo grazie alla diminuzione del PIL nel 2020 ha sfiorato la media europea, restando comunque distante quanto a investimento pubblico rispetto alle grandi economie europee (Regno Unito, Germania e Francia), che mostrano un valore Pro Capite simile tra loro
PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – TRIVENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).   Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade?  In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.  Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati?  Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura?  Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – TRIVENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
SCOMPENSO CARDIACO – L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI – CAMPANIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa,, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbero offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia fetta di cittadini. L'articolo PNRR,
ONCOnnection STATI GENERALI CENTRO: TOSCANA, LAZIO, UMBRIA e ABRUZZO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione
LA SALUTE NEL MEDITERRANEO
Archivi Eventi - Motoresanità.it FOCUS TELEMEDICINA E TELEASSISTENZA Tra gli importanti strumenti che impattano sull’evolversi della Sanità non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale, la Telemedicina e, più in generale il Digital Health e la Trasformazione Digitale, richiedono una sessione dei lavori più che dedicata che evidenzi quanto di comune c’è nell’interesse di Paesi così simili per cultura e tradizioni. Proprio perché le barriere ad una Trasformazione Digitale nell’assistenza sanitaria sono spesso decisamente non tecnologiche, il cambiamento culturale è il principale ostacolo alla trasformazione digitale del settore sanitario: “la tecnologia senza avere la cultura di come usarla serve a ben poco”. In una Regione, la Sicilia, che è al contempo nel cuore del Mediterraneo e separata da uno stretto “culturale” dal resto d’Italia, si è scelto di parlare di Tecnologie e di mettere in comune le best practice “intermediterranee” di Telemedicina in tutte le sue pratiche. Solo nel confronto potremo andare oltre i falsi paradigmi culturali e burocratici per calcolare i reali costi e benefici dell’applicazione delle Buone Pratiche di Telemedicina. Pensiamo anche solo alla “messa in comune” di dati raccolti in maniera omogenea e trasversale nei diversi Paesi per individuare, e confrontare, la reale presenza di Malattie Rare nel bacino del Mediterraneo; o ancora gli standard di approccio alla Televisita, al Teleconsulto … per individuare il metodo più “empatico” per raggiungere, e “convincere” sia medici sia i pazienti. Gli sviluppi di queste tematiche saranno probabilmente infiniti, ma dobbiamo partire dai dati che ciascun Paese del Mediterraneo ha e può portare per dare voce ai numeri, meglio ai risultati prodotti. L'articolo PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI, INNOVAZIONE E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – TRIVENETO proviene da Motoresanità.it. Read More
ONCOnnection STATI GENERALI CENTRO: TOSCANA, LAZIO, UMBRIA e ABRUZZO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave.  Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo SCOMPENSO CARDIACO
LA VACCINAZIONE DEL PAZIENTE ADULTO FRAGILE IN OSPEDALE. CHI, COME E DOVE MIGLIORARE L’EROGAZIONE DEI VACCINI
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età dei soggetti di 65 anni queste due vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati.  Su questa scia la Regione Campania sta tentando di addivenire ad un modello virtuoso, utilizzando i centri ospedalieri come punto di riferimento per le vaccinazioni. L'articolo SCOMPENSO CARDIACO – L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI – CAMPANIA proviene da Motoresanità.it. Read More
ONCOnnection – STATI GENERALI – SUD: CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione da
TALK WEBINAR – DIAMO VOCE ALLE MALATTIE REUMATOLOGICHE IN LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Proponiamo un momento di scambio e dialogo insieme a stakeholder regionali per continuare, insieme, a dare voce alle malattie reumatologiche. Per la Reumatologia, Regione Lombardia rappresenta un’eccellenza a livello nazionale in termini di centri di riferimento. Le Associazioni di Pazienti, i Clinici e la Medicina territoriale necessitano di una riorganizzazione dei percorsi assistenziali a tutela di chi affronta una diagnosi di malattia reumatologica attraverso l’istituzione di una rete. Ciò al fine di promuovere al meglio – e nell’ottica di un accesso più equo ed uniforme alle cure – diagnosi precoci, prese in carico efficaci ed innovative mirate e migliori follow-up, prevenendo così i danni causati dall’evolversi delle malattie reumatologiche autoimmuni prima che esse portino il paziente a situazioni di invalidità. Per discutere di tutto ciò desideriamo riunire i principali attori del sistema sul piano regionale per questo momento di scambio e aggiornamento, con l’obiettivo di esplorare anche ulteriori aspetti che giocano un ruolo chiave nella tutela della qualità di vita delle persone che soffrono di malattie reumatologiche, quali la chirurgia, la riabilitazione, il supporto psicologico, le raccomandazioni mirate per pazienti reumatologici fragili relative a tutto ciò che riguarda la pandemia da COVID-19.   TOPICS per la tavola rotonda Il punto sulla riforma sanitaria lombarda: Case di Comunità e Rete Reumatologica
Il punto sulle malattie reumatologiche oggi: presa in carico, prognosi, risorse, raccomandazioni COVID 
Il punto su chirurgia e riabilitazione: progetti e prospettive   L'articolo SCOMPENSO CARDIACO – L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI – CAMPANIA proviene da Motoresanità.it. Read More
ONCOnnection – STATI GENERALI – SUD: CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione da
LA MUSICA INCONTRA LA MEDICINA: RITMO, SUONI E SALUTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Serata di Gala, concerto al Teatro Verdi – Orchestra dei medici Asclepio Serata di beneficenza con contributo a favore di Medici con l’Africa CUAMM ISCRIVITI     ⇒ Programma Che cosa accomuna musica e medicina? E cosa ci rende capaci di creare legami? Si potrebbe rispondere l’ascolto, elemento chiave non solo della percezione della musica ma del mondo e di chi è intorno a noi. Questo è emerso in modo particolare durante il primo periodo della pandemia, quando ci siamo trovati immersi all’improvviso nel silenzio e nella lontananza dalle persone, ma è esperienza quotidiana del medico di fronte alla sofferenza di sguardi e interrogativi. Tendere l’orecchio è anche affinare il cuore. Passando dal battito cardiaco di un neonato al respiro sofferente dell’ammalato, dalle lancette dell’orologio che scandiscono le nostre giornate al succedersi di giorni e notti inscritti in una ciclicità naturale più grande, avvertiamo un ritmo che si costituisce generatore e sottofondo della vita. In quest’ottica, la musica ha iniziato a integrare il processo di cura, entrando in dialogo con il paziente e supportandolo nel suo percorso verso un migliore stato di salute; unendo ritmo e melodia, infatti, porge la sua mano al malato arrivando in uno spazio di vissuti e sentimenti e in questo modo permette di procedere insieme all’interno dell’ambito terapeutico.   Per sottolineare l’importanza dell’apporto musicoterapico, purtroppo non ancora stabilmente adottato nella pratica clinica delle realtà italiane, si è voluto approfondire il ruolo della musica, in particolare del ritmo, e alcuni degli effetti che essa induce su un piano organico e psichico in vari ambiti patologici. Partendo da una panoramica sul ritmo a livello multidisciplinare, il congresso andrà via via approfondendo le declinazioni che questo assume nei diversi sistemi e apparati per arrivare nella terza giornata all’esplicitazione del lavoro musicoterapico anche attraverso momenti pratici collettivi; alle relazioni del secondo e del terzo pomeriggio seguirà un concerto serale.   L’evento è stato ideato dal Prof. Roberto Vettor (direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova) e dal dr. Alois Saller (cardiologo, geriatra e internista della Clinica medica I dell’Azienda ospedaliera di Padova), al fine di aumentare la consapevolezza del binomio musica-medicina in ambito medico e non solo. Il dr. Saller, inoltre, è attivamente impegnato come Direttore dell’orchestra Asclepio, formazione composta da medici e operatori della sanità che coltivano la musica accanto alla professione e proseguono un lavoro di squadra rivolto ai pazienti, organizzando formazioni cameristiche nei reparti e concerti di beneficenza in diverse città italiane (anche accompagnati da musicisti di fama internazionale, come Enrico Bronzi, Leonora Armellini, i Solisti Veneti).   Dal ritmo nella vita al ritmo per la vita: per sottolineare l’interdisciplinarietà tra musica e medicina nel rapporto col malato e nel contesto di cura secondo una visione empatica e olistica                                                                                
PERSONE CON EPILESSIA – PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – CAMPANIA – MOLISE
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisi caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato oppure a terapie palliative. Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguarda l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
L’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999), Legge in realtà fortemente innovativa.
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che Stato e Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole di ogni
PERSONE CON EPILESSIA – PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – LAZIO – ABRUZZO
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisi caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato oppure a terapie palliative. Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguarda l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
L’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999), Legge in realtà fortemente innovativa.
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che Stato e Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole di ogni
PERSONE CON EPILESSIA: PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – PUGLIA – BASILICATA
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisii caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato  oppure a terapie palliative.  Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguardo l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
L’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999) legge in realtà fortemente innovativa. 
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che lo Stato e le Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole
LA MUSICA INCONTRA LA MEDICINA: RITMO, SUONI E SALUTE – EVENTO ECM
Archivi Eventi - Motoresanità.it Big Band Unipd, orchestra di jazz del Concentus Musicus Patavinus dell’Università di Padova presso Palazzo Liviano, Sala dei Giganti  ISCRIVITI   ⇒ Programma GIORNO 24 NOVEMBRE 2022 – Modalità d’iscrizione solo per la parte dedicata ai crediti ECM   Il corso è gratuito con registrazione obbligatoria attraverso la piattaforma FAD_DIMED, link:  https://www.rad.unipd.it/FAD_DIMED/
successivamente accedere al corso ed effettuare l’iscrizione. Dopo aver effettuato il login in piattaforma, cliccare all’interno dell’area utente, selezionare il corso e premere “INIZIA IL CORSO”.   Riservato a max. n. 100 partecipanti, per tutte le categorie professionali.   ECM Ai fini dell’attestazione dei crediti ECM è necessaria: la presenza effettiva degli iscritti, al 90% dell’intera durata delle attività formative, con verifica tramite firma di frequenza in entrata e in uscita
la compilazione e restituzione alla segreteria della scheda di valutazione/gradimento e della scheda anagrafica.   Provider id. 1884 Dipartimento di Medicina – DIMED Università degli Studi di Padova Cristina Degan, Chiara Bison Tel. 049.8218689-8793 Email: providerecm.dimed@unipd.it   Che cosa accomuna musica e medicina? E cosa ci rende capaci di creare legami? Si potrebbe rispondere l’ascolto, elemento chiave non solo della percezione della musica ma del mondo e di chi è intorno a noi. Questo è emerso in modo particolare durante il primo periodo della pandemia, quando ci siamo trovati immersi all’improvviso nel silenzio e nella lontananza dalle persone, ma è esperienza quotidiana del medico di fronte alla sofferenza di sguardi e interrogativi. Tendere l’orecchio è anche affinare il cuore. Passando dal battito cardiaco di un neonato al respiro sofferente dell’ammalato, dalle lancette dell’orologio che scandiscono le nostre giornate al succedersi di giorni e notti inscritti in una ciclicità naturale più grande, avvertiamo un ritmo che si costituisce generatore e sottofondo della vita. In quest’ottica, la musica ha iniziato a integrare il processo di cura, entrando in dialogo con il paziente e supportandolo nel suo percorso verso un migliore stato di salute; unendo ritmo e melodia, infatti, porge la sua mano al malato arrivando in uno spazio di vissuti e sentimenti e in questo modo permette di procedere insieme all’interno dell’ambito terapeutico.   Per sottolineare l’importanza dell’apporto musicoterapico, purtroppo non ancora stabilmente adottato nella pratica clinica delle realtà italiane, si è voluto approfondire il ruolo della musica, in particolare del ritmo, e alcuni degli effetti che essa induce su un piano organico e psichico in vari ambiti patologici. Partendo da una panoramica sul ritmo a livello multidisciplinare, il congresso andrà via via approfondendo le declinazioni che questo assume nei diversi sistemi e apparati per arrivare nella terza giornata all’esplicitazione del lavoro musicoterapico anche attraverso momenti pratici collettivi; alle relazioni del secondo e del terzo pomeriggio seguirà un concerto serale.   L’evento è stato ideato dal Prof. Roberto Vettor (direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova) e dal dr. Alois Saller (cardiologo, geriatra e internista della Clinica medica I dell’Azienda ospedaliera di Padova), al fine di aumentare la consapevolezza del binomio musica-medicina in ambito medico e non solo. Il dr. Saller, inoltre, è
LA MUSICA INCONTRA LA MEDICINA: RITMO, SUONI E SALUTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma Che cosa accomuna musica e medicina? E cosa ci rende capaci di creare legami? Si potrebbe rispondere l’ascolto, elemento chiave non solo della percezione della musica ma del mondo e di chi è intorno a noi. Questo è emerso in modo particolare durante il primo periodo della pandemia, quando ci siamo trovati immersi all’improvviso nel silenzio e nella lontananza dalle persone, ma è esperienza quotidiana del medico di fronte alla sofferenza di sguardi e interrogativi. Tendere l’orecchio è anche affinare il cuore. Passando dal battito cardiaco di un neonato al respiro sofferente dell’ammalato, dalle lancette dell’orologio che scandiscono le nostre giornate al succedersi di giorni e notti inscritti in una ciclicità naturale più grande, avvertiamo un ritmo che si costituisce generatore e sottofondo della vita. In quest’ottica, la musica ha iniziato a integrare il processo di cura, entrando in dialogo con il paziente e supportandolo nel suo percorso verso un migliore stato di salute; unendo ritmo e melodia, infatti, porge la sua mano al malato arrivando in uno spazio di vissuti e sentimenti e in questo modo permette di procedere insieme all’interno dell’ambito terapeutico.   Per sottolineare l’importanza dell’apporto musicoterapico, purtroppo non ancora stabilmente adottato nella pratica clinica delle realtà italiane, si è voluto approfondire il ruolo della musica, in particolare del ritmo, e alcuni degli effetti che essa induce su un piano organico e psichico in vari ambiti patologici. Partendo da una panoramica sul ritmo a livello multidisciplinare, il congresso andrà via via approfondendo le declinazioni che questo assume nei diversi sistemi e apparati per arrivare nella terza giornata all’esplicitazione del lavoro musicoterapico anche attraverso momenti pratici collettivi; alle relazioni del secondo e del terzo pomeriggio seguirà un concerto serale.   L’evento è stato ideato dal Prof. Roberto Vettor (direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova) e dal dr. Alois Saller (cardiologo, geriatra e internista della Clinica medica I dell’Azienda ospedaliera di Padova), al fine di aumentare la consapevolezza del binomio musica-medicina in ambito medico e non solo. Il dr. Saller, inoltre, è attivamente impegnato come Direttore dell’orchestra Asclepio, formazione composta da medici e operatori della sanità che coltivano la musica accanto alla professione e proseguono un lavoro di squadra rivolto ai pazienti, organizzando formazioni cameristiche nei reparti e concerti di beneficenza in diverse città italiane (anche accompagnati da musicisti di fama internazionale, come Enrico Bronzi, Leonora Armellini, i Solisti Veneti).   Dal ritmo nella vita al ritmo per la vita: per sottolineare l’interdisciplinarietà tra musica e medicina nel rapporto col malato e nel contesto di cura secondo una visione empatica e olistica                                                                                                                                            
LO STATO DELL’IPB IN ITALIA E LE TERAPIE INNOVATIVE DISPONIBILI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è una patologia che diventa sempre più comune con l’avanzare dell’età, sino a diventarne uno dei problemi di salute, e quindi sociali, più frequenti nel genere maschile. Il 43% degli ultrasettantenni e 3/4 di quelli con più di 80 anni lamenta disturbi soggettivi riconducibili ad IPB. I disturbi causati da questa sono collegati a diversi aspetti relativi alla conservazione del flusso (minzione e post-minzione) e generano incontinenza, nicturia e compromissione sessuale con un impatto negativo non solo sulla qualità della vita, ma anche sugli aspetti psicologici e sociali. A questo si aggiungano complicanze cliniche come l’ipertrofia della parete muscolare della vescica, diverticoli e calcoli vescicali, problemi renali ed infezioni urinarie frequenti particolarmente pericolose data l’età avanzata della maggior parte dei pazienti. Inoltre rappresenta un problema assistenziale importante sia per la numerosità (dati recenti indicano una prevalenza del 31,6% negli over 45) che per le ricadute economiche notevoli in termini di diagnostica e di terapie farmacologico-chirurgiche. Se per i pazienti con sintomi lievi e medi è indicata la terapia farmacologica, per i pazienti con sintomatologia grave e/o non più rispondente ai farmaci è mandataria la terapia chirurgica. Le procedure open sono state oramai quasi completamente abbandonate a favore delle procedure per via endoscopica.  Recentemente alla TURP ed alle  procedure con laser (HoLEP , PVP e Green Light Laser) si è aggiunta la tecnica REZUM, che sfrutta il vapore acqueo per ottenere la riduzione del tessuto prostatico. Le tecniche mini invasive sono particolarmente importanti soprattutto in periodo pandemico perché permettono di effettuare un maggior numero di interventi con degenza breve e minor costi. Per ciò che concerne la tecnica REZUM, questa può essere eseguita in regime di Day Hospital, necessitando di una leggera sedazione, e si realizza con una durata 10-12 minuti evitando il ricovero in ospedale.  I risultati di questo trattamento si rendono evidenti già nei primi 30 giorni e si stabilizzano nei successivi 3 mesi, con dati da studi retrospettivi che evidenziano come solo circa il 5% dei pazienti necessiti di ritrattamento a 4 anni. Anche i dati di sicurezza sono molto positivi  con oltre l’80 % dei pazienti che ha preservato perfettamente la funzione eiaculatoria. Ma nonostante l’avanzamento tecnologico di queste procedure, gli evidenti benefici ottenuti non vengono valorizzati e remunerati, a causa di un calcolo che considera solo i costi diretti e non quelli ad es° riguardanti la mancata ospedalizzazione, la quasi assenza di trasfusioni ematiche e un ritorno precoce alla normale attività lavorativa. Nel mese di Settembre Motore Sanità ha organizzato un incontro residenziale a Roma per trattare di tali tematiche con un parterre di opinion leader clinici, referenti di società scientifiche, referenti di associazioni pazienti e economisti sanitari. I relatori hanno dato vita ad un documento, una sorta di position paper contenente una serie di call to action da esporre ai Direttori Generali di ospedali e enti territoriali di sanità per avere un riscontro ed eventuali integrazioni al documento. A tale proposito Motore Sanità organizza un
TRA SCIENZA E COSCIENZA DIFFUSIONE E INVERSA LETALITÀ DEL SARS COV 2
Archivi Eventi - Motoresanità.it Fioccano in questi giorni accuse di ascientificità tra le forze politiche per ciò che riguarda i recenti provvedimenti governativi sulla endemia da COVID. Al di là delle polemiche in realtà la scienza non è concorde sull’attuale situazione post pandemica. Fa riflettere al riguardo una recentissima pubblicazione del Prof. Palù , stimato virologo di fama internazionale ed attuale Presidente di AIFA, e del team di microbiologia dell’ospedale di Padova sulla rivista Computational and Structural Biotechnology Journal. Nell’articolo sarebbe dimostrato che l’evoluzione della pandemia prevede una relazione inversa tra infettività e letalità del virus Sars COV 2 scivolando verso l’endemia con un virus che farebbe sempre meno morti e con un conseguente minor impatto sulla società. Al di là del fatto che i positivi registrati sono molto meno di quelli reali e che la maggior parte dei morti sono morti non per il covid ma con il covid, tale prospettiva andrebbe nella direzione di coloro che ritengono passata la pandemia con le conseguenti azioni di contenimento che, al di là dei fondamentali vaccini, rimangono le medesime della peste veneziana del 1630 con i DPI del medico della peste e la bacchetta per il distanziamento dai pazienti, la patente di sanità uguale al Green pass di oggi e i lockdown con appositi lazzaretti di antica memoria. Per discutere scientificamente dell’attuale evoluzione del COVID, Motore Sanità invita scienziati e medici esperti sulle tesi riportate nella pubblicazione del Prof.  Palù e del suo team. L'articolo TRA SCIENZA E COSCIENZA DIFFUSIONE E INVERSA LETALITÀ DEL SARS COV 2 proviene da Motoresanità.it. Read More
L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA LE PROPOSTE PER I PRIMI 100 GIORNI DELLA NUOVA LEGISLATURA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’obiettivo di questa giornata è quello di raccogliere e sviluppare il  lavoro dell’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, per mettere in evidenza gli aspetti più rilevanti e urgenti che la nuova legislatura deve affrontare per consentire al nostro Sistema Sanitario di raggiungere risultati che abbiano  una forte ricaduta sulla cura e la gestione dei pazienti. Dieci le “tracce” proposte ai partecipanti, che verranno implementate durante l’evento  e produrranno proposte concrete da illustrare e speriamo realizzare  nella prima parte della nuova legislatura. Gli argomenti che verranno trattati  sono il frutto di un’elaborazione di alto profilo, che ha visto il contributo di molti professionisti , esperti della materia e decisori politici , del mondo dell’industria , delle istituzioni e della scienza ,di rappresentanti dei pazienti ,che hanno avuto modo di confrontarsi sul campo  con il difficile mondo delle politiche sanitarie e riflettere sui punti deboli e sulle eccellenze del nostro SSN   Il Board scientifico di Motore Sanità ritiene che il punto principale su cui si snodano tutte le azioni e gli obiettivi sia quello relativo alle risorse umane. Se è vero che ci sono stati errori di pianificazione,  occorre ripartire proprio da lì per arrivare a programmare la formazione e il numero dei professionisti sanitari, tutti, che tenga conto delle effettive esigenze di quantità di professionisti e specificità di specializzazione delle strutture sanitarie, dei territori e dei pazienti. Non possiamo dimenticare che le risorse professionali in opera nel nostro Sistema Sanitario hanno svolto un prezioso lavoro e lo continuano a svolgere con una capacità molto elevata. Ma se non c’è un’organizzazione e una chiara indicazione del percorso da svolgere, sicuramente tante di queste preziose energie potrebbero  essere disperse.  C’è l’urgenza di portare avanti azioni concrete per far sì che da subito  possano essere date  le giuste risposte. Siamo in un momento di grande trasformazione del SSN, e il nostro lavoro di osservatorio parte necessariamente  dall’analisi dell’esistente e  dalle riforme approvate per la realizzazione del Pnnr: uno dei maggiori problemi per la sua realizzazione è proprio la carenza di personale e la sua formazione. In questo evento verrà quindi svolto un focus sulle risorse umane, su quali meccanismi agire subito nell’emergenza e poi con uno sguardo più ampio , pensare al il futuro del SSN e della sua organizzazione senza trascurare il “ benessere organizzativo” delle strutture , che significa soprattutto mettere in atto politiche che cercano  di rendere più efficace il lavoro di chi opera in Sanità. I risultati di questa giornata  lavoro e di elaborazione di idee e progetti , verrà messo a disposizione, di specifici stakeholder e policy makers e naturalmente istituzioni, che ne valuteranno la coerenza , la comprensione,  l’applicabilità e le ricadute sul sistema, primi tra tutti i pazienti e le loro famiglie . L'articolo L’OSSERVATORIO INNOVAZIONE DI MOTORE SANITÀ PRESENTA LE PROPOSTE PER I PRIMI 100 GIORNI DELLA NUOVA LEGISLATURA proviene da Motoresanità.it. Read More
PERSONE CON EPILESSIA: PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – PIEMONTE – LIGURIA – VALLE D’AOSTA
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisi caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato oppure a terapie palliative.  Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguarda l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
L’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999), Legge in realtà fortemente innovativa. 
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che Stato e Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole di ogni
PERSONE CON EPILESSIA: PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE – EMILIA ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’Epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale dovuta ad una ipereccitabilità dei neuroni corticali per cause diverse tra loro (strutturali, genetiche, metaboliche, infettive, disimmuni o sconosciute) che si manifesta clinicamente attraverso le crisi caratterizzate da  segni e sintomi anch’essi con diversa espressione fenotipica. Le crisi possono infatti avere un esordio focale o generalizzato, con sintomi motori o non motori e associarsi o no a perdita della consapevolezza e/o della coscienza. La terapia delle Epilessie si basa sull’assunzione di farmaci anti-crisi, che però non sempre consentono un controllo soddisfacente delle crisi, tenuto conto che a tutt’oggi circa un terzo delle Persone con Epilessia risulta essere farmacoresistente. In questi casi, quando possibile, si può ricorrere ad un intervento chirurgico mirato oppure a terapie palliative.  Inoltre il peso complessivo dell’Epilessia è gravato dallo stigma che la patologia tuttora comporta, sia a livello individuale che sociale, con importanti limitazioni per quanto riguarda l’autonomia personale, in ambito scolastico e lavorativo, nell’attività sportiva, etc… Dall’analisi delle diverse situazioni regionali emergono le seguenti priorità: Il Sistema Sanitario, per riuscire a garantire un’effettiva presa in carico della Persona con Epilessia (PcE) per tutta la vita, deve creare o potenziare (se già esistenti) delle Strutture assistenziali regionali connesse in rete e coordinate a livello nazionale.
É necessario definire ed implementare in tutte le Regioni un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che assicuri alle PcE l’accesso rapido alle strutture dedicate sia in situazioni emergenziali che durante tutto il decorso della malattia, strutture che dispongano di risorse  sia umane che strumentali qualificate e che permettano una presa in carico multidisciplinare.
L’accesso a tutti i farmaci anti-crisi ed al loro dosaggio deve essere agevole ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, con inserimento di un epilettologo nelle Commissioni regionali apposite, in modo da evitare che i nuovi farmaci subiscano limitazioni di utilizzo e possano invece essere prescritti grazie a una maggiore consapevolezza del bisogno clinico, alla corretta definizione del paziente target e della conseguente place in therapy.
É altresì necessario l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per includere, ad esempio, l’esenzione ticket anche per la Risonanza Magnetica, fondamentale per la diagnosi di Epilessia, ed è anche necessario ampliare la diagnostica in campo genetico andando oltre i test assicurati per le Malattie Rare.
Importante è inoltre favorire l’accesso alla chirurgia dell’Epilessia per le PcE che possano trarre vantaggio da questa metodologia, potenziando le risorse delle strutture già esistenti e creandone altre per garantire una migliore distribuzione dei Centri sul territorio nazionale.
É mandatorio assicurare alle PcE un supporto sociale in quanto una delle maggiori discriminazioni si verifica in campo lavorativo, soprattutto per la scarsa attuazione delle norme contenute nella legge vigente riguardante l’inserimento occupazionale dei disabili (Legge n. 68 del 13/3/1999), Legge in realtà fortemente innovativa. 
Essendo lo stigma (sia sociale che individuale) uno dei principali fattori impattanti sulle PcE occorre che Stato e Regioni mettano in atto tutte le azioni  possibili per migliorare la conoscenza dell’Epilessia tra la popolazione generale, gli insegnanti delle scuole di ogni
RIDUZIONE DEL RISCHIO COME STRATEGIA DI SALUTE PUBBLICA NELL’ELIMINAZIONE DELLE SIGARETTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma RAZIONALE Si fuma da secoli, e in diversi modi: sigari, sigarette, pipe. Il fumo fa male: “nuoce gravemente alla salute” come viene correttamente riportato sulle confezioni di sigari, sigarette, tabacco.  Sebbene l’obiettivo di ogni Operatore Sanitario debba rimanere la totale disassuefazione, i fumatori non sono in diminuzione, o calano troppo lentamente. In Italia ci sono 11 milioni di fumatori, fuma circa un adulto su 4, e la dipendenza dal fumo è quindi una condizione di molti. Non è sufficiente voler smettere di fumare per riuscire a smettere di fumare. Il tabagismo è una dipendenza chimica, da nicotina, ma anche una dipendenza psicologica, di gestualità, di appartenenza ad un gruppo. Come per tutte le dipendenze anche per il tabagismo è necessario attivare delle strategie di sostegno per:  A) Smettere di fumare
B) Ridurre il fumo
C) Ridurre i danni provocati dal fumo I recenti progressi tecnologici hanno permesso lo sviluppo di una categoria di prodotti alternativi non a combustione, che proprio per il fatto che potenzialmente riducono il rischio, offrono una valida opportunità per i fumatori adulti. Molti gli studi indipendenti realizzati finalizzati alla comparazione del danno, ma poche le conclusioni scientifiche per valutare la reale riduzione del rischio. Un confronto per valutare la riduzione del rischio con i prodotti alternativi è estremamente importante, dato il numero di morti legato al fumo da tabacco combusto. In molteplici campi della medicina (alcolismo in primis, ma anche oncologia, alimentazione, malattie infettive…) è contemplato il concetto di riduzione del rischio. Nel mondo del tabagismo, però, questo aspetto non è ancora accettato né applicato.  È obiettivo prioritario dunque perseguire una strategia progettuale che focalizzi l’attenzione sul concetto di riduzione del rischio dei prodotti alternativi senza combustione, per rendere le Istituzioni consapevoli del fatto che i MMG e tutti gli Stakeholder coinvolti in questo ambito debbano essere informati per fornire valide indicazioni agli assistiti che decidono di continuare a fumare. Anche la FDA si è di recente pronunciata sullo snus, sui prodotti a tabacco riscaldato e sulla sigaretta elettronica, definendoli un’opportunità per ridurre l’esposizione a sostanze dannose dei tabagisti che decidono di continuare a fumare. Data la grande opportunità che ci si pone davanti, le Istituzioni del nostro Paese non possono rimanere indifferenti, ma dovrebbero promuovere un confronto. Per fare ciò, è necessario anche dare maggiore evidenza ai risultati scientifici degli studi condotti su questa categoria di prodotti ed analizzare i risultati con spirito olistico. Tra i più recenti contributi, il rapporto di valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità afferma che: non è possibile riconoscere la riduzione delle sostanze tossiche dei prodotti non a combustione rispetto a quelli a combustione, a parità di condizioni di utilizzo; I dati scientifici non permettono di stabilire il potenziale di riduzione del rischio rispetto ai prodotti a combustione a parità di condizioni di utilizzo, sia per quanto riguarda l’impatto nei fumatori relativamente alla riduzione della mortalità e morbilità fumo correlate, sia per quanto riguarda l’impatto nei non fumatori e negli ex-fumatori relativamente alla capacità del prodotto
SCOMPENSO CARDIACO – L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI – PIEMONTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa2-3,8, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta4. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi9. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico11 molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione preservata. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia
DEGENARAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA – TORINO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO La maculopatia è caratterizzata dalla progressiva perdita della visione centrale, spesso bilaterale, limitando molto la funzione visiva. La maculopatia senile legata all’età è la forma più frequente e colpisce 25/30 milioni di persone nel solo occidente. Ma esistono diverse altre forme di maculopatia come quella senile essudativa  la cui incidenza in rapporto all’aumento della malattia e all’invecchiamento della popolazione prospetta scenari preoccupanti. Da una precedente analisi del Politecnico di Milano emerge che in Piemonte il percorso di riferimento per i pazienti con sospetto di maculopatia inizia presso tre tipologie di attori presenti sul territorio: i medici di medicina generale, gli oculisti territoriali e altri centri oculistici. Alla visita oculistica di approfondimento, il centro oculistico di II livello con ambulatorio dedicato effettua esami strumentali per confermare o meno il sospetto di diagnosi; in caso di conferma di diagnosi, il centro di II livello procede a raccogliere il consenso informato e fissa il trattamento. Il trattamento intravitreale dovrebbe avvenire entro 20 giorni dall’invio al centro oculistico di II livello con ambulatorio dedicato. A seguito del primo trattamento è previsto, dopo qualche giorno, una visita di controllo, a cui seguono trattamenti e controlli secondo lo schema terapeutico di riferimento. Tale percorso, se implementato in modo uniforme, permetterebbe ai Centri di Riferimento della Regione Piemonte di risolvere alcune delle criticità rilevate a livello quantitativo:  Eterogeneità dei centri oculistici di II livello per volumi, canali di ingresso e tempi di attesa 
Importante riduzione di tutte le attività dal 2019 al 2021, con una maggiore incidenza sulle diagnosi (-63%) e sulle visite (-50%) ma anche sul numero di pazienti trattati, soprattutto se naive (-49%) 
Numero di trattamenti nell’anno per singolo paziente (in crescita da 2,6 nel 2019 a 3,4 nel 2020) molto inferiore ai target di riferimento. Inoltre per la degenerazione maculare gioca un ruolo importante la mancanza di uno screening tra i potenziali malati, poiché molti si recano dall’oculista solo con sintomi e degenerazione avanzata, la difficoltà di recupero del pregresso che non ha potuto rifarsi ai luoghi di cura durante la pandemia. A tal proposito Motore Sanità organizza un evento per analizzare le possibilità terapeutiche innovative per la degenerazione maculare senile essudativa e le difficoltà nel riuscirà ad intercettare precocemente i pazienti ed i processi di presa in carico ancora difficoltosi per coloro che sono già in cura. L'articolo ONCOnnection – STATI GENERALI – SUD: CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, SICILIA proviene da Motoresanità.it. Read More
IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE. FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE: PUGLIA, CAMPANIA, SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero,  è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni). In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori. Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse. L'articolo ONCOnnection – STATI GENERALI – SUD: CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, SICILIA proviene da Motoresanità.it. Read More
IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’ingresso dei farmaci equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale è un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che dovrebbe aver modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale. Questo poiché oramai sono inconfutabili le evidenze scientifiche disponibili di come questi farmaci siano uno strumento di cura che garantendo la medesima efficacia terapeutica supporta la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari, generando risorse fondamentali da investire nell’innovazione. Gli esperti concordano nell’affermare che questi farmaci attraverso il ripristino della concorrenzialità aumentano l’efficienza del sistema (più salute a parità di risorse spese), stimolando la competizione etica sul prezzo dei produttori, dando a più cittadini facile accesso a cure di qualità. Paesi, Regioni, aziende sanitarie che hanno da subito appoggiato questi farmaci si sono trovati ad avere un mercato decisamente progredito. Purtroppo ad oggi in Italia i farmaci branded ogni anno generano ancora un copayment di oltre un miliardo all’anno e nei diversi territori vi è ancora una strana proporzione inversa tra la spesa per farmaci di marca e reddito pro capite. Risorse queste che potrebbero essere impiegate dai cittadini per acquistare migliori e più utili servizi. Molto si è fatto e molto si farà per diffondere informazioni corrette in questo ambito. Ma esistono ancora grosse sacche di resistenza tra operatori del settore e soprattutto pazienti, ai quali le informazioni arrivano senza opportuni approfondimenti e da fonti spesso prive di autorevolezza in materia. Motore Sanità in questo percorso attraverso le aziende sanitarie Italiane, intende fare chiarezza su questi aspetti con il supporto dei più autorevoli esperti, condividendo strumenti utili per una migliore scelta e buone pratiche disponibili già messe in atto. L'articolo ONCOnnection – STATI GENERALI – SUD: CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, SICILIA proviene da Motoresanità.it. Read More
ONCOnnection – STATI GENERALI – NORD EST: TRENTINO-ALTO ADIGE, VENETO, FRIULI-VENEZIA GIULIA E EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione da
ONCOnnection – STATI GENERALI – NORD EST: TRENTINO-ALTO ADIGE, VENETO, FRIULI-VENEZIA GIULIA E EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato. I temi principali  emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per “copiare“ le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’ immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà  elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle,  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. Le tempistiche di approvazione da
IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE: FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE: TOSCANA, MARCHE, UMBRIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero,  è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni). In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori. Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse. L'articolo DEGENARAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA – TORINO proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – CAMPANIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo DEGENARAZIONE MACULARE
10­­th EIEM CONFERENCE – EXERCISE IS MEDICINE – PADOVA 2022
Archivi Eventi - Motoresanità.it Di seguito le istruzioni per procedere con l’effettiva registrazione e l’acquisto dei biglietti. – BONIFICO BANCARIO
IT18Y0306909606100000072652
Intestatario: PANACEA SCS
Per favore riporti i seguenti dati:
Nome e cognome:
Indirizzo email:
Indirizzo di residenza:
Codice fiscale: – PAYPAL
I pagamenti online saranno disponibili dal 30 Settembre al seguente sito:
https://events.zoom.us/e/view/mZlbD6cmSyymzaPxtq3wmw
Per favore riportati i seguenti dati:
Nome e cognome:
Indirizzo email:
Indirizzo di residenza:
Codice fiscale: Ulteriori dettagli sono disponibili al sito:
https://exerciseismedicine.it/ Biglietto standard 150,00€.
Prezzo speciale per studenti, Medici in Formazione Specialistica, iscritti a EIM Italy e partecipanti da remoto (via zoom) 100,00€.
Per ottenere in crediti ECM è necessario partecipare in presenza e per almeno il 90% della durata delle sessioni. SITO DELL’EVENTO:
Giardino Botanico
Via Orto Botanico, 15, 35123 Padova PD, Italy
https://www.ortobotanicopd.it/en   ADDITIONAL INFORMATION FOR ITALIAN HEALTHCARE PROFESSIONALS ATTENDING THE CONFERENCE   L’EVENTO E’ APERTO PER N. 150 ISCRITTI PER TUTTE LE CATEGORIE PROFESSIONALI N 2.1 CREDITI ECM per la giornata del 29 Ottobre Ai fini dell’attestazione dei crediti ECM è necessaria: la partecipazione in presenza degli iscritti, al 90% dell’intera durata delle attività formative, con verifica tramite firma di frequenza in entrata e in uscita;
la compilazione e restituzione alla segreteria della scheda di valutazione/gradimento e della scheda anagrafica. Provider id. 1884 – Dipartimento di Medicina – DIMED Palasanità – Stanza n. 46  Tel. 049.8218689-8793 Email: providerecm.dimed@unipd.it  L'articolo SALUTE MENTALE COME SUPERARE LO STIGMA IN SANITÀ proviene da Motoresanità.it. Read More
SALUTE MENTALE COME SUPERARE LO STIGMA IN SANITÀ
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’Emilia Romagna spende per la salute mentale il 3.6% del Fondo Sanitario Regionale, pari a 285 milioni di euro, mentre la spesa media nazionale è del 2,9%. Ma le conseguenze del persistere dello stigma, con  stili di vita sbagliati e ritardo nell’accesso alle cure, incidono sulla durata della vita dei pazienti con disturbi psichici, che hanno una mortalità per infarto e tumore 2,6 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Nelle altre regioni probabilmente non andrà meglio e tale preoccupante analisi mette in discussione il concetto di equità ed universalità, principi fondanti del nostro SSN. Da tempo si chiede di riportare la salute mentale al centro dell’agenda di governo, ma nonostante l’impegno di spendere il 5% del fondo sanitario regionale per la psichiatria,  tutte le regioni non stanno ottemperando a quanto sottoscritto nell’accordo stato-regioni. Le soluzioni sono articolate e vanno dal potenziamento dei servizi, a campagne di comunicazione per i cittadini ed ad una formazione adeguata per gli operatori delle altre discipline medico chirurgiche. Per discutere dello stigma in psichiatria e delle conseguenze ed azioni da mettere in atto, Motore Sanità organizza un apposito incontro con gli esperti del settore, i rappresentanti dei cittadini e le istituzioni. L'articolo SALUTE MENTALE COME SUPERARE LO STIGMA IN SANITÀ proviene da Motoresanità.it. Read More
L’AUTOMAZIONE DEL PERCORSO FARMACO IN OSPEDALE E NEL TERRITORIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Sulla spinta delle molte debolezze di sistema sperimentate durante la pandemia, i grandi cambiamenti in atto nel mondo della Sanità, vedono come punto chiave di ripartenza la necessità di una grande e rapida riorganizzazione dei servizi. Uno degli aspetti cruciali di questa riorganizzazione certamente interessa la logistica dei beni sanitari (farmaci, dispositivi, tecnologie informatiche in primis).  La logistica efficace, per definizione stessa, dovrebbe essere caratterizzata dal garantire un elevato livello di accuratezza e sicurezza agli utenti finali, fornendo con rapidi tempi di risposta, le quantità di servizi richiesti nel luogo più congruo e nella condizione appunto più sicura. Tutto ciò con costi sostenibili per il sistema. La pandemia ha dato ancor più evidenza al valore clinico ed economico legato a questi aspetti. La prossimità delle cure, l’home delivery sono argomenti in questa situazione di grande stress per il sistema assistenziale, usciti alla ribalta come elementi da tutti condivisi come prioritari e su cui investire. La logistica del percorso del farmaco ad esempio, ha ricadute dirette sulla qualità dei percorsi clinico assistenziali in termini di prevenzione e gestione degli eventi avversi, sulla standardizzazione dei processi, sulla tracciabilità e l’ottimizzazione dei flussi, sulla riduzione degli sprechi e sul conseguente monitoraggio e controllo della spesa. Per questi aspetti l’implementazione di soluzioni che permettono l’automazione e l’informatizzazione negli ospedali e nel territorio rappresentano una reale opportunità di efficientamento e di sostenibilità dei SSR. Il PNRR contribuirà attraverso la messa a disposizione di ingenti risorse a fare in modo che molti di questi obiettivi fino a poco tempo fa ritenuti chimere, oggi diventino raggiungibili e realizzabili nel breve termine? È un auspicio comune ma serviranno strategie condivise in grado di fornire in ogni territorio le stesse opportunità, magari partendo da quanto di positivo si è già realizzato attraverso buone pratiche. Motore Sanità su queste basi e su questi nodi, intende creare delle occasioni di confronto coinvolgendo i principali attori di sistema per proporre un utilizzo efficace delle risorse. L'articolo L’AUTOMAZIONE DEL PERCORSO FARMACO IN OSPEDALE E NEL TERRITORIO proviene da Motoresanità.it. Read More
SCOMPENSO CARDIACO – L’INNOVAZIONE CHE CAMBIA E SALVA LA VITA DEI MALATI CRONICI – VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Lo scompenso cardiaco colpisce circa 15 milioni in Europa,, con una prevalenza nota dell’1-2% ma oltre il 10% in quelli di età superiore ai 70 anni ed una incidenza pari a 5/1000 all’anno considerando solo popolazione adulta. E’ una patologia cronica con esito fatale nel 50% dei pazienti entro cinque anni dalla diagnosi. Lo scompenso cardiaco in Italia è la causa principale di ospedalizzazione nelle persone di età superiore ai 65 anni con un impatto non solo clinico, ma anche sociale ed economico molto rilevante (su 1 milione di persone causa di circa 190 mila ricoveri/anno con una spesa di circa 3 miliardi €/annui per l’85% dovuto a ricoveri, e spesa media/paziente oltre 11.800 €/anno). La principale categoria di scompenso cardiaco è quella che valutando la frazione di eiezione (% di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che si contrae) indica una frazione di eiezione preservata (HFpEF).  Affligge il 50% dei pazienti e si verifica quando il ventricolo sinistro non riesce a contrarsi in maniera adeguata e quindi pompa meno sangue ossigenato. Lo scompenso cardiaco è comunque spesso associato ad altre malattie del sistema cardio-nefro-metabolico come il diabete di tipo 2 e le malattie renali. A causa della natura interconnessa di questi sistemi, il miglioramento di uno può portare effetti positivi in tutti gli altri. Per questi motivi si sono studiati gli effetti della classe degli inibitori selettivi del co-trasportatore renale di sodio e glucosio (SGLT2i), già indicati sia come monoterapia sia in terapia di combinazione in pazienti con diabete di tipo 2 e che hanno dimostrato attraverso numerosi studi RCT di garantire benefici aggiuntivi come la riduzione della pressione arteriosa e dei ricoveri per scompenso(-35%), il rallentamento del declino della funzionalità renale(-39%), la mortalità per tutte le cause (-32%). Sulla base di queste evidenze sono stati impostati numerosi nuovi studi con lo specifico obiettivo di valutarne l’impatto in ambito cardiovascolare indipendentemente dal diabete. In particolare i dati preliminari indicavano come l’effetto degli SGLT2i inibitori si osservasse già nei primi 3 mesi di trattamento, suggerendo un meccanismo non esclusivamente collegato alla riduzione della glicemia. Così si è aperta la strada ad una nuova indicazione che rappresenta una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco cronico sintomatico. Numerose evidenze supportano infatti l’indicazione che questa relativamente nuova classe di farmaci si confermi anche nello scompenso, in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale.  Tali dati quindi di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbero offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso ed ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie. Sulla base di queste evidenze Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto nelle diverse regioni italiane per favorire una condivisione di idee sulla revisione del disease management per questa importante cronicità, che interessa una ampia fetta di cittadini. L'articolo SCOMPENSO
PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE – SARDEGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Patologie che comportano anemie severe trasfusione-dipendenti, come le mielodisplasie e la beta-talassemia, oltre a condizionare pesantemente la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti, hanno purtroppo un impatto rilevante sulla loro aspettativa di vita.  Le prime che ogni anno in Italia fanno segnare una incidenza di 3.000 nuovi casi, sono determinate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. In particolare, in quasi tutti questi pazienti, la riduzione di globuli rossi causa l’anemia che aggravandosi nel tempo, necessita di regolari trasfusioni di sangue e pone il paziente a rischio di ammalarsi di leucemia mieloide acuta. Trattare in modo efficace l’anemia severa trasfusione-dipendente riducendo i rischi di complicanze ad essa associati, è la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. La seconda è una malattia genetica ereditaria, conosciuta anche come anemia mediterranea poiché la variante scoperta per prima fu quella diffusa fra le popolazioni che vivevano nel bacino mediterraneo. È più frequente tra persone di origine italiana, greca, mediorientale, sud-asiatica e africana, e l’Italia è uno dei paesi a più alta prevalenza con circa 7.000 pazienti. Il difetto congenito di produzione dell’emoglobina che la caratterizza, è dovuto a mutazioni nel gene HBB sul cromosoma 11, la cui gravità dipende dalla natura della mutazione, di solito asintomatica nella forma eterozigote ma sintomatica nella omozigote. Se mutati entrambi i 2 geni delle catene beta, si ha la beta talassemia major, che presenta un quadro clinico severo e grave anemia dovuta a globuli rossi molto piccoli (microciti) inadatti a svolgere la loro funzione. I sintomi compaiono già nei primi mesi di vita e se non si interviene con adeguate terapie, le conseguenze possono essere deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari. Sino a 50 anni fa la sopravvivenza per i pazienti affetti da questa forma era 10-15 anni, ma la ricerca sta producendo grande innovazione. Attualmente con la possibilità di effettuare la diagnostica prenatale è molto importante, nelle zone endemiche, diagnosticare  i portatori sani, individuare le coppie costituite da due portatori, quindi a rischio di avere figli affetti da Talassemia, fornire tutte le informazioni necessarie , offrire la possibilità di diagnosi prenatale. Tutto ciò consente di evitare la nascita di bimbi affetti da Talassemia, a meno che non sia una precisa scelta della coppia. In entrambe le patologie la sopravvivenza dei pazienti oggi prevede trasfusioni ogni 2-3 settimane e assunzione quotidiana di terapia ferrochelante, che eviti i danni da accumulo/intossicazione di ferro in organi vitali (cuore, fegato e pancreas).  La recente introduzione  di una terapia innovativa, che può influire sia sul consumo di sangue che sul fabbisogno di terapia ferro-chelante,  potrebbe realmente migliorare la vita di questi cittadini, dando nuove speranze alle famiglie: consentirebbe infatti di diminuire, il fabbisogno trasfusionale del 33% nel 70% dei pazienti beta-talassemici gravi, mentre farebbe risultare libero da trasfusioni per circa 2 mesi il 47% di quelli con sindrome mielodisplastica con
IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE: FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero,  è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni). In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori. Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE – EMILIA ROMAGNA proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE – EMILIA ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le patologie che comportano anemia severa e trasfusione-dipendenza, come la beta-talassemia e le mielodisplasie, oltre a condizionare pesantemente la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti, hanno purtroppo un impatto rilevante anche sulla loro aspettativa di vita.  La beta-talassemia è una malattia ereditaria, conosciuta anche come anemia mediterranea poiché descritta per prima fra le popolazioni del bacino mediterraneo è. È più frequente tra persone di origine italiana, greca, mediorientale, sud-asiatica e africana. L’Italia è uno dei paesi a più alta prevalenza con circa 7.000 pazienti. Il difetto congenito di produzione dell’emoglobina che la caratterizza, è dovuto a mutazioni a carico del gene della beta globina. Di solito è asintomatica nella forma eterozigote (portatore sano). Quando invece la mutazione interessa entrambe le copie dei geni beta globinici, si ha la beta talassemia major, che presenta un quadro clinico caratterizzato da anemia severa dovuta al difetto di produzione di  globuli rossi. I sintomi compaiono entro il primo anno di vita e se non si interviene con adeguate terapie (trasfusioni di sangue ogni 2-3 settimane e terapia chelante per la rimozione del ferro in eccesso), compaiono complicanze severe a carico di tutti gli organi ( deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari) che limitano fortemente l’aspettativa di vita. In passato, infatti, la sopravvivenza per i pazienti affetti da questa grave patologia non superava l’età adolescenziale. Grazie alla disponibilità di cure appropriate, negli ultimi decenni, l’aspettativa di vita dei pazienti è significativamente aumentata fino a superare i 50 anni. Grazie ai programmi di prevenzione, è possibile inoltre identificare le coppie di portatori sani a rischio di trasmettere la talassemia ai figli e offrire la possibilità di effettuare la diagnostica prenatale.  L’unica terapia curativa per la beta talassemia approvata ad oggi è il trapianto di cellule staminali, che però è riservato ad una minoranza di pazienti che dispongono di donatore compatibile. Negli ultimi anni stiamo assistendo all’accelerazione degli studi sperimentali di terapia genica per la talassemia, e si auspica che nel giro di qualche anno possano aprirsi nuovi orizzonti di cura per queste patologie. Le mielodisplasie ogni anno in Italia fanno segnare una incidenza di 3.000 nuovi casi. Si tratta di patologie che insorgono nell’età adulta, determinate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. In particolare, in quasi tutti questi pazienti, l’anemia tende ad aggravarsi nel tempo, comportando la necessità di frequenti trasfusioni di sangue e ponendo il paziente a rischio di ammalarsi di leucemia acuta.  Trattare in modo efficace l’anemia trasfusione-dipendente riducendo i rischi di complicanze ad essa associati, è dunque la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita di questi pazienti. La recente approvazione di una terapia innovativa volta a ridurre significativamente il fabbisogno trasfusionale nei pazienti talassemici e in alcune forme di mielodisplasia potrà avere un impatto importante soprattutto in termini di miglioramento della qualità di vita dei pazienti (riduzione del numero di trasfusioni, riduzione
IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE: FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero,  è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni). In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori. Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse. L'articolo PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – CAMPANIA proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – PUGLIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
TORINO – IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE: FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione. Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero,  è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni). In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori. Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse. L'articolo PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
L’AUTOMAZIONE DEL PERCORSO FARMACO IN OSPEDALE E NEL TERRITORIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Sulla spinta delle molte debolezze di sistema sperimentate durante la pandemia, i grandi cambiamenti in atto nel mondo della Sanità, vedono come punto chiave di ripartenza la necessità di una grande e rapida riorganizzazione dei servizi. Uno degli aspetti cruciali di questa riorganizzazione certamente interessa la logistica dei beni sanitari (farmaci, dispositivi, tecnologie informatiche in primis).  La logistica efficace, per definizione stessa, dovrebbe essere caratterizzata dal garantire un elevato livello di accuratezza e sicurezza agli utenti finali, fornendo con rapidi tempi di risposta, le quantità di servizi richiesti nel luogo più congruo e nella condizione appunto più sicura. Tutto ciò con costi sostenibili per il sistema. La pandemia ha dato ancor più evidenza al valore clinico ed economico legato a questi aspetti. La prossimità delle cure, l’home delivery sono argomenti in questa situazione di grande stress per il sistema assistenziale, usciti alla ribalta come elementi da tutti condivisi come prioritari e su cui investire. La logistica del percorso del farmaco ad esempio, ha ricadute dirette sulla qualità dei percorsi clinico assistenziali in termini di prevenzione e gestione degli eventi avversi, sulla standardizzazione dei processi, sulla tracciabilità e l’ottimizzazione dei flussi, sulla riduzione degli sprechi e sul conseguente monitoraggio e controllo della spesa. Per questi aspetti l’implementazione di soluzioni che permettono l’automazione e l’informatizzazione negli ospedali e nel territorio rappresentano una reale opportunità di efficientamento e di sostenibilità dei SSR. Il PNRR contribuirà attraverso la messa a disposizione di ingenti risorse a fare in modo che molti di questi obiettivi fino a poco tempo fa ritenuti chimere, oggi diventino raggiungibili e realizzabili nel breve termine? È un auspicio comune ma serviranno strategie condivise in grado di fornire in ogni territorio le stesse opportunità, magari partendo da quanto di positivo si è già realizzato attraverso buone pratiche. Motore Sanità su queste basi e su questi nodi, intende creare delle occasioni di confronto coinvolgendo i principali attori di sistema per proporre un utilizzo efficace delle risorse. L'articolo PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
MITRACLIP – PRESENTE E FUTURO DI UNA  TERAPIA MINI-INVASIVA PER L’INSUFFICIENZA MIOCARDICA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE L’Insufficienza Mitralica (IM), o Rigurgito Mitralico, è la valvulopatia più comune nei paesi occidentali e la sua prevalenza cresce fortemente con l’età. Infatti si stima che oggi, circa il 10% delle persone di età superiore a 75 anni sia affetta da IM almeno moderata che, se non trattata, può portare allo Scompenso Cardiaco con conseguente diminuzione della sopravvivenza. Numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti con IM moderata – severa presentano una mortalità statisticamente più elevata rispetto ai quelli con grado lieve, un’incidenza di re-ospedalizzazione dell’80% superiore rispetto a pazienti con gradi minori di IM nonché una riduzione della qualità della vita.  Le linee guida – sia delle società americane ACC/AHA, sia europee ESC – raccomandano il trattamento cardio-chirurgico per i pazienti con forme severe di IM ma nonostante tali indicazioni, circa il 50% dei pazienti sintomatici sofferenti di IM severa non viene sottoposta ad intervento. Da più di 10 anni è disponibile una procedura mini-invasiva innovativa, il sistema MitraClip (Abbott Vascular, Abbott Park, Illinois, USA), dispositivo medico che consente la riparazione per via transcatetere della valvola mitrale.  MitraClip è una tecnologia basata su un approccio con accesso percutaneo e rappresenta una valida alternativa terapeutica nei pazienti sintomatici con IM ad alto rischio operatorio in cui la terapia medica tradizionale non è più sufficiente. La procedura consiste nell’inserimento di una “clip” sui lembi della valvola mitrale in corrispondenza dell’origine del rigurgito attraverso un approccio per via transcatetere, risalendo la vena femorale fino al cuore. Il paziente candidato alla riparazione transcatetere della valvola mitrale viene preso in carico dall’Heart Team della struttura sanitaria di riferimento composto da più specialisti tra cui Cardiologo Clinico, Cardiologo Interventista, Ecocardiografista, Cardiochirurgo, Anestesista e team infermieristico.  Le prove di efficacia e sicurezza di MitraClip derivano da più di 1.000 pubblicazioni e più di 150.000 pazienti trattati nel mondo e indicano una riduzione della mortalità, una riduzione dei ricoveri per scompenso cardiaco e il miglioramento della qualità di vita.  Inoltre, è stato dimostrato che la riparazione con MitraClip è costo – efficace soprattutto grazie alla riduzione delle re-ospedalizzazioni.  CERGAS Bocconi, dopo aver pubblicato la prima analisi di costo-efficacia su Mitraclip – basata su dati real world italiani nel 2016 – ha di recente adattato un modello di budget impact e ha sviluppato un esercizio di value-based planning relativo sia al contesto italiano, che al regionale lombardo, dimostrando l’impatto economico favorevole per il Sistema Sanitario generato da una maggiore diffusione della procedura transcatetere con MitraClip nella popolazione target.  Motore Sanità, alla luce dell’importanza dei risultati ottenuti, organizza un evento che coinvolge i Clinici e Direttori delle strutture sanitarie lombarde, le Istituzioni regionali e i rappresentanti dei pazienti. L’obiettivo è quello di avviare il dibattito sull’implementazione delle strategie e sulle azioni concrete che il Sistema Sanitario Lombardo può mettere in campo per garantire ai pazienti un accesso tempestivo e appropriato a questa terapia transcatetere, garantendo al contempo la sostenibilità del SSR attraverso un’adeguata programmazione. Questo dibattito inoltre si colloca in un momento storico molto
FOCUS ON ALFA- MANNOSIDOSI – EVENTO ECM
Archivi Eventi - Motoresanità.it Accreditamento ECM-Agenas: 604- 357121 Tipologia: RESIDENZIALE Medici Chirurghi (MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; NEUROLOGIA; PEDIATRIA), DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO OSPEDALIERO La durata dell’evento è di 2 ore formativa, per un totale di 2 crediti ECM. REGISTRAZIONE E ACCESSO: IMPORTANTE: Per aver diritto al questionario l’iscrizione al corso dovrà avvenire tramite: https://fad.summeet.it  prima dell’inizio dello stesso ISTRUZIONI: In caso di primo accesso al sito compilare il form di creazione utente (da “REGISTRAZIONE”);
In caso di utente già registrato al sito accedere con le proprie credenziali (Username e Password);
Trovare il corso attraverso la funzione cerca, inserendo codice ECM;
Iscriversi al corso prima dell’inizio dell’evento;
Alla conclusione del meeting, effettuando nuovamente l’accesso sulla piattaforma, fare clic su “Test di verifica dell’apprendimento”disponibile;
Sulla pagina dell’evento per compilare il questionario ecm;
Il test può essere effettuato SOLTANTO UNA VOLTA e sarà considerato superato al corretto completamento del 75% dei quesiti proposti;
Subito dopo sarà possibile compilare il questionario sulla qualità percepita. IMPORTANTE: Per avere diritto ai crediti ECM, tale procedura andrà completata entro 72 ore dalla conclusione del corso. RAZIONALE SCIENTIFICO L’alfa-mannosidosi viene classificata come una malattia rara compresa nella categoria delle patologie da accumulo lisosomiale, alla cui base si riscontra una mutazione di uno o più geni che codificano per diverse proteine presenti nel lisosoma, che, non degradando accuratamente alcune macromolecole ne provocano l’accumulo patologico all’interno della cellula. Dal punto di vista del quadro sintomatologico, l’alfa-mannosidosi si può presentare in varie forme, da quella più aggressiva, con manifestazioni prevalentemente neurologiche, a quelle più attenuate, con disturbi che coinvolgono soprattutto la sfera muscolare, articolare e scheletrica. Le manifestazioni dell’alfa-mannosidosi variano da paziente a paziente, ma la malattia è essenzialmente caratterizzata da immunodeficienza (che si manifesta con infezioni ricorrenti, specialmente nella prima decade di vita), anomalie scheletriche (disostosi multipla, scoliosi e deformazione dello sterno), dismorfismi facciali (testa grande con fronte prominente, sopracciglia arrotondate, sella nasale piatta, macroglossia, denti distanziati e prognatismo), sordità neurosensoriale e deficit graduale delle funzioni mentali (con possibile sviluppo di psicosi e allucinazioni) e del linguaggio. I disturbi motori correlati comprendono debolezza muscolare, anomalie osteo-articolari e atassia. Ulteriori sintomi includono idrocefalia, epatosplenomegalia e problemi oculari, renali e cardiaci. L’alfa-mannosidosi colpisce circa un neonato ogni 500.000. La malattia ha la potenzialità di colpire qualsiasi apparato e organo: per tale motivo, è essenziale una presa in carico multidisciplinare in cui sia previsto un coordinamento tra gli specialisti che hanno in cura il paziente. Ad oggi, le persone che ricevono una diagnosi di alfa-mannosidosi hanno la possibilità di accedere a una terapia enzimatica specifica in cui viene reintegrato l’enzima mancante, con l’obiettivo di ridurre il dannoso accumulo di sostanze che si osserva a livello lisosomiale. Attualmente, non sono ancora disponibili molte evidenze circa il vantaggio di una terapia precoce nell’alfa-mannosidosi; tuttavia, le informazioni provenienti da studi effettuati su altre patologie da accumulo lisosomiale mostrano una correlazione positiva tra la precocità della terapia e misure come la sopravvivenza e la qualità della vita. Per questo motivo, nel prossimo futuro, diverrà essenziale puntare a
STATO DELL’ARTE DELLA TELEMEDICINA: IL CASO DELLA REUMATOLOGIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE  Di fronte al cambiamento che il SSN si appresta a vivere nei prossimi mesi di post pandemia e di potenziale ottimizzazione degli strumenti dovuti al PNRR, è necessario fornire indicazioni chiare a pazienti ed operatori anche riguardo agli strumenti di medicina digitale nel rispetto delle norme sulla riservatezza del dato e in accordo con lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). È pertanto doveroso utilizzare i mezzi telematici più moderni che consentano l’introduzione, a tutti i livelli, della TeleMedicina/Medicina Digitale che va intesa non come sostitutiva delle attività e responsabilità proprie del reumatologo ma come supporto alla sua professionalità e che garantisca un percorso di cura sicuro ed efficiente, ottimizzando l’impiego delle risorse e rafforzando la collaborazione tra i diversi operatori sanitari e centri prescrittori. Il Patto per la Salute 2019 – 2021 riporta, peraltro, tra i suoi obiettivi il potenziamento dell’assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale, anche nell’ottica di dare piena attuazione al Piano Nazionale delle Cronicità. Un obiettivo, questo, che la SIR condivide a pieno e ritiene possa essere meglio raggiunto attraverso l’utilizzo di strumenti di TeleMedicina per consentire il recupero della comunicazione tra paziente, medico specialista e medico di medicina generale Per tali motivi, prima in Italia tra le Società scientifiche, la SIR si è resa promotrice di una piattaforma validata secondo le linee guida della Commissione TeleMedicina del Ministero della Salute, strutturata allo scopo di realizzare “l’Ambulatorio Virtuale Reumatologico”. Non si tratta della ennesima cartella clinica elettronica, ma di un sistema informatizzato, interoperabile, che garantisce la facilità di contatti tra malato, il medico di medicina generale e lo specialista reumatologo. Tale struttura “virtuale” consiste in una piattaforma Web di TeleMedicina, denominata iARPlus, che abilita i pazienti alla fruizione, ed i professionisti all’erogazione, di una serie di servizi, nel pieno rispetto delle certificazioni richieste (firma elettronica avanzata; conformità dell’intera piattaforma alle norme sulla protezione dei dati, trasmissione e visualizzazione delle immagini in formato DICOM, un servizio di video-visita certificato). L’importante sarà verificare il parametro della compatibilità delle piattaforme utilizzate con le diverse piattaforme in uso nelle diverse regioni; bisogna infatti assicurare il funzionamento e l’interoperabilità tra i sistemi e flussi di informazioni. Fondamentale sarà inoltre la formazione del personale medico e non preposto all’utilizzo di tali strumenti, a tal fine durante il webinar si confronteranno alcune tra le esperienze più consolidate già messe in atto. L'articolo ONCONNECTION – PARALLELA – STATI GENERALI – NORD OVEST (PIEMONTE, LIGURIA E LOMBARDIA) proviene da Motoresanità.it. Read More
SUMMER SCHOOL 2022 – SESSIONE MONDOSANITÀ – 23 Settembre
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
ONCONNECTION – PARALLELA – STATI GENERALI – NORD OVEST (PIEMONTE, LIGURIA E LOMBARDIA)
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso che è stato generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto, in un volume dedicato del magazine Mondosanità. I principali temi emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per riprodurre le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle è  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. La
LA LEGGE GELLI-BIANCO E IL RUOLO E LE RESPONSABILITÀ NELL’AMBITO DELL’OSPEDALITÀ PRIVATA IN PIEMONTE – TORINO
Archivi Eventi - Motoresanità.it La legge  n. 24/2017, conosciuta anche come Legge Gelli-Bianco si propone di superare le incertezze interpretative causate dalla precedente L. n. 189/2012, ridefinendo i confini della responsabilità del sanitario e operando un bilanciamento tra diritti in capo al medico e al paziente. In ambito penale fondamentale è l’introduzione dell’art. 590-sexies c.p., che prevede una causa di non punibilità per il medico che, nella sua condotta, abbia rispettato le linee guida (elaborate da enti e istituzioni iscritti in un elenco gestito dal Ministero) o le buone pratiche clinico-assistenziali che risultino adeguate alla specificità del caso concreto, mentre dal punto di vista della responsabilità civile, riguarda la determinazione legislativa della natura della responsabilità del medico e della struttura ospedaliera . Nel caso della struttura sanitaria, la legge parla di responsabilità contrattuale. Si tratta di un’affermazione che fa riferimento al contratto atipico di spedalità, che il paziente concluderebbe con la struttura al momento del ricovero. Trattandosi di un contratto a contenuto ampio e complesso, includente prestazioni di assistenza e obblighi di protezione, già prima della Legge Gelli era stato affermato che in caso di comportamento negligente o colposo del medico ne rispondesse anche l’ospedale o la clinica. Per quanto riguarda il singolo medico, invece, l’art. 7 della Legge Gelli prevede che egli risponda dei danni eventualmente cagionati al paziente a titolo di responsabilità extracontrattuale. Tuttavia, la norma si premura di escludere la responsabilità extracontrattuale del medico nei casi in cui la prestazione sanitaria sia eseguita in costanza di un rapporto contrattuale con il paziente. Le prestazioni intramoenia, invece, rimangono nell’ambito della responsabilità extracontrattuale, ma le strutture sanitarie risponderanno sempre a titolo contrattuale. L’aver stabilito una responsabilità extracontrattuale in capo al medico, rende di sicuro maggiormente gravosa la proposizione di azioni da parte dei pazienti, posto il termine di prescrizione quinquennale che caratterizza tale responsabilità e la necessità di provare anche tutti gli elementi della fattispecie (condotta, danno, nesso di causa ed elemento soggettivo).  Al fine di evitare il dilagare della c.d. medicina difensiva, il legislatore ha voluto rendere più difficile agire contro il medico, dando in cambio la possibilità di chiedere sempre il risarcimento a titolo contrattuale alle strutture sanitarie. Contrappeso a questo sistema è l’azione di rivalsa esercitabile, da parte degli istituti, nei confronti del medico, ma solo in caso di dolo o colpa grave ed entro un anno dal pagamento del risarcimento al paziente. In questo quadro assumono un ruolo centrale le assicurazioni, di cui gli istituti devono obbligatoriamente dotarsi a copertura del rischio per i danni cagionati dal personale, a qualunque titolo esso operi, poi, il paziente che abbia subìto un danno ha azione diretta nei confronti dell’impresa di assicurazioni, con obbligo però di citare anche la struttura sanitaria o il medico responsabile, ma non si potrà agire in giudizio senza prima aver esperito un tentativo di conciliazione o in alternativa, un accertamento tecnico preventivo di con una consulenza tecnica di un collegio di medici (cfr. art. 15), che cercheranno anche di conciliare le parti. In
SUMMER SCHOOL 2022 – SESSIONE MOTORESANITÀ – 22 Settembre
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
SUMMER SCHOOL – SESSIONE MONDOSANITÀ – 22 Settembre
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
SUMMER SCHOOL 2022 – SESSIONE MOTORESANITÀ – 23 Settembre
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
SUMMER SCHOOL -SESSIONE MONDOSANITÀ – 21 Settembre
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
SUMMER SCHOOL 2022 – IL PNRR TRA ECONOMIA DI GUERRA  ED INNOVAZIONE DIROMPENTE – SESSIONE MOTORESANITÀ
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Le grandi sfide a cui siamo andati incontro in questo ultimo biennio hanno cambiato il mondo, facendo comprendere come la salute sia un impegno globale che va sostenuto con più risorse e più energia. E nessuno si sarebbe aspettato poi che in uno scenario di guerra causata dal virus SARS-CoV-2, già di per sé così complesso, riapparisse lo spettro di una guerra folle, una guerra fratricida combattuta in Europa da uomini. Dobbiamo cambiare, tutti siamo d’accordo su questo, occorre però per questo riportare l’attenzione su una ripartenza difficile che richiederà azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche continueranno ad avere intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato di nuovi malati e nuovi malati cronici. In tutto questo la notizia positiva è che non solo la scienza non si è fermata, ma anzi ha prodotto una innovazione straordinaria che deve però essere supportata da una analoga velocità del sistema di recepirla e metterla a terra in modo uniforme. E non è più il momento di aspettare, adesso è il momento di fare, di cambiare e riprogrammare: se è stato compreso che il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo da rinnovare e sono state finalmente messe a disposizione risorse adeguate attraverso il PNRR, cosa vogliamo ancora attendere? Abbattiamo le barriere professionali, formiamo gli operatori per essere efficaci in questo scenario di cambiamento, diamo contenuti condivisi alle nuove strutture a supporto del territorio, rivediamo il ruolo di una rete ospedaliera che dovrà rimanere snodo chiave della assistenza sanitaria, diamo concretezza all’idea condivisa ormai da tutti di passare in Sanità dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti/percorsi che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Buone leggi e buone nuove regole sono scritte e si stanno scrivendo, la legge sulle malattie rare, le nuove Note AIFA, i diversi piani nazionali (PNC, PNCAR, PNAIDS, PNEV) ne sono un esempio. Mettendo al centro il lavoro delle nostre Aziende sanitarie, dei nostri professionisti, delle strutture accreditate, delle aziende farmaceutiche e tecnologiche. Ma poniamoci alcune domande: a quanti modelli messi in campo corrispondono già percorsi assistenziali operativi, applicati, adeguati alle nuove tecnologie messe a disposizione dalla ricerca (farmaci, devices, strumenti informatici)? Quanti sono diventati strutturali cessata l’emergenza pandemica? Come passare dai numeri di nuove strutture previste dal PNRR a contenuti in linea con i nuovi bisogni di salute? Il PNRR con le riforme scritte e le risorse disponibili riuscirà ad alimentare le carenze di personale che stanno portando al collasso il sistema? Riusciremo ad uscire da una logica troppo legata agli interessi delle singole categorie professionali? L’aggiornamento e la formazione tra pari può essere sviluppata e rappresentare una forte start up organizzativa. In questi tre giorni si susseguiranno sessioni formative focalizzate su digitalizzazione in sanità e politiche delle risorse umane, con al centro il benessere organizzativo, in collaborazione con Fiaso. Su questi grandi temi che
ONCONNECTION – STATI GENERALI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso che è stato generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto, in un volume dedicato del magazine Mondosanità. I principali temi emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per riprodurre le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle è  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. La tempistica
ONCONNECTION – STATI GENERALI
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso che è stato generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie: ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti. L’ambizione stava nel dare voce a tutti, tutte le anime di questo complesso mondo: cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto, in un volume dedicato del magazine Mondosanità. I principali temi emersi sono: Sul Territorio è necessario fare prevenzione. La prevenzione è un pilastro per la Salute di tutti noi ed è  solo grazie alla prevenzione che molte patologie sono precocemente diagnosticabili e curabili;
Dobbiamo informare e comunicare sui corretti stili di vita;
Oggi prevenire alcune patologie è più semplice perché disponiamo di strumenti tecnologici di più facile utilizzo e alla portata di tutti, ma la pandemia ha interrotto i programmi di screening ed è quindi necessario recuperare il tempo ed i cittadini/pazienti perduti;
L’Oncologia è un settore ad altissima innovazione diagnostica e terapeutica, spesso dirompente, che necessita di un sistema di programmazione delle risorse completamente nuovo che vada di pari passo con i cambiamenti imposti dall’innovazione stessa;
Compito di ogni servizio sanitario regionale è cercare di costruire sistemi di governance in grado di garantire l’accesso all’innovazione riconosciuta dagli enti regolatori Nazionali delineando linee di intervento chiare dal punto di vista organizzativo (da qui la struttura delle reti oncologiche e/o al loro interno di reti più specifiche ad esempio breast) ed amministrativo per la allocazione e rendicontazione dei flussi di spesa;
In attesa di superare il sistema di finanziamento attuale strutturato per silos di spesa, recentemente vi è stata una revisione del fondo farmaci innovativi, con una implementazione importante. Le diverse soluzioni attuate sono le basi per un confronto e per riprodurre le buone pratiche. Ogni regione infatti ha cercato di organizzare la rendicontazione amministrativa di questo capitolo di spesa, facilitando la gestione che è a tutti gli effetti a prevalenza nazionale,  piuttosto che regionale o addirittura aziendale;
Oncologia ed Oncoematologia rappresentano aree in cui la medicina personalizzata, la cosiddetta target therapy ha raggiunto l’apice applicativo. Dall’immunoncologia ai primi farmaci agnostici recentemente introdotti, alle numerose terapie target efficaci nelle molteplici  mutazioni  tumorali, la  ricerca  sta  portando  alla  luce  una  quantità  di  conoscenze  tali  per  cui  è chiaro che la profilazione genomica sarà elemento cardine in continua evoluzione, su cui si svilupperà la medicina del futuro. Ma nonostante la consapevolezza di tutto ciò, il trasferimento nel real world di queste conoscenze e degli strumenti tecnici ed organizzativi adeguati per gestirle è  rallentato da difficoltà burocratiche;
Permangono a livello istituzionale, nazionale e regionale, elementi di incertezza sul budget dedicato ai TEST da eseguire che sono necessari per impostare terapie e percorsi di cura appropriati. La tempistica
ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA, FOCUS ON HER 2+
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Il cancro della mammella, cosiddetto “Big Killer al femminile”, rappresenta la causa più comune di mortalità cancro-correlata nella donna. Colpisce più frequentemente le donne in postmenopausa di età superiore a 50 anni, ma anche gli uomini (1% circa di tutte le diagnosi di tumore mammario).*  È potenzialmente grave se non individuato e curato per tempo. Grazie a metodi diagnostici moderni e a terapie all’avanguardia, il tasso di sopravvivenza relativo al tumore al seno è aumentato costantemente negli ultimi anni. Infatti se il tumore viene identificato in fase molto precoce (stadio 0) la sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate è pari al 98%. Nel cancro metastatico invece la sopravvivenza è molto minore, dipendendo dalle caratteristiche del paziente, dalla aggressività della patologia e dalle opzioni terapeutiche possibili. Alla malattia sono stati associati diversi fattori di rischio come: l’età, l’assenza di gravidanze, la familiarità e la predisposizione genetica. Il trattamento del cancro alla mammella è perciò strettamente legato sia alle caratteristiche genetiche del tumore che allo stadio in cui la malattia viene diagnosticata e vengono utilizzate la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la terapia endocrina e la terapia a bersaglio molecolare. Per la caratterizzazione istologica di questo tumore oggi sono in commercio validi supporti. In particolare, risulta importante la valutazione dell’espressione del recettore HER2, bersaglio molecolare delle Target Therapy più utilizzate, che è espresso sulla superficie di tutte le cellule come coresponsabile dei normali processi di crescita, moltiplicazione e riparazione cellulare. I tumori definiti HER2 positivi sono quelli che hanno sulla superficie cellulare iper-espressione di questo recettore che può rendere il tumore più aggressivo con tendenza a crescere più velocemente ed a diffondersi maggiormente. Essi rappresentano circa il 20-25% dei tumori della mammella.  Grazie a queste target therapy la malattia avanzata HER2-positiva viene efficacemente trattata in combinazione con la chemioterapia o con linee successive di trattamento. Fino ad oggi dopo queste linee di terapia alcune pazienti non avevano ulteriori efficaci terapie disponibili, ma ora stanno per arrivare nuove terapie mirate (anticorpi farmaco coniugati, ADC) che in queste pazienti già politrattate hanno evidenziato risultati di sorprendente efficacia. Sono farmaci progettati per portare in modo mirato la chemioterapia all’interno delle cellule tumorali e ridurre così, rispetto ai meccanismi della comune terapia, l’esposizione sistemica al carico citotossico. Come riorganizzare i percorsi di cura per dare accesso rapido, appropriato e sostenibile a queste nuove terapie, che stanno avendo riconoscimento di terapie break-through dalle principali agenzie regolatorie, è l’obiettivo di una serie di incontri che Motore Sanità intende promuovere attraverso un confronto tra tutti gli attori di sistema. L'articolo ANALISI DELLO SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA, FOCUS ON HER 2+ proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave.  Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – TOSCANA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – LAZIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
PSORIASI: IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – PIEMONTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI: IO
NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI – MILANO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE “L’antimicrobico-resistenza (AMR) non è una malattia ma un insuccesso terapeutico…. e diagnostico” il cui impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS insieme. Quando si affronta questo problema molto spesso si parla prevalentemente di programmi di prevenzione, senz’altro aspetto chiave dell’AMR. Ma Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è molto battuta ma ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, a causa dell’assunzione che l’aver scoperto e prodotto antibiotici ad ampio spettro (allora molto efficaci su un gran numero di agenti patogeni sia Gram+ che Gram-), potesse essere un punto d’arrivo se non una soluzione definitiva. A questo si aggiunga la difficile sostenibilità della ricerca che in questo campo, vede riconosciuto un valore non sempre rispondente agli investimenti fatti. Per questi motivi molte industrie hanno abbandonato la ricerca indirizzando i propri investimenti in aree più remunerative. Ma dopo le proiezioni drammatiche che l’OMS stessa ha fatto sull’impatto futuro dell’AMR indicandola come prima causa di morte nel 2050 (10 milioni di Morti/anno) e le conseguenti allarmanti analisi della Banca mondiale dell’economia (impatto sui costi sanitari con aumenti globali entro il 2050 tra $300 miliardi a oltre $1 trilione all’anno) sono cresciute molte preoccupazioni su questo futuro scenario. A seguito di ciò i vertici dell’OMS hanno indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, “poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni utili”. Alcune aziende di settore con senso di responsabilità, hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida. Ma ora la nuova sfida sarà: come ottenerne un uso appropriato a livello di singolo Territorio? Motore sanità intende contribuire ad aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale per il successo di queste terapie innovative. L’obiettivo sarà la ricerca di un corretto e condiviso Place in Therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato.  L'articolo NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI – MILANO proviene da Motoresanità.it. Read More
LO STATO DELL’IPB  IN ITALIA E LE TERAPIE INNOVATIVE DISPONIBILI – ROMA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è una patologia che diventa sempre più comune con l’avanzare dell’età, sino a diventarne uno dei problemi di salute, e quindi sociali, più frequenti nel genere maschile. Il 43% degli ultrasettantenni e 3/4 di quelli con più di 80 anni lamenta disturbi soggettivi riconducibili ad IPB. I disturbi causati da questa sono collegati a diversi aspetti relativi alla conservazione del flusso (minzione e post-minzione) e generano incontinenza, nicturia e compromissione sessuale con un impatto negativo non solo sulla qualità della vita, ma anche sugli aspetti psicologici e sociali. A questo si aggiungano complicanze cliniche come l’ipertrofia della parete muscolare della vescica, diverticoli e calcoli vescicali, problemi renali ed infezioni urinarie frequenti particolarmente pericolose data l’età avanzata della maggior parte dei pazienti. Inoltre rappresenta un problema assistenziale importante sia per la numerosità (dati recenti indicano una prevalenza del 31,6% negli over 45) che per le ricadute economiche notevoli in termini di diagnostica e di terapie farmacologico-chirurgiche. Se per i pazienti con sintomi lievi e medi è indicata la terapia farmacologica, per i pazienti con sintomatologia grave e/o non più rispondente ai farmaci è mandataria la terapia chirurgica. Le procedure open sono state oramai quasi completamente abbandonate a favore delle procedure per via endoscopica.  Recentemente alla TURP ed alle  procedure con laser (HoLEP , PVP e Green Light Laser) si è aggiunta la tecnica REZUM, che sfrutta il vapore acqueo per ottenere la riduzione del tessuto prostatico. Le tecniche mini invasive sono particolarmente importanti soprattutto in periodo pandemico perché permettono di effettuare un maggior numero di interventi con degenza breve e minor costi. Per ciò che concerne la tecnica REZUM, questa può essere eseguita in regime di Day Hospital, necessitando di una leggera sedazione, e si realizza con una durata 10-12 minuti evitando il ricovero in ospedale.  I risultati di questo trattamento si rendono evidenti già nei primi 30 giorni e si stabilizzano nei successivi 3 mesi, con dati da studi retrospettivi che evidenziano come solo circa il 5% dei pazienti necessiti di ritrattamento a 4 anni. Anche i dati di sicurezza sono molto positivi  con oltre l’80 % dei pazienti che ha preservato perfettamente la funzione eiaculatoria. Ma nonostante l’avanzamento tecnologico di queste procedure, gli evidenti benefici ottenuti non vengono valorizzati e remunerati, a causa di un calcolo che considera solo i costi diretti e non quelli ad es° riguardanti la mancata ospedalizzazione, la quasi assenza di trasfusioni ematiche e un ritorno precoce alla normale attività lavorativa. Per sondare lo stato delle applicazioni di queste tecniche chirurgiche e costruire un documento di consenso da proporre alle istituzioni nelle varie regioni italiane, verificando punti di forza e criticità attualmente presenti, Motore Sanità ha organizzato un evento che mette a confronto tutti i principali Stakeholders, non ultimi i rappresentanti dei pazienti. L'articolo NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI – MILANO proviene da Motoresanità.it. Read More
PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI IO
PSORIASI IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO  La Psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a patogenesi immunomediata e andamento cronico-recidivante che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia (prevalenza 3-4%). La maggior parte di queste soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave. Si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo dalle pieghe cutanee alle zone palmoplantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi. Nel 30% pazienti ha carattere familiare e oramai molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità: alterazioni distrofiche delle unghie, artropatie, uveiti, malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche e cardiovascolari, disordini psichiatrici, apnee notturne, osteoporosi, Parkinson, solo per citarne alcune. Pertanto è facile comprendere come questo quadro di comorbilità abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, abbiano un impatto molto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Alcuni fattori poi possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie come fumo, consumo di alcolici, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione e quindi vanno corretti. Intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo è quindi un obiettivo fondamentale per il paziente. A fronte di tutto ciò, per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo e l’efficacia delle terapie, si utilizza un combinato di elementi:  l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia e l’impatto sulla qualità della vita. Oggi l’indice PASI che correla i segni e sintomi locali della psoriasi con l’estensione della malattia ed il DLQI per la qualità di vita sono i 2 strumenti più utilizzati per questi scopi. Le evidenze scientifiche concordano nel ritenere obiettivo accettabile un miglioramento del 75% del PASI iniziale (PASI 75) ed un miglioramento della qualità di vita indicato da un DLQI<5.  Ma innovazione vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 ma addirittura 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti. La ricerca sta percorrendo questa strada, studiando il ruolo chiave giocato da alcune citochine (interleuchine IL-17 A-F, IL-23, IL 12)  che coordinando la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione, sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia. Sullo sviluppo di queste conoscenze fisiopatologiche, la ricerca ha già messo a disposizione diversi efficaci strumenti di cura, ma vi sono ancora molti bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Motore Sanità intende organizzare dei tavoli di confronto tra tutti gli attori di sistema clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti, per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti. L'articolo PSORIASI IO
PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI – PIEMONTE
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive,  spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato  delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età  dei soggetti di 65 anni queste due  vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. In particolare si dovrebbe agire sul territorio,  visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai MMG. Lavorando in questa direzione, la Regione Piemonte ha messo a punto un protocollo vaccinale virtuoso valido sulla vaccinazione contro Herpes Zoster e Pneumococco, rendendole gratuite per pazienti fragili e anziani. E sempre attraverso questo protocollo si è trovato un accordo con la Società scientifica di diabetologia per fornire ai diabetici tutta una serie di vaccinazioni importanti e si sta lavorando in maniera simile per arrivare allo stesso obiettivo su altre cronicità. La Regione si è impegnata inoltre in corsi di formazione con la Scuola Piemontese di Medicina Generale Massimo Ferrua per i medici di medicina generale, con l’obiettivo di spiegare l’importanza della vaccinazione e il corretto utilizzo del portale necessario per la registrazione delle vaccinazioni somministrate.  Ma attualmente la fotografia sulle coperture vaccinali è la seguente:         Per il vaccino anti-Herpes Zoster, è ferma al  4% contro un obiettivo nazionale stabilito del 50%.
        Per il vaccino anti-Pneumococco, è ferma al 18%  contro un obiettivo nazionale stabilito del 75%. Si osserva inoltre la mancanza di indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo. In questo senso è giusto porsi la domanda di come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai vari distretti per raggiungere gli obiettivi costruiti nel virtuoso protocollo regionale. Per questo motivo, Motore Sanità vorrebbe creare due occasioni di incontro: un primo tavolo di lavoro tecnico che stabilisca come procedere fissando una road map con obiettivi a breve medio e lungo termine ed un secondo appuntamento in cui dare ampia diffusione a tutti gli attori di sistema sul percorso costruito.   L’evento è rivolto a medici di medicina generale, medici chirurghi specializzati in: geriatria, medicina interna, cardiologia, igiene e medicina preventiva, diabetologia di tutte le regioni italiane L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI –
NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI: “DA UN ACCESSO RAZIONATO A UN ACCESSO RAZIONALE E APPROPRIATO”
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE “L’antimicrobico-resistenza (AMR) non è una malattia ma un insuccesso terapeutico…. e diagnostico” il cui impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS insieme. Quando si affronta questo problema molto spesso si parla prevalentemente di programmi di prevenzione, senz’altro aspetto chiave dell’AMR. Ma Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è molto battuta ma ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, a causa dell’assunzione che l’aver scoperto e prodotto antibiotici ad ampio spettro (allora molto efficaci su un gran numero di agenti patogeni sia Gram+ che Gram-), potesse essere un punto d’arrivo se non una soluzione definitiva. A questo si aggiunga la difficile sostenibilità della ricerca che in questo campo, vede riconosciuto un valore non sempre rispondente agli investimenti fatti. Per questi motivi molte industrie hanno abbandonato la ricerca indirizzando i propri investimenti in aree più remunerative. Ma dopo le proiezioni drammatiche che l’OMS stessa ha fatto sull’impatto futuro dell’AMR indicandola come prima causa di morte nel 2050 (10 milioni di Morti/anno) e le conseguenti allarmanti analisi della Banca mondiale dell’economia (impatto sui costi sanitari con aumenti globali entro il 2050 tra $300 miliardi a oltre $1 trilione all’anno) sono cresciute molte preoccupazioni su questo futuro scenario. A seguito di ciò i vertici dell’OMS hanno indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, “poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni utili”. Alcune aziende di settore con senso di responsabilità, hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida. Ma ora la nuova sfida sarà: come ottenerne un uso appropriato a livello di singolo Territorio? Motore sanità intende contribuire ad aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale per il successo di queste terapie innovative. L’obiettivo sarà la ricerca di un corretto e condiviso Place in Therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato.  L'articolo NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI: “DA UN ACCESSO RAZIONATO A UN ACCESSO RAZIONALE E APPROPRIATO” proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE – PUGLIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it RAZIONALE SCIENTIFICO Patologie che comportano anemie severe trasfusione-dipendenti, come le mielodisplasie e la beta-talassemia, oltre a condizionare pesantemente la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti, hanno purtroppo un impatto rilevante sulla loro aspettativa di vita. Le prime che ogni anno in Italia fanno segnare una incidenza di 3.000 nuovi casi, sono determinate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. In particolare, in quasi tutti questi pazienti, la riduzione di globuli rossi causa l’anemia che aggravandosi nel tempo, necessita di regolari trasfusioni di sangue e pone il paziente a rischio di ammalarsi di leucemia mieloide acuta. Trattare in modo efficace l’anemia severa trasfusione-dipendente riducendo i rischi di complicanze ad essa associati, è la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. La seconda è una malattia genetica ereditaria, conosciuta anche come anemia mediterranea poiché la variante scoperta per prima fu quella diffusa fra le popolazioni che vivevano nel bacino mediterraneo. È più frequente tra persone di origine italiana, greca, mediorientale, sud-asiatica e africana, e l’Italia è uno dei paesi a più alta prevalenza con circa 7.000 pazienti. Il difetto congenito di produzione dell’emoglobina che la caratterizza, è dovuto a mutazioni nel gene HBB sul cromosoma 11, la cui gravità dipende dalla natura della mutazione, di solito asintomatica nella forma eterozigote ma sintomatica nella omozigote. Se mutati entrambi i 2 geni delle catene beta, si ha la beta talassemia major, che presenta un quadro clinico severo e grave anemia dovuta a globuli rossi molto piccoli (microciti) inadatti a svolgere la loro funzione. I sintomi compaiono già nei primi mesi di vita e se non si interviene con adeguate terapie, le conseguenze possono essere deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari. Sino a 50 anni fa la sopravvivenza per i pazienti affetti da questa forma era 10-15 anni, ma la ricerca sta producendo grande innovazione. Attualmente con i test disponibili per la diagnostica prenatale è molto importante, nelle zone endemiche, intervenire per ricostruire la storia familiare (stato di portatore e mutazioni presenti in altri membri della famiglia) e scongiurare il rischio di trasmissione di questa malattia ereditaria grave. In entrambe le patologie la sopravvivenza dei pazienti oggi prevede oltre a regimi dietetici particolari, trasfusioni ogni 2-3 settimane e assunzione quotidiana di terapia ferrochelante, che eviti i danni da accumulo/intossicazione di ferro in organi vitali (cuore, fegato e pancreas). Secondo recenti evidenze scientifiche pubblicate, per questo ultimo aspetto, l’introduzione recente di una terapia innovativa potrebbe realmente cambiare la vita di questi cittadini, dando nuove speranze alle famiglie: consentirebbe infatti di diminuire, il fabbisogno trasfusionale del 33% nel 70% dei pazienti beta-talassemici gravi, mentre farebbe risultare libero da trasfusioni per circa 2 mesi il 47% di quelli con sindrome mielodisplastica con sideroblasti a rischio molto basso, basso e intermedio, che manifestano una risposta insoddisfacente o inidonei a una terapia con eritropoietina. Ora, eliminate le difficoltà burocratiche approvative a
TAVOLO DI LAVORO  NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI  “DA UN ACCESSO RAZIONATO A UN ACCESSO RAZIONALE E APPROPRIATO”
Archivi Eventi - Motoresanità.it “L’antimicrobico-resistenza (AMR) non è una malattia ma un insuccesso terapeutico…. e diagnostico” il cui impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS insieme. Quando si affronta questo problema molto spesso si parla prevalentemente di programmi di prevenzione, senz’altro aspetto chiave dell’AMR. Ma Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è molto battuta ma ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, a causa dell’assunzione che l’aver scoperto e prodotto antibiotici ad ampio spettro (allora molto efficaci su un gran numero di agenti patogeni sia Gram+ che Gram-), potesse essere un punto d’arrivo se non una soluzione definitiva. A questo si aggiunga la difficile sostenibilità della ricerca che in questo campo, vede riconosciuto un valore non sempre rispondente agli investimenti fatti. Per questi motivi molte industrie hanno abbandonato la ricerca indirizzando i propri investimenti in aree più remunerative. Ma dopo le proiezioni drammatiche che l’OMS stessa ha fatto sull’impatto futuro dell’AMR indicandola come prima causa di morte nel 2050 (10 milioni di Morti/anno) e le conseguenti allarmanti analisi della Banca mondiale dell’economia (impatto sui costi sanitari con aumenti globali entro il 2050 tra $300 miliardi a oltre $1 trilione all’anno) sono cresciute molte preoccupazioni su questo futuro scenario. A seguito di ciò i vertici dell’OMS hanno indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, “poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni utili”. Alcune aziende di settore con senso di responsabilità, hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida. Ma ora la nuova sfida sarà: come ottenerne un uso appropriato a livello di singolo Territorio? Motore sanità intende contribuire ad aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale per il successo di queste terapie innovative. L’obiettivo sarà la ricerca di un corretto e condiviso Place in Therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI proviene da Motoresanità.it. Read More
CAR-T  QUALI NUOVE COMPETENZE PER IL FARMACISTA OSPEDALIERO? -EVENTO ECM-
Archivi Eventi - Motoresanità.it ACCREDITAMENTO ECM-AGENAS 604-336941 TIPOLOGIA: RESIDENZIALE Medici Chirurghi (Ematologia Oncologia) + Farmacia ospedaliera La durata dell’evento è di 7 ora formativa, per un totale di 7 credito ecm.   L’ISCRIZIONE AI CORSI DIVENTA OBBLIGATORIA: seguirà le stesse modalità dei webinar, ma indirizzeremo all’URL res.summeet.it L’iscrizione sarà resa disponibile fino all’orario di chiusura evento, quindi personalizzata per ogni incontro.   REGISTRAZIONE E ACCESSO Da effettuarsi prima o contestualmente all’inizio del corso ECM (la mancata iscrizione al corso prima dell’inizio dello stesso comprometterà la possibilità di compilazione dei questionari) 1. Collegarsi all’indirizzo: https://res.summeet.it
2. In caso di primo accesso: creare l’account personale, cliccando su “REGISTRAZIONE” In caso di utente già registrato a corsi FAD (Formazione a Distanza): potrà utilizzare le stesse credenziali che utilizza per l’accesso a fad.summeet.it 3. Trovare il corso attraverso la funzione cerca, inserendo codice ECM 604-334101.
4. Sarà possibile compilare il questionario di apprendimento ECM e di gradimento entro 3 giorni dal termine del corso (il test si riterrà superato con almeno il 75% di risposte corrette).   I crediti ECM saranno erogati alle sole persone iscritte in presenza In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 il numero dei partecipanti sarà contenuto.   ⇒ Programma RAZIONALE SCIENTIFICO: La figura professionale del farmacista ospedaliero, sta attraversando un cambiamento radicale che richiede, oltre a quelle scientifiche già acquisite durante il percorso di studi e di specializzazione, nuove competenze tecniche a 360° gradi. La spinta a questo forte cambiamento professionale arriva da un’innovazione che porta il sistema di cure a traguardi impensabili, fino a qualche anno fa. Non si tratta più di avere solo forti competenze su gestione e approvvigionamento di materiali e servizi, di pianificazione e gestione delle scorte, di farmacovigilanza. Servono elementi di economia sanitaria, HTA, competenze su strumenti Statistici, di data integrity ed informatici, competenze organizzative e di management nella cogestione ed interazione di team multidisciplinari/multiprofessionali. L’esempio di CAR-T è davvero rappresentativo di questo nuovo scenario. L’innovazione portata da queste terapie, oltre ogni dubbio, rappresenta uno dei traguardi medici più importanti del nuovo secolo nella battaglia contro i tumori. Ai loro successi ed al loro sviluppo futuro sono stati dedicati centinaia di lavori. Ma tutti devono essere pronti. All’interno dei cosiddetti CAR-T team la figura del farmacista è senz’altro una figura centrale che deve portare valore aggiunto non solo in termini amministrativi o di farmacovigilanza, ma anche in termini organizzativi, di raccolta dati, di ricerca, di appropriatezza degli interventi. Motore sanità guardando allo sviluppo futuro diffuso di queste terapie, intende fare rete, condividendo buone pratiche e soluzioni già adottate durante le prime esperienze di impiego nei pochi attuali centri di riferimento. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI proviene da Motoresanità.it. Read More
TAVOLO REGIONALE SCHIZOFRENIA – FOCUS VENETO
Archivi Eventi - Motoresanità.it La legge 180 ha abolito, unica al mondo, i manicomi demandando ai servizi territoriali, ai reparti psichiatrici ospedalieri, ai dipartimenti di salute mentale ed alle famiglie l’onere ed il compito di gestire i pazienti psichiatrici. Per realizzare tale obiettivo è importante che i dipartimenti psichiatrici, lavorino coordinati all’interno di una rete che dia risposte efficaci dalla gestione della crisi alla riabilitazione del paziente stesso, aiutando il gravoso compito delle famiglie e supportando anche economicamente i vari attori del sistema. Il nostro progetto si pone come fine di fare un’analisi dei need assistenziali e dello stato dell’arte della presa in carico di tali pazienti nelle regioni indicate, oltre a definire insieme agli stakeholder più importanti sia istituzionali che clinici, le azioni di miglioramento da intraprendere per migliorare il percorso di cura del paziente schizofrenico. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Patologie che comportano anemie severe trasfusione-dipendenti, come le mielodisplasie e la beta-talassemia, oltre a condizionare pesantemente la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti, hanno purtroppo un impatto rilevante sulla loro aspettativa di vita. Le prime che ogni anno in Italia fanno segnare una incidenza di 3.000 nuovi casi, sono determinate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. In particolare, in quasi tutti questi pazienti, la riduzione di globuli rossi causa l’anemia che aggravandosi nel tempo, necessita di regolari trasfusioni di sangue e pone il paziente a rischio di ammalarsi di leucemia mieloide acuta. Trattare in modo efficace l’anemia severa trasfusione-dipendente riducendo i rischi di complicanze ad essa associati, è la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. La seconda è una malattia genetica ereditaria, conosciuta anche come anemia mediterranea poiché la variante scoperta per prima fu quella diffusa fra le popolazioni che vivevano nel bacino mediterraneo. È più frequente tra persone di origine italiana, greca, mediorientale, sud-asiatica e africana, e l’Italia è uno dei paesi a più alta prevalenza con circa 7.000 pazienti. Il difetto congenito di produzione dell’emoglobina che la caratterizza, è dovuto a mutazioni nel gene HBB sul cromosoma 11, la cui gravità dipende dalla natura della mutazione, di solito asintomatica nella forma eterozigote ma sintomatica nella omozigote. Se mutati entrambi i 2 geni delle catene beta, si ha la beta talassemia major, che presenta un quadro clinico severo e grave anemia dovuta a globuli rossi molto piccoli (microciti) inadatti a svolgere la loro funzione. I sintomi compaiono già nei primi mesi di vita e se non si interviene con adeguate terapie, le conseguenze possono essere deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari. Sino a 50 anni fa la sopravvivenza per i pazienti affetti da questa forma era 10-15 anni, ma la ricerca sta producendo grande innovazione. Attualmente con i test disponibili per la diagnostica prenatale è molto importante, nelle zone endemiche, intervenire per ricostruire la storia familiare (stato di portatore e mutazioni presenti in altri membri della famiglia) e scongiurare il rischio di trasmissione di questa malattia ereditaria grave. In entrambe le patologie la sopravvivenza dei pazienti oggi prevede oltre a regimi dietetici particolari, trasfusioni ogni 2-3 settimane e assunzione quotidiana di terapia ferrochelante, che eviti i danni da accumulo/intossicazione di ferro in organi vitali (cuore, fegato e pancreas). Secondo recenti evidenze scientifiche pubblicate, per questo ultimo aspetto, l’introduzione recente di una terapia innovativa potrebbe realmente cambiare la vita di questi cittadini, dando nuove speranze alle famiglie: consentirebbe infatti di diminuire, il fabbisogno trasfusionale del 33% nel 70% dei pazienti beta-talassemici gravi, mentre farebbe risultare libero da trasfusioni per circa 2 mesi il 47% di quelli con sindrome mielodisplastica con sideroblasti a rischio molto basso, basso e intermedio, che manifestano una risposta insoddisfacente o inidonei a una terapia con eritropoietina. Ora, eliminate le difficoltà burocratiche approvative a livello nazionale/regionale
IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO FOCUS ON TRAPIANTO DI FEGATO
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 828.940 persone per epatocarcinoma e 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 20 e 37 milioni di anni di vita persi. Tra le terapie disponibili in caso di insufficienza epatica irreversibile il trapianto rappresenta una opzione fondamentale salvavita. Le cause della insufficienza epatica che porta al trapianto di fegato possono essere varie come ad es°: infezioni virali (epatite C e B) e/o abuso di alcol, malattie congenite, malattie delle vie biliari. Nel 2019 i trapianti di fegato in Italia sono stati 1.302, con un aumento del 42% rispetto al 1999. Nel percorso di cura di questi pazienti molte sono le fasi critiche: dal pre-trapianto, con attenta valutazione dell’idoneità a ricevere l’organo e inserimento in lista d’attesa, al trapianto stesso con il percorso di preparazione, alla fase post trapianto e follow-up, nella quale si monitora l’esito dell’intervento e lo stato di salute del paziente. Questa fase che, dura per tutta la vita per il paziente trapiantato è importante poiché richiede un approccio integrato ed un attento e continuo monitoraggio per la prevenzione del rischio. L’adesione del paziente alle raccomandazioni lungo questo percorso di cura evita quelle complicazioni che potrebbero essere impegnative, costringendo ad una serie di interventi gravosi sia in termini di salute che di impegno di risorse. Complicazioni che possono essere precoci (danno da ischemia riperfusione), immunologiche (rigetto, anticipato da sintomi caratteristici e da attenzionare) e tardive (es° infezioni collegate alle procedure anti-rigetto). Da questo si comprende facilmente come preservare il percorso di cura di questo paziente sia fondamentale anche in termini di risorse investite. I dati sulla sopravvivenza post-trapianto, che pongono l’Italia tra i primi posti in Europa, dimostrano che la rete trapianti sviluppata in Italia è molto efficace. Viste le risorse che potrebbero arrivare dal PNRR, ed in ottica di appropriatezza e sostenibilità, Motore Sanità intende proporre un confronto sulla riorganizzazione della rete trapianti di fegato che possa consentire un accesso uniforme a tutti i cittadini ed una successiva presa in carico efficace nella gestione delle fasi più critiche del percorso. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI proviene da Motoresanità.it. Read More
PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI
Archivi Eventi - Motoresanità.it ⇒ Programma Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive,  spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo il PNPV fornisce un elenco dettagliato  delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione. Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età  dei soggetti di 65 anni queste due  vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. In particolare si dovrebbe agire sul territorio,  visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai MMG. Lavorando in questa direzione, la Regione Piemonte ha messo a punto un protocollo vaccinale virtuoso valido sulla vaccinazione contro Herpes Zoster e Pneumococco, rendendole gratuite per pazienti fragili e anziani. E sempre attraverso questo protocollo si è trovato un accordo con la Società scientifica di diabetologia per fornire ai diabetici tutta una serie di vaccinazioni importanti e si sta lavorando in maniera simile per arrivare allo stesso obiettivo su altre cronicità. La Regione si è impegnata inoltre in corsi di formazione con la Scuola Piemontese di Medicina Generale Massimo Ferrua per i medici di medicina generale, con l’obiettivo di spiegare l’importanza della vaccinazione e il corretto utilizzo del portale necessario per la registrazione delle vaccinazioni somministrate.  Ma attualmente la fotografia sulle coperture vaccinali è la seguente:         Per il vaccino anti-Herpes Zoster, è ferma al  4% contro un obiettivo nazionale stabilito del 50%.
        Per il vaccino anti-Pneumococco, è ferma al 18%  contro un obiettivo nazionale stabilito del 75%. Si osserva inoltre la mancanza di indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo. In questo senso è giusto porsi la domanda di come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai vari distretti per raggiungere gli obiettivi costruiti nel virtuoso protocollo regionale. Per questo motivo, Motore Sanità vorrebbe creare due occasioni di incontro: un primo tavolo di lavoro tecnico che stabilisca come procedere fissando una road map con obiettivi a breve medio e lungo termine ed un secondo appuntamento in cui dare ampia diffusione a tutti gli attori di sistema sul percorso costruito.   L’evento è rivolto a medici di medicina generale, medici chirurghi specializzati in: geriatria, medicina interna, cardiologia, igiene e medicina preventiva, diabetologia di tutte le regioni italiane. L'articolo PERCORSO VACCINALE PER I MALATI CRONICI proviene
MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 15 LUGLIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Disruptive Innovation (DI) nella gestione della salute include tutti gli ambiti della medicina, e la Disruptive Technology ne rappresenta il cuore. La tecnologia in ambito diagnostico e predittivo sta evolvendo tumultuosamente dando corpo alla medicina personalizzata ed alle prospettive di maggior precisione terapeutica, ma spesso i risultati della ricerca sono pienamente compresi ed attuati solo anni dopo la loro entrata nel mercato, impedendone una fast application utile a curare meglio i pazienti se non addirittura ad ottenere guarigioni sino ad ora impossibili. Per far comprendere a tutti gli stakeholder della sanità italiana l’impatto che ha e che potrebbe avere nel futuro e far abbattere tutte le barriere burocratiche che ne rallentano l’accesso, Motore Sanità organizza due giornate dedicate al tema per raccogliere proposte concrete da rivolgere ai rappresentanti delle Istituzioni a cui spetterà il compito di assicurarne l’applicazione pratica nel più breve tempo possibile e omogeneamente nel territorio nazionale. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE  EMILIA-ROMAGNA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Patologie che comportano anemie severe trasfusione-dipendenti, come le mielodisplasie e la beta-talassemia, oltre a condizionare pesantemente la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti, hanno purtroppo un impatto rilevante sulla loro aspettativa di vita. Le prime che ogni anno in Italia fanno segnare una incidenza di 3.000 nuovi casi, sono determinate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. In particolare, in quasi tutti questi pazienti, la riduzione di globuli rossi causa l’anemia che aggravandosi nel tempo, necessita di regolari trasfusioni di sangue e pone il paziente a rischio di ammalarsi di leucemia mieloide acuta. Trattare in modo efficace l’anemia severa trasfusione-dipendente riducendo i rischi di complicanze ad essa associati, è la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. La seconda è una malattia genetica ereditaria, conosciuta anche come anemia mediterranea poiché la variante scoperta per prima fu quella diffusa fra le popolazioni che vivevano nel bacino mediterraneo. È più frequente tra persone di origine italiana, greca, mediorientale, sud-asiatica e africana, e l’Italia è uno dei paesi a più alta prevalenza con circa 7.000 pazienti. Il difetto congenito di produzione dell’emoglobina che la caratterizza, è dovuto a mutazioni nel gene HBB sul cromosoma 11, la cui gravità dipende dalla natura della mutazione, di solito asintomatica nella forma eterozigote ma sintomatica nella omozigote. Se mutati entrambi i 2 geni delle catene beta, si ha la beta talassemia major, che presenta un quadro clinico severo e grave anemia dovuta a globuli rossi molto piccoli (microciti) inadatti a svolgere la loro funzione. I sintomi compaiono già nei primi mesi di vita e se non si interviene con adeguate terapie, le conseguenze possono essere deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari. Sino a 50 anni fa la sopravvivenza per i pazienti affetti da questa forma era 10-15 anni, ma la ricerca sta producendo grande innovazione. Attualmente con i test disponibili per la diagnostica prenatale è molto importante, nelle zone endemiche, intervenire per ricostruire la storia familiare (stato di portatore e mutazioni presenti in altri membri della famiglia) e scongiurare il rischio di trasmissione di questa malattia ereditaria grave. In entrambe le patologie la sopravvivenza dei pazienti oggi prevede oltre a regimi dietetici particolari, trasfusioni ogni 2-3 settimane e assunzione quotidiana di terapia ferrochelante, che eviti i danni da accumulo/intossicazione di ferro in organi vitali (cuore, fegato e pancreas). Secondo recenti evidenze scientifiche pubblicate, per questo ultimo aspetto, l’introduzione recente di una terapia innovativa potrebbe realmente cambiare la vita di questi cittadini, dando nuove speranze alle famiglie: consentirebbe infatti di diminuire, il fabbisogno trasfusionale del 33% nel 70% dei pazienti beta-talassemici gravi, mentre farebbe risultare libero da trasfusioni per circa 2 mesi il 47% di quelli con sindrome mielodisplastica con sideroblasti a rischio molto basso, basso e intermedio, che manifestano una risposta insoddisfacente o inidonei a una terapia con eritropoietina. Ora, eliminate le difficoltà burocratiche approvative a livello nazionale/regionale
MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 14 LUGLIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Disruptive Innovation (DI) nella gestione della salute include tutti gli ambiti della medicina, e la Disruptive Technology ne rappresenta il cuore. La tecnologia in ambito diagnostico e predittivo sta evolvendo tumultuosamente dando corpo alla medicina personalizzata ed alle prospettive di maggior precisione terapeutica, ma spesso i risultati della ricerca sono pienamente compresi ed attuati solo anni dopo la loro entrata nel mercato, impedendone una fast application utile a curare meglio i pazienti se non addirittura ad ottenere guarigioni sino ad ora impossibili. Per far comprendere a tutti gli stakeholder della sanità italiana l’impatto che ha e che potrebbe avere nel futuro e far abbattere tutte le barriere burocratiche che ne rallentano l’accesso, Motore Sanità organizza due giornate dedicate al tema per raccogliere proposte concrete da rivolgere ai rappresentanti delle Istituzioni a cui spetterà il compito di assicurarne l’applicazione pratica nel più breve tempo possibile e omogeneamente nel territorio nazionale. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM –
Archivi Eventi - Motoresanità.it Accreditamento ECM-Agenas: 604- 355465 Tipologia: RESIDENZIALE   Medici Chirurghi (MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA; DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO OSPEDALIERO;) + TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA; TECNICO SANITARIO LABORATORIO BIOMEDICO; BIOLOGO La durata dell’evento è di 5 ore formative, per un totale di 5 crediti ecm.     La medicina sta percorrendo il lungo percorso verso la personalizzazione e la predizione. Il concetto di one health implica un approccio alla salute che vada dai corretti stili di vita, alle terapie geniche, alla diagnostica che integri imaging e laboratorio, sino alla teragnostica come strumento di diagnosi e cura assemblati. Oggi se da una parte il rilancio della medicina del territorio secondo il PNRR comporta l’estensione di procedure e strumentazione easy utile a domicilio così come nella case ed ospedali di comunità, l’ammodernamento della strumentazione ospedaliera implica un salto tecnologico della diagnostica, già in corso, che unisca la sanità digitale, ad esempio Telemedicina ed Internet of Things, alla diagnostica integrata tra laboratorio, imaging e patologia. Ma questa evoluzione verso una nuova medicina necessita anche di nuovi strumenti organizzativi e di una nuova partnership pubblico/privato che vada oltre l’offerta del semplice prodotto verso un’offerta basata sui servizi che integri tutte le innovazioni, alcune disruptive, attuali e future. Motore Sanità ha deciso di dedicare la prima giornata della MidSummer School 2022 ai temi di cui sopra per un proficuo confronto sulle necessità di una moderna diagnostica per una moderna medicina. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO
Archivi Eventi - Motoresanità.it La medicina sta percorrendo il lungo percorso verso la personalizzazione e la predizione. Il concetto di one health implica un approccio alla salute che vada dai corretti stili di vita, alle terapie geniche, alla diagnostica che integri imaging e laboratorio, sino alla teragnostica come strumento di diagnosi e cura assemblati. Oggi se da una parte il rilancio della medicina del territorio secondo il PNRR comporta l’estensione di procedure e strumentazione easy utile a domicilio così come nella case ed ospedali di comunità, l’ammodernamento della strumentazione ospedaliera implica un salto tecnologico della diagnostica, già in corso, che unisca la sanità digitale, ad esempio Telemedicina ed Internet of Things, alla diagnostica integrata tra laboratorio, imaging e patologia. Ma questa evoluzione verso una nuova medicina necessita anche di nuovi strumenti organizzativi e di una nuova partnership pubblico/privato che vada oltre l’offerta del semplice prodotto verso un’offerta basata sui servizi che integri tutte le innovazioni, alcune disruptive, attuali e future. Motore Sanità ha deciso di dedicare la prima giornata della MidSummer School 2022 ai temi di cui sopra per un proficuo confronto sulle necessità di una moderna diagnostica per una moderna medicina. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO FOCUS ON CANCRO EPATICO
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 828.940 persone per epatocarcinoma e 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 20 e 37 milioni di anni di vita persi. Lo stesso report stima per il 2040 un incremento del numero di decessi per carcinoma epatico e per cirrosi epatica rispettivamente del 100% e del 50%. Le stime riferite all’Italia sulle persone colpite da cirrosi epatica ci descrivono circa 180mila casi con un tasso di prevalenza dello 0,3% nella popolazione totale e indicano che ogni anno siano diagnosticati circa 8.900 tumori primari del fegato negli uomini e 4.000 nelle donne (Registro tumori italiano 2017), con un rapporto di circa 2 a 1 tra uomini e donne. Sono invece più frequenti i tumori secondari, ovvero le metastasi che colonizzano il fegato provenendo da altri organi. L’età mediana al momento della diagnosi è tra 50 e 60 anni (ESMO). I dati ci dicono anche che oltre il 70 per cento dei casi di tumori primitivi del fegato è riconducibile a fattori di rischio conosciuti, come l’infezione da virus dell’epatite C e da virus dell’epatite B. Inoltre le nuove terapie per l’Epatite C hanno portato e porteranno un aumento della sopravvivenza dei pazienti con cirrosi, con possibile aumento dei casi di cancro. Tutto ciò inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali. Il tumore del fegato è stato anche chiamato tumore silenzioso perché, soprattutto nelle fasi iniziali, non dà alcun segno di sé, ma quando la malattia si diffonde iniziano a comparire sintomi peraltro poco specifici, che possono presentarsi anche in malattie del tutto diverse. Di qui le difficoltà diagnostiche iniziali. Alla luce delle risorse in arrivo dal PNRR, come dovrà riorganizzarsi la filiera assistenziale? Quale sarà il ruolo delle nuove strutture territoriali? Come migliorare l’approccio ad una medicina sempre più mirata e personalizzata? Quali strumenti diagnostici saranno delocalizzati e quali centralizzati? Obiettivo degli incontri sarà rispondere a questi interrogativi, con il supporto della Comunità Scientifica, delle Associazioni Pazienti, degli operatori sanitari e delle Istituzioni. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
PNRR E DIABETE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il diabete da molti viene definita “la malattia cronica” poiché il suo impatto gestionale è davvero rappresentativo di una cronicità complessa a 360°.  Esso rappresenta la prima causa di cecità, la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, la seconda causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, la concausa di metà degli infarti e degli ictus. L’International Diabetes Federation (IDF) nel 2019 indica circa 463 milioni di adulti (20-79 anni) con diabete nel mondo e una prevalenza in continuo aumento (entro il 2045 700 milioni), soprattutto per quanto riguarda il diabete di tipo 2. Gli stessi dati riferiti all’anno 2019 indicano inoltre che più di 4 milioni di persone tra 20 e 79 anni, siano morte per cause connesse al diabete. In Italia secondo il bollettino epidemiologico nazionale dell’ISS sarebbero circa 3,4-4 milioni le persone con diabete ma circa 1-1,5 milioni quelle che non sanno di averlo, mentre 4 milioni di persone sarebbero ad alto rischio di sviluppare la malattia. Secondo le stime più recenti, la spesa per diabete tra costi sanitari diretti (circa 9 miliardi) e costi sanitari indiretti (circa 11 miliardi) ammonterebbe attualmente ad almeno 20 miliardi di euro all’anno. Questi numeri ne fanno comprendere l’impatto socio-assistenziale ed economico-sanitario. Nonostante tutto ciò, grazie soprattutto alla grande innovazione prodotta nell’ultimo decennio, le ospedalizzazioni hanno un andamento decrescente (riduzione media annua del 5,5% nel periodo 2010-2018). La attuale pandemia ha però fatto emergere tutte le debolezze del sistema assistenziale, molto legate in particolare alla presa in carico territoriale ed in risposta a questo il nuovo PNRR stanzia 15,63 miliardi di € (7 miliardi tra reti di prossimità, strutture, servizi di telemedicina e 8,63 miliardi su innovazione, ricerca, digitalizzazione). Ma l’innovazione prodotta da farmaci e devices in Italia, ha un accesso equo ed uniforme paragonabile a quello di altri paesi europei? Ed all’interno del Nostro paese le regioni offrono un panorama uniforme circa l’accesso? Quali opportunità potrà fornire il PNRR, come verrà declinato nelle varie regioni e sarà in grado di rispondere alle esigenze delle persone con diabete? Il cambiamento organizzativo previsto sarà in grado di garantire più facile accesso all’innovazione e ai percorsi di cura semplificando la presa in carico ed il  monitoraggio? Punterà sull’educazione e sull’empowerment della persona con diabete? Cristallizzando e sedimentando tutte le esperienze fatte in questi anni, la Direzione Scientifica di Motore Sanità vorrebbe dare voce a tutti gli stakeholder di sistema per proporre idee realizzabili subito su questi temi aperti che consentano di evitare sprechi e mantenere la sostenibilità. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Direzione Generale della Tutela della Salute e il Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania, in accordo con i Coordinamenti Malattie Rare delle Regioni Lazio, Toscana e Liguria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la delegazione della Lega Navale Italiana di Torre Annunziata, hanno organizzato il progetto “Issiamo le vele! Vento in poppa per la Ricerca #thinkrare”. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO FOCUS ON ENCEFALOPATIA EPATICA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 37 milioni di anni di vita persi. Lo stesso report stima per il 2040 un incremento del numero di decessi per cirrosi epatica del 50%. Le stime riferite all’Italia sulle persone colpite da cirrosi epatica ci descrivono circa 180mila casi con un tasso di prevalenza dello 0,3% nella popolazione totale. Le nuove terapie per l’Epatite C ed i successi dei trapianti di fegato nei pazienti candidabili, hanno portato e porteranno un aumento della sopravvivenza dei pazienti con cirrosi. Di conseguenza questa malattia inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali. L’esperienza drammatica della recente pandemia ha fatto emergere ancor più la necessità di una nuova organizzazione per la presa in carico di questi pazienti altamente complessi e quasi sempre pluripatologici, in cui le complicanze spesso misconosciute o sottovalutate portano a conseguenze drammatiche per la vita e la qualità di vita di pazienti e familiari. Un es° fra tutti l’encefalopatia epatica per la quale non esistono sintomi o dati di laboratorio patognomonici fortemente caratterizzanti, così la diagnosi deve essere posta dopo aver escluso altre cause di danno neurologico che possono verificarsi nel paziente cirrotico. A seguito di questo quadro complesso Motore Sanità vuole portare all’attenzione delle istituzioni, la necessità di un impegno da parte di tutti gli Stakeholders, affinché nei vari piani regionali della cronicità non debba mancare una attenzione a questo paziente ed alla sua gestione. Attenzione che deve partire dal disegno di PDTA regionali dove sia ben chiara e dettagliata tra medicina ospedaliera e medicina territoriale la presa in carico del paziente, garantendo obiettivi fondamentali come: l’accesso uniforme e la corretta aderenza alla terapia di mantenimento, fondamentale per la prevenzione di complicanze gravi come l’encefalopatia o l’ascite, causa di gravi e ripetuti ricoveri, la formazione del MMG, del care giver e del paziente  all’autocura. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
VACCINAZIONE MENINGOCOCCICA LIGURIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Tra i batteri più pericolosi causa di malattie invasive batteriche il Meningococco è abituale per le alte vie respiratorie, tanto che a questo livello portatori asintomatici del batterio possono essere il 2-30% delle persone. In alcuni casi però il batterio raggiungendo attraverso il sangue diversi organi, può causare a qualsiasi età, malattie invasive e molto pericolose, come la sepsi o la meningite che nel 10-20% dei casi portare alla morte in poche ore. Anche se la popolazione più soggetta a questa infezione è quella di età inferiore ai 5 anni, con una frequenza maggiore nei primi 2 anni di vita, né può essere colpita anche la fascia adolescenziale così come quella dei giovani adulti. Oggi sono conosciuti diversi sierotipi di meningococco (almeno 13) ma i 5 più pericolosi e rilevanti dal punto di vista clinico sono i ceppi A, B, C, Y, W-135, X. Questi dati indicano come la vaccinazione estesa in questi anni, rappresenti il mezzo più efficace per ridurre il rischio di morte e di danni permanenti derivanti dalla malattia meningococcica causata da questi sierotipi. Tra questi: i danni neurologici come emiplegia, ritardo mentale, epilessia, diminuzione dell’udito, disturbi dell’apprendimento hanno una frequenza tra 10-20 ogni 100 sopravvissuti alla meningite; le necrosi di tessuto cutaneo, le amputazioni delle dita o degli arti hanno una frequenza di 25 ogni 100 sopravvissuti alla setticemia; la mortalità, nonostante un’appropriata terapia antibiotica, di 10-12 ogni 100 in caso meningite e di oltre 40 su 100 in caso di setticemia. E nonostante i vaccini contro il meningococco disponibili in Italia dal 2008 (ceppo C) e dal 2014 (ceppo B), abbiano portato la malattia ad una ridotta incidenza di malattia invasiva (170 casi di malattia invasiva nel 2018 verso 190 nel 2019 e 74 nel 2020) il continuo verificarsi comunque di nuovi casi spinge la ricerca a sviluppare vaccini con sempre maggiori coperture su tutti i ceppi conosciuti. Per questo motivo e visto il rischio importante di sequele descritte che l’infezione può generare, le strategie vaccinali in questi anni si sono orientate verso il vaccino tetravalente con una estensione attraverso il PNV che si dovrebbe ampliare a nuovi target di popolazioni. Motore Sanità ritiene, anche dall’analisi dei recenti dati di HTA Italiani pubblicati, che anche in questa regione debbano essere espresse idee organizzative per allargare ulteriormente a nuovi target di popolazione la protezione offerta dai vaccini contro questa pericolosa infezione, con evidente beneficio socio-assistenziale-economico ma soprattutto di salute, per la società intera oltre che per i singoli cittadini. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
REUMARETE CAMPANIA 2.0
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie reumatiche sono più  di 150, alcune rare ma tutte sono  in aumento ovunque, così pure la  spesa sociale, pari allo 0,2% del Pil,  e quella sanitaria, basti dire che  solo i costi diretti ammontano allo  0,6% della spesa sanitaria totale.  In particolare tra queste il gruppo delle malattie croniche autoimmuni reumatologiche fra cui l’Artrite Reumatoide, l’Artrite Psoriasica, le Spondiliti che colpisce circa il 3% della popolazione, ha un impatto economico-sociale davvero rilevante. Secondo dati recenti (2019) della società scientifica SIR inoltre in Italia si registrano ancora troppi ritardi nella diagnosi: ad es° l’artrite reumatoide viene individuata con ritardo, a volte anche 1-2 anni dopo l’esordio dei primi sintomi e per la spondilite anchilosante il paziente può aspettare anche fino a 5 anni. Per far fronte a questo genere di  patologie alcune Regioni Italiane  da diversi anni hanno attivato reti regionali in grado di indirizzare al  meglio i malati garantendo  un livello assistenziale uniforme su  tutto il territorio. Questa  struttura organizzativa ove presente ha consentito  un accesso  facilitato all’innovazione che in questa area particolarmente ha rappresentato un investimento in salute e qualità di vita oltre che un risparmio economico per il sistema. Per fare un punto della situazione  sulla creazione della Rete e sul  modello gestionale da applicare  per l’implementazione dei  farmaci innovativi in Campania,  Motore Sanità vuole riunire insieme alle istituzioni, gli  specialisti del settore, i MMG, le associazioni dei cittadini per ciò che  concerne le patologie di loro  specifica competenza. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 37 milioni di anni di vita persi. Lo stesso report stima per il 2040 un incremento del numero di decessi per cirrosi epatica del 50%. Le stime riferite all’Italia sulle persone colpite da cirrosi epatica ci descrivono circa 180mila casi con un tasso di prevalenza dello 0,3% nella popolazione totale. Inoltre molto spesso la malattia epatica progredisce anche nei pazienti curati/negativizzati causando se il paziente non è monitorato e seguito, una cronicità complessa che si complica con molte nuove manifestazioni (cirrosi, colangite, K epatico, encefalopatia). Per tutto questo essa inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali ed è bene che siano programmati interventi mirati con l’inserimento della patologia epatica nel piano nazionale cronicità. Oltre a questo alla luce delle risorse in arrivo dal PNRR, come dovrà riorganizzarsi la filiera assistenziale? Quale sarà il ruolo delle nuove strutture territoriali sulla gestione delle numerose complicanze di malattia? Come migliorare l’approccio ad una medicina sempre più rapida nella diagnosi ed efficiente nella presa in carico? Sarà importante strutturare PDTA per la gestione della cirrosi? Quali nuovi strumenti di monitoraggio e raccolta dati saranno necessari per integrare la filiera assistenziale? Obiettivo degli incontri sarà rispondere a questi interrogativi, con il supporto della Comunità Scientifica, delle Associazioni Pazienti, degli operatori sanitari e delle Istituzioni. L'articolo MIDSUMMER SCHOOL – I EDIZIONE – TIVOLI – 13 LUGLIO – EVENTO ECM – proviene da Motoresanità.it. Read More
NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI:  “DA UN ACCESSO RAZIONATO A UN ACCESSO RAZIONALE E APPROPRIATO”
Archivi Eventi - Motoresanità.it “L’antimicrobico-resistenza (AMR) non è una malattia ma un insuccesso terapeutico…. e diagnostico” il cui impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS insieme. Quando si affronta questo problema molto spesso si parla prevalentemente di programmi di prevenzione, senz’altro aspetto chiave dell’AMR. Ma Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è molto battuta ma ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, a causa dell’assunzione che l’aver scoperto e prodotto antibiotici ad ampio spettro (allora molto efficaci su un gran numero di agenti patogeni sia Gram+ che Gram-), potesse essere un punto d’arrivo se non una soluzione definitiva. A questo si aggiunga la difficile sostenibilità della ricerca che in questo campo, vede riconosciuto un valore non sempre rispondente agli investimenti fatti. Per questi motivi molte industrie hanno abbandonato la ricerca indirizzando i propri investimenti in aree più remunerative. Ma dopo le proiezioni drammatiche che l’OMS stessa ha fatto sull’impatto futuro dell’AMR indicandola come prima causa di morte nel 2050 (10 milioni di Morti/anno) e le conseguenti allarmanti analisi della Banca mondiale dell’economia (impatto sui costi sanitari con aumenti globali entro il 2050 tra $300 miliardi a oltre $1 trilione all’anno) sono cresciute molte preoccupazioni su questo futuro scenario. A seguito di ciò i vertici dell’OMS hanno indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, “poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni utili”. Alcune aziende di settore con senso di responsabilità, hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida. Ma ora la nuova sfida sarà: come ottenerne un uso appropriato a livello di singolo Territorio? Motore sanità intende contribuire ad aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale per il successo di queste terapie innovative. L’obiettivo sarà la ricerca di un corretto e condiviso Place in Therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Direzione Generale della Tutela della Salute e il Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania, in accordo con i Coordinamenti Malattie Rare delle Regioni Lazio, Toscana e Liguria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la delegazione della Lega Navale Italiana di Torre Annunziata, hanno organizzato il progetto “Issiamo le vele! Vento in poppa per la Ricerca #thinkrare”. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
TAVOLO DI LAVORO FVG NETWORKING, RETE E SOSTENIBILITÀ L’ESEMPIO DELL’EMATOLOGIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Lo scenario di innovazione tecnologica che si prospetta nei prossimi anni in molte aree terapeutiche, è senz’altro molto ricco di contenuti, che fanno ben sperare i pazienti affetti da malattie fino a qualche anno fa a prognosi infausta, in una cronicizzazione se non addirittura in alcuni casi in una guarigione. Un caso paradigmatico di questo evolvere è senz’altro rappresentato dall’ematologia, dove lo sforzo di trovare sempre migliori armi per combattere malattie spesso prive di terapie efficaci e ben tollerate, è stato ed è una vera e propria lotta contro il tempo, per molti ricercatori, per molti clinici, per molte famiglie. Basti pensare alle diverse patologie in cui dalle ultime linee di terapia, fino a poco tempo fa, ci si poteva attendere una aspettativa di vita di qualche mese, arriviamo oggi attraverso l’innovazione a terapie che cronicizzano la malattia, facendo vivere i malati una vita pressoché normale. Ma questa grande innovazione deve trovare una organizzazione pronta a riceverla che da un lato consenta un rapido accesso del paziente, e dall’altro garantisca la sostenibilità. E l’attuale Pandemia pur mettendo in ginocchio i sistemi sanitari mondiali, dal più evoluto al meno evoluto, ci ha mostrato alcuni insegnamenti di cui fare tesoro: il sistema salute in questi anni, indipendentemente dai modelli assistenziali più o meno virtuosi, è stato continuamente depauperato di mezzi/risorse.
il valore sociale di tutte le professioni in campo nel mondo salute è prioritario (operatori di ogni genere ed industrie) e su questa base le aziende di settore e le Istituzioni devono collaborare attivamente attraverso partnership tanto trasparenti quanto necessarie.
per mantenere il paziente al centro del sistema, oltre allo slogan fin troppo citato, tutto deve essere pensato per dare a questo un beneficio in termini di salute e di vita, attraverso reti assistenziali dove la multidisciplinarietà e la continuità delle cure siano valori fondanti. In questo nuovo scenario la sfida è che gli operatori e gli esperti del settore debbano trovare insieme le migliori azioni da intraprendere, attraverso nuovi modelli virtuosi, in cui il networking sia supportato da una nuova mentalità, nuovi mezzi di comunicazione e di condivisione dati. Le parole d’ordine dovranno essere perciò: collaborazione che abbatta l’inutile competitività e le improduttive barricate professionali, dialogo aperto, forte senso di responsabilità da parte di tutti i protagonisti in gioco: Pazienti, Clinici, Industria, Istituzioni. Motore Sanità ritiene che da questa visione si debba iniziare a progettare il futuro, rimettendo nella giusta priorità i valori di un mondo certamente cambiato dalla pandemia. Questi tavoli di lavoro vorrebbero porre le basi su come far partire un nuovo modello regionale di Networking: tradotto come Rete, multidisciplinarietà, condivisione e sostenibilità. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
IL PERCORSO AD OSTACOLI DEL MALATO DI FEGATO
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale. I dati del Global Burden of Diseases indicano che nel 2016, nel mondo, sono decedute 1.256.850 persone per cirrosi epatica, determinando nello stesso anno rispettivamente circa 37 milioni di anni di vita persi. Lo stesso report stima per il 2040 un incremento del numero di decessi per cirrosi epatica del 50%. Le stime riferite all’Italia sulle persone colpite da cirrosi epatica ci descrivono circa 180mila casi con un tasso di prevalenza dello 0,3% nella popolazione totale. Inoltre molto spesso la malattia epatica progredisce anche nei pazienti curati/negativizzati causando se il paziente non è monitorato e seguito, una cronicità complessa che si complica con molte nuove manifestazioni (cirrosi, colangite, K epatico, encefalopatia). Per tutto questo essa inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali ed è bene che siano programmati interventi mirati con l’inserimento della patologia epatica nel piano nazionale cronicità. Oltre a questo alla luce delle risorse in arrivo dal PNRR, come dovrà riorganizzarsi la filiera assistenziale? Quale sarà il ruolo delle nuove strutture territoriali sulla gestione delle numerose complicanze di malattia? Come migliorare l’approccio ad una medicina sempre più rapida nella diagnosi ed efficiente nella presa in carico? Sarà importante strutturare PDTA per la gestione della cirrosi? Quali nuovi strumenti di monitoraggio e raccolta dati saranno necessari per integrare la filiera assistenziale? Obiettivo degli incontri sarà rispondere a questi interrogativi, con il supporto della Comunità Scientifica, delle Associazioni Pazienti, degli operatori sanitari e delle Istituzioni. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
LEUCEMIA LINFATICA CRONICA FOCUS SICILIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Ogni anno si diagnosticano nel mondo 400 mila nuovi casi di leucemia. In Italia, secondo le stime più aggiornate la prevalenza è di 85.000 persone viventi con questa diagnosi (54% maschi) mentre l’incidenza è di circa 8.000 nuovi casi ogni anno (59% maschi), con stime di mortalità che indicano 6.300 decessi nel 2021 ed una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi del 48%. Esistono diverse forme di leucemia che sono distinte: in base alla velocità di progressione della malattia tra acute (numero di cellule tumorali aumenta velocemente) e croniche (le cellule maligne proliferano più lentamente ma si accumulano in quantità maggiore) oppure in base alle cellule da cui originano, linfatiche (se si sviluppano da linfociti) o mieloidi (se si sviluppano da globuli rossi, piastrine e globuli bianchi diversi dai linfociti). La LLC rappresenta la leucemia più comune nel mondo occidentale tipica nell’anziano, con una età media alla diagnosi attorno ai 70 anni. In base ai dati AIRTUM essa rappresenta in Italia il 30% di tutte le leucemie, con circa 1.600 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 1.150 tra le donne. Circa la metà di questi, presenta varie altre patologie associate, rendendo il trattamento più complesso. È considerata una malattia inguaribile ma grazie alle nuove scoperte, l’aspettativa e la qualità della vita dei pazienti è cresciuta enormemente, con una sopravvivenza media che supera oggi i 10 anni dalla diagnosi. Il decorso è variabile: alcuni pazienti possono mantenersi stabili mentre altri possono andare incontro a un rapido aggravamento. Per questo la scelta di quando intervenire e la scelta dell’ appropriata terapia, rappresentano passaggi chiave per la cura di questi pazienti e per la sostenibilità del sistema. Una volta deciso che occorre trattare la malattia infatti, la scelta della terapia deve essere fatta in base alle caratteristiche della stessa, all’età del paziente, alle malattie concomitanti. Per decenni la chemioterapia è stata l’unica arma di cura, ma da oltre 10 anni sono comparsi gli anticorpi  monoclonali. Oggi la prima linea di trattamento consiste nella cosiddetta chemio-immunoterapia (rituximab +chemio) ma vi sono importanti fattori predittivi di risposta alla chemioterapia (delezione 17p e la mutazione p53). Se vi è la presenza di questi o se vi sono recidive oggi esistono nuovi farmaci molecolari importanti, come l’ibrutinib e il venetoclax, in grado di colpire bersagli specifici (es° proteina BCL-2 che impedisce l’apoptosi cellule tumorali).. Questi farmaci, agendo su un bersaglio così preciso sono più efficaci e meno tossici. Per questo, si può dire abbiano completamente cambiato la prognosi della malattia e si attende un loro più precoce utilizzo nel decorso della malattia In un sistema sanitario universalista come quello italiano considerato di eccellenza in tutto il mondo, a fronte di una innovazione così dirompente, rinnovare l’organizzazione assistenziale affinchè si possa realizzare un accesso equo ed uniforme. Partendo dalla dichiarazione di Ragusa sull’etica in oncologia che sottolinea la questione di garantire (artt. 10, 11 e 12), “l’accesso sostenibile da parte di tutti i malati alle cure oncologiche riconosciute efficaci, riducendo il
UN NUOVO RUOLO DEL TERRITORIO NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ  PNRR E HIV:  IL RETURN TO CARE  PIEMONTE, LIGURIA E LOMBARDIA
Archivi Eventi - Motoresanità.it Motore Sanità in questi anni, ha realizzato molti progetti ed eventi affrontando diverse tematiche relative alla riorganizzazione necessaria della sanità territoriale. La recente esperienza della pandemia ha oramai convinto tutti che una riforma del sistema di cure territoriali non sia più procrastinabile e che questa debba essere fatta con i giusti investimenti ma in tempi brevi.  Infatti tutte le fragilità dichiarate da anni da alcuni attori di sistema, purtroppo però poco ascoltati, sono emerse abbattendosi sui cittadini malati cronici e fragili in tutta la loro drammaticità. Così molte sono le risorse dedicate nel PNRR a questo scopo a cui le regioni potranno attingere. Ma il quadro oggi dei diversi territori regionali, presenta realtà assistenziali completamente diverse con servizi per nulla affatto omogenei, che non sono in grado di garantire universalità di cure ai cittadini. Inoltre nell’affrontare i problemi della sanità territoriale, nonostante le revisioni legislative, i tavoli di trattativa, i più o meno ampi coinvolgimenti degli stakeholder interessati, ha prevalso spesso uno spirito corporativo basato sulla difesa di specifici interessi e segnato dalla mancanza di trasversalità degli intenti. Noi vorremmo lasciarci alle spalle tutto questo nell’interesse prima di tutto dei cittadini. La domiciliarità era ed è la scelta auspicata dalle persone, quella più desiderata e anche la più sostenibile per il Sistema. Le diverse esperienze di gestione della pandemia ci hanno dimostrato che è anche la più corretta in termini di sicurezza e benessere dei cittadini. Ma per governare questi cambiamenti in tempi rapidi ed in maniera efficiente è necessario che tutti gli attori si mettano in gioco andando incontro insieme alle esigenze di un mondo profondamente cambiato dove orizzonti e saperi devono combinarsi. Tutte le componenti che a livello territoriale agiscono (MMG, PLS, infermieri, farmacisti, assistenti sociali, ginecologi, ostetriche, psichiatri, neuropsichiatri infantili, medici delle dipendenze e psicologi, fisiatri e terapisti della riabilitazione, educatori professionali e tutti gli altri professionisti e operatori sanitari) devono raggiungere una vera integrazione. E in tutto questo percorso, un passaggio fondamentale sarà non solo la presenza al tavolo decisionale delle associazioni di pazienti, ma anche dell’industria che produce tecnologia ed innovazione (farmaci e devices), due componenti spesso messe a margine delle decisioni strategiche che impattano sull’intero sistema. Cristallizzando e sedimentando tutte le esperienze fatte in questi anni, la Direzione Scientifica di Motore Sanità vorrebbe proporvi la grande sfida di raccogliere idee realizzabili subito: dalla diagnostica, alla presa in carico, al follow-up, alla condivisione dati, al supporto tecnologico. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Direzione Generale della Tutela della Salute e il Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania, in accordo con i Coordinamenti Malattie Rare delle Regioni Lazio, Toscana e Liguria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la delegazione della Lega Navale Italiana di Torre Annunziata, hanno organizzato il progetto “Issiamo le vele! Vento in poppa per la Ricerca #thinkrare”. L'articolo PNRR ED INNOVAZIONE: FOCUS ON BETA-TALASSEMIA ED EMOGLOBINOPATIE PUGLIA proviene da Motoresanità.it. Read More
RETE REUMATOLOGICA PIEMONTESE Modelli Organizzativi ed Empasse Post-pandemico
Archivi Eventi - Motoresanità.it Le malattie reumatiche costituiscono la seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari. Negli ultimi anni la qualità di vita della popolazione affetta da queste patologie è migliorata nettamente grazie sia alle nuove cure offerte che ad una migliore presa in carico e gestione dei pazienti da parte degli specialisti coinvolti. Oggi l’impiego progressivo dell’innovazione terapeutica e dei farmaci biosimilari hanno reso le cure maggiormente sostenibili, arrivando ad effettuare scelte terapeutiche customizzate sui bisogni del paziente. Efficienza organizzativa ed utilizzo efficace delle risorse rimangono una chiave di successo in ambito reumatologico: diventa fondamentale una sinergia di intenti tra lo specialista, il farmacista ospedaliero, i MMG e le associazioni dei pazienti. Purtroppo la pandemia da COVId-19 ha parzialmente interrotto questa crescita virtuosa, con aumento delle liste d’attesa, peggioramento dell’aderenza e della continuità terapeutica, difficoltà ad accedere allo specialista sia per ciò che concerne il reumatologo stesso sia per quanto riguarda la presa in carico multidisciplinare che vede coinvolti altri specialisti (in primis il dermatologo). La stessa difficoltà riguarda la medicina generale, con  aumento del sommerso e con conseguenti diagnosi ritardate. La rete  reumatologica piemontese si sta faticosamente riorganizzando per garantire che diagnosi e terapie siano disponibili il più precocemente possibile in quanto un trattamento precoce e adeguato consente i migliori risultati e condiziona l’evoluzione della malattia, soprattutto in patologie reumatiche ad andamento prognostico più severo. Permangono tuttavia alcune criticità, ad esempio l’impossibilità delle strutture private convenzionate di distribuire trattamenti innovativi, che determinano una fuga di pazienti dal Piemonte Orientale verso la Lombardia. Considerati dunque questi aspetti, si ritiene fondamentale ridare un ruolo da protagonista alla rete reumatologica piemontese nella definizione del percorso di cura per le patologie reumatiche, con lo scopo di ottimizzare ed uniformare in ambito metropolitano il processo di gestione del paziente reumatologico. Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda la distribuzione dei farmaci biologici da parte dei centri privati convenzionati: un accesso equo alle cure sul territorio regionale ridurrebbe le liste d’attesa e la conseguente mobilità interregionale.. Per analizzare le iniziative post pandemiche della rete reumatologica piemontese Motore Sanità organizza l’evento dal titolo “LA RETE REUMATOLOGICA PIEMONTESE DALL’AS IS AL TO BE” per concordare le azioni da mettere in atto per superare le criticità degli ultimi due anni. L'articolo PNRR E DIABETE proviene da Motoresanità.it. Read More
NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE OSPEDALIERA PER GLI ANTIBIOTICI INNOVATIVI:  “DA UN ACCESSO RAZIONATO A UN ACCESSO RAZIONALE E APPROPRIATO”
Archivi Eventi - Motoresanità.it “L’antimicrobico-resistenza (AMR) non è una malattia ma un insuccesso terapeutico…. e diagnostico” il cui impatto sulla società, descritto in DALYs, cioè come misura della gravità globale di malattia (espressa dagli anni persi per disabilità o per morte prematura) è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e HIV/AIDS insieme. Quando si affronta questo problema molto spesso si parla prevalentemente di programmi di prevenzione, senz’altro aspetto chiave dell’AMR. Ma Epicentro, portale di epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Nostro ISS, sulla base di varie pubblicazioni, da tempo evidenzia come solo il 30-50% delle infezioni sia prevenibile attraverso buone pratiche preventive. Se a questo livello la strada per una buona efficienza del sistema è molto battuta ma ancora lunga, ancor più lunga è però quella della ricerca di nuove terapie che riescano ad arginare e limitare questo fenomeno. L’attuale pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere terapie efficaci per combattere le infezioni. Sappiamo inoltre che, nell’ultimo decennio, la ricerca di nuovi antibiotici si era quasi fermata, a causa dell’assunzione che l’aver scoperto e prodotto antibiotici ad ampio spettro (allora molto efficaci su un gran numero di agenti patogeni sia Gram+ che Gram-), potesse essere un punto d’arrivo se non una soluzione definitiva. A questo si aggiunga la difficile sostenibilità della ricerca che in questo campo, vede riconosciuto un valore non sempre rispondente agli investimenti fatti. Per questi motivi molte industrie hanno abbandonato la ricerca indirizzando i propri investimenti in aree più remunerative. Ma dopo le proiezioni drammatiche che l’OMS stessa ha fatto sull’impatto futuro dell’AMR indicandola come prima causa di morte nel 2050 (10 milioni di Morti/anno) e le conseguenti allarmanti analisi della Banca mondiale dell’economia (impatto sui costi sanitari con aumenti globali entro il 2050 tra $300 miliardi a oltre $1 trilione all’anno) sono cresciute molte preoccupazioni su questo futuro scenario. A seguito di ciò i vertici dell’OMS hanno indicato come sia fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni, “poiché stiamo esaurendo tutte le opzioni utili”. Alcune aziende di settore con senso di responsabilità, hanno dato seguito a questi appelli, ricercando e producendo nuovi antibiotici estremamente efficaci per sostenere questa sfida. Ma ora la nuova sfida sarà: come ottenerne un uso appropriato a livello di singolo Territorio? Motore sanità intende contribuire ad aprire un dialogo tra tecnici e dirigenti Ospedalieri su questo aspetto cruciale per il successo di queste terapie innovative. L’obiettivo sarà la ricerca di un corretto e condiviso Place in Therapy che rappresenti un uso ragionato e razionale piuttosto che solamente razionato. L'articolo CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare proviene da Motoresanità.it. Read More
ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Direzione Generale della Tutela della Salute e il Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania, in accordo con i Coordinamenti Malattie Rare delle Regioni Lazio, Toscana e Liguria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la delegazione della Lega Navale Italiana di Torre Annunziata, hanno organizzato il progetto “Issiamo le vele! Vento in poppa per la Ricerca #thinkrare”. L'articolo CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare proviene da Motoresanità.it. Read More
SUD – PNRR E DIABETE
Archivi Eventi - Motoresanità.it Il diabete da molti viene definita “la malattia cronica” poiché il suo impatto gestionale è davvero rappresentativo di una cronicità complessa a 360°.  Esso rappresenta la prima causa di cecità, la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, la seconda causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, la concausa di metà degli infarti e degli ictus.   L’International Diabetes Federation (IDF) nel 2019 indica circa 463 milioni di adulti (20-79 anni) con diabete nel mondo e una prevalenza in continuo aumento (entro il 2045 700 milioni), soprattutto per quanto riguarda il diabete di tipo 2. Gli stessi dati riferiti all’anno 2019 indicano inoltre che più di 4 milioni di persone tra 20 e 79 anni, siano morte per cause connesse al diabete. In Italia secondo il bollettino epidemiologico nazionale dell’ISS sarebbero circa 3,4-4 milioni le persone con diabete ma circa 1-1,5 milioni quelle che non sanno di averlo, mentre 4 milioni di persone sarebbero ad alto rischio di sviluppare la malattia. Secondo le stime più recenti, la spesa per diabete tra costi sanitari diretti (circa 9 miliardi) e costi sanitari indiretti (circa 11 miliardi) ammonterebbe attualmente ad almeno 20 miliardi di euro all’anno. Questi numeri ne fanno comprendere l’impatto socio-assistenziale ed economico-sanitario. Nonostante tutto ciò, grazie soprattutto alla grande innovazione prodotta nell’ultimo decennio, le ospedalizzazioni hanno un andamento decrescente (riduzione media annua del 5,5% nel periodo 2010-2018). La attuale pandemia ha però fatto emergere tutte le debolezze del sistema assistenziale, molto legate in particolare alla presa in carico territoriale ed in risposta a questo il nuovo PNRR stanzia 15,63 miliardi di € (7 miliardi tra reti di prossimità, strutture, servizi di telemedicina e 8,63 miliardi su innovazione, ricerca, digitalizzazione).   Ma l’innovazione prodotta da farmaci e devices in Italia, ha un accesso equo ed uniforme paragonabile a quello di altri paesi europei? Ed all’interno del Nostro paese le regioni offrono un panorama uniforme circa l’accesso? Quali opportunità potrà fornire il PNRR, come verrà declinato nelle varie regioni e sarà in grado di rispondere alle esigenze delle persone con diabete? Il cambiamento organizzativo previsto sarà in grado di garantire più facile accesso all’innovazione e ai percorsi di cura semplificando la presa in carico ed il  monitoraggio? Punterà sull’educazione e sull’empowerment della persona con diabete? Cristallizzando e sedimentando tutte le esperienze fatte in questi anni, la Direzione Scientifica di Motore Sanità vorrebbe dare voce a tutti gli stakeholder di sistema per proporre idee realizzabili subito su questi temi aperti che consentano di evitare sprechi e mantenere la sostenibilità. L'articolo CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare proviene da Motoresanità.it. Read More
IL RUOLO SOCIALE DEL FARMACO EQUIVALENTE: CALL TO ACTION
Archivi Eventi - Motoresanità.it L’ingresso dei farmaci equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale è un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che dovrebbe aver modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale. Questo poiché oramai sono inconfutabili le evidenze scientifiche disponibili di come questi farmaci siano uno strumento di cura che garantendo la medesima efficacia terapeutica supporta la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari, generando risorse fondamentali da investire nell’innovazione. Gli esperti concordano nell’affermare che questi farmaci attraverso il ripristino della concorrenzialità aumentano l’efficienza del sistema (più salute a parità di risorse spese), stimolando la competizione etica sul prezzo dei produttori, dando a più cittadini facile accesso a cure di qualità. Paesi, Regioni, aziende sanitarie che hanno da subito appoggiato questi farmaci si sono trovati ad avere un mercato decisamente progredito. Purtroppo ad oggi in Italia i farmaci branded ogni anno generano ancora un copayment di oltre un miliardo all’anno e nei diversi territori vi è ancora una strana proporzione inversa tra la spesa per farmaci di marca e reddito procapite. Risorse queste che potrebbero essere impiegate dai cittadini per acquistare migliori e più utili servizi. Molto si è fatto e molto si farà per diffondere informazioni corrette in questo ambito. Ma esistono ancora grosse sacche di resistenza tra operatori del settore e soprattutto pazienti, ai quali le informazioni arrivano senza opportuni approfondimenti e da fonti spesso prive di autorevolezza in materia. Motore Sanità in questo percorso attraverso le aziende sanitarie Italiane, intende fare chiarezza su questi aspetti con il supporto dei più autorevoli esperti, condividendo strumenti utili per una migliore scelta e buone pratiche disponibili già messe in atto. L'articolo CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare proviene da Motoresanità.it. Read More
CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare
Archivi Eventi - Motoresanità.it La Direzione Generale della Tutela della Salute e il Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania, in accordo con i Coordinamenti Malattie Rare delle Regioni Lazio, Toscana e Liguria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la delegazione della Lega Navale Italiana di Torre Annunziata, hanno organizzato il progetto “Issiamo le vele! Vento in poppa per la Ricerca #thinkrare”. L'articolo CONFERENZA STAMPA ISSIAMO LE VELE! VENTO IN POPPA PER LA RICERCA #thinkrare proviene da Motoresanità.it. Read More